Collocato nell'ampia piazza XX Settembre a Cansano, il centro di documentazione e visita "Ocriticum" è il centro operativo di gestione del parco archeologico e naturalistico di "Ocriticum", La struttura ospita una discreta quantità di reperti provenienti dal vicino sito archeologico, mostre temporanee, conferenze ed una mostra permanente sull'emigrazione, donata a Cansano dal Comandante generale della Guardia di Finanza Nino Di Paolo, originario e amante del posto.
Lo stabile adibito a centro di documentazione ospitava originariamente una chiesa, edificata a metà del XV secolo e dedicata a Santa Maria di Loreto. Successivamente alla peste del XVII secolo, il culto di Santa Maria di Loreto fu sostituito con quello di San Rocco, che lì fu venerato sino al XX secolo: a metà del XX secolo, difatti, la chiesa fu sconsacrata (a San Rocco fu consacrata invece la nuova chiesa innalzata in piazza XX Settembre) e convertita in parcheggio al coperto. Dopo il 1997, l'edificio è stato rilevato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell'Abruzzo e convertito in spazio museale.
Il centro è suddiviso in tre sezioni, ciascuna ospitata da un piano dell'edificio.
Al piano superiore, al quale si accede da piazza XX Settembre, è situata una sala convegni.
Il piano centrale ospita i reperti rinvenuti nel pianoro di Ocriticum, raccolti all'interno di sei teche a ciascuna delle quali è affiancato un pannello esplicativo. I reperti presenti costituiscono saggi delle tipologie di oggetti rinvenuti nelle singole aree sviluppatesi nella piana, a partire dall'area sacra, di cui si possono osservare diversi ex voto fittili e anatomici, maschere votive, ampolle e balsamari, ma anche statuine rappresentanti divinità: fra le più interessanti, una raffinata Venere e una statuetta raffigurante due dee intente a salutarsi con un bacio (symplegma), identificate con Cerere e Proserpina al momento del loro congedo o dell'incontro. Altre teche mettono in evidenza la quantità di traffici commerciali che interessavano Ocriticum, come si evince dalla pluralità dei tipi di ceramica, nera e rossa, grezza o raffinata, semplice, decorata o dipinta, talora sigillata, e dall'elevata quantità di monete romane differentemente databili. Monili, vetri policromi e ceramiche dipinte testimoniano, poi, come la frequentazione del pianoro si sia protratta nei secoli, sino all'età tardo-antica e all'Alto Medioevo.
Il pian terreno, munito di accesso indipendente da Via Umberto I, ospita una preziosa mostra fotografica sull'emigrazione, con particolare riferimento alla migrazione verso gli Stati Uniti d'America alla fine del XIX secolo. Nel corso dell'ultimo secolo, infatti, il paese di Cansano è stato fortemente colpito dal fenomeno dell'emigrazione, che ne ha impoverito l'economia e causato un ingente svuotamento (l'intero centro storico è abbandonato e diroccato), e un fortissimo calo demografico.
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