Nippur fu una delle più
antiche città della Mesopotamia. Era la sede del
culto del dio sumerico Enlil , dio del cielo
meteorico, signore dell'universo e signore del pantheon sumero,
sottoposto solo alla volontà al dio del cielo astrale An. Era
dunque il centro religioso più importante della mesopotamia sumera,
dove venivano incoronati gli imperatori della Terza dinastia di
Ur.
La città sorgeva su entrambe le rive
del canale di Shatt-en-Nil, uno dei più antichi corsi dell'Eufrate,
situato fra il suo attuale corso e il fiume Tigri, circa 160
chilometri a sud-est di Baghdad. Nippur è rappresentata dal
grande complesso di cumuli di rovine conosciuti dagli arabi sotto il
nome di Nuffar, scritto dai primi esploratori Niffer. Il
punto più alto di queste rovine, una collina conica di circa 30
metri, a nord-est del canale, è chiamata dagli arabi Bint
el-Amiror ("figlia del principe").
Originariamente era un villaggio di
capanne di canne di palude, simile a molti di quelli che possono oggi
essere visti in questa regione. Nippur, come la maggior parte di
questi villaggi, era soggetto ad inondazioni. Per qualche motivo gli
abitanti si sono ostinati a costruire in questo luogo ed il villaggio
si è gradualmente alzato sopra la palude, in parte come conseguenza
dell'accumulo di detriti, in parte grazie agli sforzi degli abitanti.

Mentre il villaggio si sviluppava e i
suoi abitanti iniziavano a civilizzarsi, questi hanno iniziato ad
utilizzare come materiale di costruzione, almeno per quanto riguarda
il tempio, mattoni di fango al posto delle canne di palude.
La prima età della civilizzazione, che possiamo indicare come età
dell'argilla, è caratterizzata da terraglie fatte a mano e da
mattoni piani da un lato e concavi dall'altro. La forma esatta del
tempio di questo periodo non può essere individuata, ma sembra
essere in qualche modo collegata con la cremazione dei defunti; resti
di queste cremazioni sono stati ritrovati negli strati presargonici.
Numerose prove indicano che in questo luogo siano succedute diverse
popolazioni, con differenti gradi di civilizzazione. Uno strato è
contrassegnato da ceramiche ottimamente decorate, simili a quelle
trovate in un corrispondente strato a Susa e molto più
simili alle prime ceramiche dell'Egeo rispetto a quelle ritrovate
a Babilonia.
Per quanto possiamo giudicare dalle
iscrizioni, Nippur non godette né in questo periodo né in alcun
periodo successivo di una forte egemonia politica, ma si distinse
come città sacra, importante per il possesso del famoso tempio
dedicato ad Enlil. Questo tempio era
chiamato Ekur (letteralmente "casa della montagna").
Le iscrizioni di Lugalzagesi e di Lugal-kigub-nidudu,
rispettivamente re di Uruk e di Ur e di altri
antichi governatori pre-semitici, ritrovate su vari reperti come vasi
di pietra, mostrano la grande venerazione di cui era soggetto
l'antico tempio e l'importanza che era attribuita al suo possesso,
che conferiva un'impronta di legittimità.

Alla fine del III millennio
a.C. la città fu conquistata ed occupata dagli Accadi e
i numerosi oggetti votivi di Alu-usharsid (Urumush o Rimush),
di Sargon e di Naram-Sin testimoniano la
venerazione verso questo santuario. Il quarto monarca di questa
dinastia, Naram-Sin, ricostruì sia il tempio che le mura della
città. A questa occupazione accadica seguì un'occupazione da parte
dei re sumeri della Terza Dinastia di Ur. Le costruzioni
di Ur-Nammu (o Ur-Engur), il più grande costruttore di
templi babilonesi, si trovano, infatti, in strati immediatamente
sovrapposti a quelli contenenti le costruzioni di Naram-Sin.
Ur-Nammu diede al tempio la sua
caratteristica forma finale. Dopo aver parzialmente demolito le
costruzioni dei suoi predecessori, eresse un terrazzo di mattoni non
cotti, alto circa 12 metri, che ricopriva un'area di circa 32.000 m²,
vicino al confine nord-occidentale del quale, nell'angolo
occidentale, fece costruire una ziggurat. Sulla sommità di
questa montagna artificiale era stato eretto, come ad Ur ed Eridu,
un piccolo alloggiamento, lo speciale tempio o residenza del dio.
L'accesso alla ziggurat dallo spiazzo sottostante avveniva attraverso
un piano inclinato situato sul lato sud-orientale. A nord-est della
ziggurat vi era la Camera di Bel e ai suoi piedi si levavano varie
costruzioni: templi, la camera del tesoro ed edifici simili. L'intera
struttura era approssimativamente orientata con gli angoli rivolti
verso i punti cardinali.
Ur-Nammu, inoltre, ricostruì le mura
della città seguendo, in linea generale, la precedente cinta di mura
di Naram-Sin. La ricostruzione delle caratteristiche generali del
tempio di questo e dei periodi immediatamente successivi, è stato
notevolmente facilitata dalla scoperta di un frammento di tavoletta
d'argilla con incisa una mappa di ricostruzione. Questa mappa
rappresenta un quartiere della città a est del canale di
Shatt-en-Zero, che era racchiuso all'interno di proprie mura, una
città nella città, che formavano un quadrato irregolare con i lati
lunghi approssimativamente 820 metri, separato dagli altri quartieri
della città, da canali sui suoi quattro lati, con vasti moli lungo
le pareti.

Il tempio continuò ad essere ampliato
e ricostruito dai re delle dinastie di Ur e di Isin, come
indicato dai mattoni e dagli oggetti votivi ritrovati. Questo
comunque sembra essere stato gravemente danneggiato durante
l'invasione degli Elamiti, come indicano i frammenti di vasi
rotti e statue di quel periodo, ma allo stesso tempo Nippur ottenne
il riconoscimento da parte dei conquistatori elamiti, tanto
che Eriaku (il semitico Rim-Sin, il biblico Arioci),
il re elamita di Larsa, si nominò “pastore della terra di
Nippur”.
Con l'istituzione dell'impero
Babilonese, sotto Hammurabi, all'inizio del secondo millennio
a.C., il centro di influenza politico e religioso verrà trasferito a
Babilonia. Il dio Marduk divenne il signore del pantheon,
assorbendo molti attributi di Enlil ed Ekur (il tempio di
Enlil a Nippur) venne in gran parte trascurato.
Tuttavia, sotto la successiva
dinastia cassita, nella seconda metà del secondo millennio
a.C., Ekur fu riportato al vecchio splendore: il tempio fu ampliato e
adornato dai re di questa dinastia e centinaia di iscrizioni di
questi re sono state scoperte nei relativi archivi.
Dopo la metà del XII secolo
a.C. seguì un altro lungo periodo di decadenza, ma con la
conquista di Babilonia da parte del re assiro Sargon II,
alla fine dell'ottavo secolo a.C., e sotto Assurbanipal (a
metà del settimo secolo a.C.), Ekur raggiunse il suo momento di
massimo splendore; la ziggurat, in quel periodo, venne restaurata,
portandola da 39 a 59 metri di altezza.
Dopo questo periodo Ekur sembra
decadere gradualmente, fino a quando, nel periodo seleucide,
l'antico tempio venne trasformato in una fortezza. Questo fortezza fu
occupata e successivamente ricostruita alla fine del periodo
dei Parti, nel 250 d.C. circa, ma dopo la successiva
dinastia dei Sasanidi cadde in rovina e il santuario fu
trasformato in un luogo di sepoltura; solo un piccolo villaggio di
capanne di fango, vicino alla ziggurat, continuò ad essere abitato.
Il sito di Nippur fu oggetto di studio,
da parte degli americani, per più di un secolo. Era il 1888 quando
l'Università della Pennsylvania organizzò la sua prima spedizione.
A dirigere le operazioni fu allora il dott. Robert F. Harper. Lo
straordinario ritrovamento di più di 30.000 tavolette d'argilla in
cuneiforme (più dell'80% di tutte le opere letterarie sumeriche
conosciute sono state trovate a Nippur) spinse la spedizione a
lavorare fino al 1900. Oltre alle tavolette furono individuate:
la ziqqurat e il tempio di Enlil. Fra le tavolette
furono trovate le versioni più antiche, fra quelle conosciute, della
storia dell'inondazione, di Gilgamesh e dozzine di altre
opere. Fu trovato un gruppo importantissimo di testi in lessico e
parecchi documenti scritti in due lingue (Sumerico/Accadico) che
permisero agli eruditi del tempo di fare enormi passi per la
comprensione del sumerico.
D'enorme importanza sono le iscrizioni
ove compaiono le varie dinastie, in particolare quella cassita che
regnò dal 1600 al 1225 a.C.
Gran parte delle conoscenze su questa
dinastia proviene da Nippr; di un'altra categoria sono i testi che
riguardano gli archivi della famiglia dei Murashu: banchieri,
mercanti, ecc., che hanno controllato il commercio e l'agricoltura
sotto i persiani.
Gli scavi furono interrotti fino al
1948 quando l'Università di Chicago in collaborazione con
l'Università della Pennsylvania organizzò un'altra spedizione.
Fu ritenuto che, anche se Nippur era letteralmente coperta delle dune
di sabbia (questo avrebbe comportato una grande spesa in termini di
denaro), le informazioni che si potevano ancora ottenere
giustificassero gli enormi sforzi. Uno degli obiettivi era di dare un
contesto storico alle tavolette recuperate durante la prima
spedizione. Nel 1952 l'università della Pennsylvania si ritira
dal progetto.
Per le prime tre stagioni (1948-52) gli
scavi si sono concentrati nella zona della ziqqurat e nel colle
adiacente (colle delle tavolette). I primi studiosi della
Pennsylvania chiamarono questa collina “colle delle tavolette” o
“quartiere degli scribi”, perché si pensava che gran parte degli
scrivani abitasse in questo luogo. Le più importanti tavolette sono
state ritrovate nell'omonimo monte, uno studio sulle annotazioni
della spedizione precedente indica che un gran numero di esse è
stato ritrovato nell'estremità Sud del monticello ad Ovest. Gli
scavi hanno dimostrato che le tavolette, compresi i testi scolastici,
dovevano trovarsi ovunque, consideriamo che Nippur aveva più di
cento templi e numerosi edifici governativi.

Gli scavi sul colle delle tavolette,
nelle trincee TA e TB, ci hanno permesso di avere una stratigrafia
completa che va dal periodo accadico a quello achemenide (dal 2300 al
500 a.C.). Durante alcune esplorazioni vicino al colle delle
tavolette e lo scavo di alcune trincee, R. C. Haines mise in luce il
cosiddetto “tempio del Nord” (non sappiamo a chi fosse dedicato),
e il tempio di Inanna, dea dell'amore e della guerra, una delle
divinità più importanti del pantheon sumerico. Per 10 anni (dal
1953 al 1962) la spedizione lavorò sul tempio di Inanna mettendo in
luce più di 17 strati sovrapposti datati dal periodo Gemdet
Nasr (3200 a.C.) al periodo partico. Il tempio fu costruito
in mattoni crudi quindi invece di ristrutturarlo si preferiva
ricostruirlo sulle proprie rovine. In questa lunga sequenza di
templi, in particolare nei primi dieci (3000-2000 a.C.), furono
trovate migliaia di manufatti (statue, rilievi, ciotole, sigilli a
cilindro, ceramiche, etc.) utilizzati tuttora come elementi di
confronto per gli altri luoghi della Mesopotamia.
Nel 1964 l'università di
Chicago firma un accordo col governo iracheno per continuare gli
scavi a lungo termine. L'epicentro della ricerca è la zona della
ziggurat. Questa ricerca richiedeva lo scavo della fortificazione
partica, scavata in parte dalla prima spedizione. Dal 1964 al 1967 si
continuò lo scavo della fortificazione, ma quando si tentò di
rimuoverla per studiarne gli strati più antichi il lavoro fu
bloccato perché giudicato d'enorme valore turistico. Il programma di
scavo è interrotto fino al 1972.

Nel 1972 diventò direttore McGuire
Gibson. Egli istituì un nuovo programma di scavo che era mirato a
mettere in luce non solamente la parte religiosa, ma anche i settori
governativi e privati della città per una ricostruzione topografica
del sito. Gibson studiò i rapporti tra la città, le funzioni
religiose e il relativo ambiente circostante. Egli fece riesaminare
le mura della città; cercò di colmare le lacune nelle sequenze
stratigrafiche dei vari periodi della Mesopotamia, in particolare per
quello cassita e accadico, studiando anche i periodi più recenti
come quello islamico (raramente si eseguivano scavi sistematici per
studiare questi periodi).

La nuova spedizione si impegnò a
mettere in relazione dati epigrafici ed archeologici, ma tentò anche
di capire i sistemi ecologici e sociali dell'antica Nippur. Per
questo, furono importate tecniche e punti di vista teorici della “new
archeology” utilizzate per le zone preistoriche. Per realizzare
questo progetto, lo studio fu concentrato nella zona Ovest di Nippur,
che non veniva studiata dal lontano 1899. In quest'area si innalzava
un imponente edificio a pilastri, di età seleucida (312-141
a.C.), accanto al quale fu rinvenuta la collezione di tavolette della
famiglia del mercante Murašu, databile intorno al V secolo a.C.
I settori occidentali del tell furono
sistematicamente scavati, essi si riconducono in tre aree principali,
denominate: WA, WB, WC. La loro prima operazione fu intrapresa nel
settore WA (=Ovest, zona A) ovvero nella parte inferiore di un pozzo.
Furono trovati i resti di un piccolo tempio databile
all'età achemenide, che testimoniano contatti con l'Egitto, per
la presenza di una placca alabastrina cui furono incise iscrizioni
geroglifiche e un horus che regge ofidi e scorpioni. Lungo il lato
ovest del tempio, furono trovati i resti di un edificio sacro,
utilizzato dal periodo d'Isin-Larsa (prima metà del II
millennio a.C.) fino a quello neo-babilonese (prima metà
del I millennio a.C.).

La natura sacra dell'edificio è
dimostrata dal materiale epigrafico trovato: la divinità a cui è
dedicata resta ignota. Nel settore WB furono scoperti i resti di un
edificio cassita, forse adibito a magazzino e a centro di
registrazione amministrativa dei beni, per il tipo di testi
rinvenuti, datati ai regni al XIII secolo a.C. La
planimetria dell'edificio sembra riprodurre (in forma ridotta) il
palazzo reale della capitale cassita Dūr Kurigalzū (vicino
a Bagdad), con un cortile centrale ove si sviluppano una serie di
vani paralleli spesso non comunicanti. Fu in questa zona che
l'università della Pennsylvania scoprì una serie di tavolette che
dimostrano che lì si trova il centro amministrativo della città
(dal periodo accadico, 2500 a.C., al VII secolo a.C.).
Sotto la struttura cassita, fu trovata una casa babilonese del 1750
a.C. posseduta da una famiglia di panettieri, che utilizzò la
parte anteriore dell'abitazione come ufficio e negozio, mentre lo
spazio esterno per la cottura del pane e della carne. Sul pavimento
dell'abitazione furono trovati: vasi di vario genere, un forno per il
pane, vari attrezzi affilati, ma anche testi in cuneiforme.

Studiando bene l'edificio, gli
archeologi, si sono resi conto che fu abbandonato all'improvviso e
stando alle tavolette, questo è avvenuto nel 1750 a.C.
(l'interruzione dei testi è datata appunto al 1750 a.C.). Questa
improvvisa interruzione dei testi(datate nello stesso periodo), fu
registrata anche in altre città della babilonia
quali: Ur, Larsa e Isin; fu scoperto anche che
solo quelle città che si trovano sul ramo occidentale del fiume
Eufrate, hanno continuato a produrre testi anche in quel periodo
(come Babilonia, Kish, Sippar, Borsippa, Dilbat).
È dunque possibile che una catastrofe naturale, dovuta ad un
cambiamento del percorso dell'Eufrate, sia la causa di tale
interruzione. Un'ulteriore prova dell'abbandono di Nippur fu data
dalla dottoressa Elizabeth Stone con gli scavi nella “collina delle
tavolette”. L'abbandono di Nippur non cessò fino al 1300
a.C., quando sotto la dinastia cassita fu riportata l'acqua
all'interno della città.
Durante la tredicesima stagione di
scavo (1975) fu studiato l'angolo a Sud della città: WC. Fu notata
un'anomalia grazie alle foto aeree della zona. Queste anomalie
coincidevano con l'angolo Sud delle mura della città rappresentate
in una mappa topografica impressa su una tavoletta del periodo
cassita, trovata dall'università della Pennsylvania. In questa mappa
si fa riferimento alle mura, alle porte urbiche, al corso
dell'Eufrate e alla zona della ziggurat. Samuel Kramer sostiene
che era la mappa dell'intera città e non la sola metà orientale
come sostenevano alcuni eruditi. A dare un'ulteriore prova fu
l'epigrafista della spedizione la quale notò, che le misure lungo le
mura della mappa, avevano un significato solo se era rappresentata
l'intera città. L'orientamento corretto della mappa fu dimostrato
dagli scavi nelle trincee WC-1 e WC-2 nell'angolo Sud della città,
ove furono trovate mura dello spessore di 14 m.

Sovrapponendo l'antica mappa con una
attuale, ci si rende conto che ci sono delle imperfezioni; infatti,
non coincidono perfettamente, ma ci sono delle imperfezioni negli
angoli. Il ritiro delle dune di sabbia, in quegli anni, permise di
indagare nella zona ad Est della ziqqurat: EA, EB, EC; ma anche nel
colle delle tavolette nella zona TC, TA. Con gli scavi a TC James A.
Armstrong dimostrò che ci fu un totale abbandono di Nippur nell'età
babilonese e un altro dopo l'occupazione cassita, ma anche che la
seconda rinascita di Nippur avvenne intorno all'VIII secolo a.C.,
raggiungendo il massimo sviluppo con Assurbanipal (fine VII
secolo a.C.). Non si può dire con certezza se la città fu
totalmente abbandonata, infatti, c'è la possibilità che il tempio
di Enlil e la ziqqurat continuarono le loro funzioni con un minimo di
personale.
Per quanto riguarda la zona
industriale, tranne per il forno della zona WB, non è stata trovata
alcuna traccia; in compenso sono state studiate bene le mura (zona
WC, EA, EB, EC).
Nel 1989, per avere un quadro
completo dei periodi più recenti (islamico, cristiano, ecc.), furono
effettuati degli scavi a Ovest di WA. Nell'inverno del 1990, gli
scavi nella zona WA misero in luce un tempio di discrete dimensioni:
100 x 40 metri (in realtà i primi scavi furono fatti nel 1972 e
interrotti nel '73 a causa delle dune di sabbia). Del tempio
rimangono solo le parti inferiori delle pareti, con una stratigrafia
che va dal neo-babilonese (600 a.C.) al periodo cassita (XIII secolo
a.C.). Durante gli scavi furono ritrovate diverse statuette di cani.
Inoltre furono recuperati dei frammenti di statuette di esseri in
atteggiamento di dolore: una con la mano sulla gola, mentre l'altra
aveva una mano sulla testa e l'altra sullo stomaco.

Il cane era il simbolo speciale
di Gula, dea della medicina; si pensò che questo fosse il suo
tempio, anche se menzionato raramente nelle tavolette di Nippur. La
conferma fu data dal ritrovamento di un piccolo frammento di disco di
lapislazzuli con un'iscrizione dedicata a Gula. Un erudito iracheno,
Muhammad Alì Mustafà, scavò negli anni cinquanta un
piccolo tell di epoca cassita vicino a Dūr Kurigalzū;
anche lì trovò statuette simili e su alcune c'erano delle preghiere
dedicate a Gula.
Si era pensato nel 1973 che, date le
dimensioni, potesse essere il tempio di Ninurta (divinità
molto importante), ma dopo i primi risultati degli scavi del 1990 si
ritenne più probabile che fosse stata trovata la sezione di Gula del
tempio di Ninurta, poiché Gula è la moglie di Ninurta.
Effettivamente la situazione di WA può essere inversa di quella
trovata a Isin, dove Gula è la divinità principale della città e
divide il suo tempio con Ninurta. Ci sono, però, alcuni eruditi, tra
cui A. Westenholl, che pensano che il tempio di Ninurta si trovi nel
colle ad ovest degli attuali scavi. Nel 1991 gli scavi
furono interrotti dalla Guerra del golfo. Sappiamo, però, che
nelle sue prime fasi il tempio non era dedicato a Gula, che compare
solo intorno al 2000 a.C., ma ad altre divinità della medicina
come Bau.
Archeologia
A Telloh, così come a Nippur, gli
archivi del tempio non sono stati ritrovati nel tempio propriamente
detto, ma in un monticello periferico. A sud-est del quartiere del
tempio vi era, infatti, un monticello triangolare, con un'altezza
media di circa sette metri e un'area di 52.000 m². In questo luogo
sono stati ritrovati numerosissimi frammenti di tavolette d'argilla,
datati a metà del terzo millennio a.C. Si tratta in gran parte di
tavolette matematiche, registri, archivi e documenti di carattere
letterario. Inoltre, quasi proprio di fronte al tempio, è stato
dissotterrato un grande palazzo, probabilmente del periodo cassita.
I vari documenti ritrovati, soprattutto
del periodo persiano, hanno permesso di gettar luce sulle condizioni
della città e la gestione del Paese nel periodo persiano (quinto
secolo a.C.) L'intera città di Nippur sembra essere a quel tempo
soltanto un appannaggio del tempio. Il tempio, infatti, era un grande
latifondista e possedeva sia i poderi che le terre da pascolo. Dai
vari documenti ritrovati si è potuto inoltre ricostruire le liste
degli stipendi dei funzionari del tempio.

Negli strati superiori di questi
monticelli è stata inoltre ritrovata una grande città ebrea,
datata circa all'inizio del periodo arabo. Tuttavia, i nomi ebrei che
compaiono nei documenti persiani scoperti a Nippur, indicano che
l'insediamento degli ebrei in questa città deve essere datato a un
periodo anteriore e la scoperta su alcune tavolette del nome del
canale Kabari suggerisce che l'insediamento ebreo dell'esilio, sul
canale Chebar, a cui partecipò Ezechiele, possa trovarsi da
qualche parte vicino a questi luoghi, se non essere addirittura la
stessa città di Nippur. Hilprecht effettivamente credeva che il
Kabari corrispondesse allo Shatt-en-Zero. Della storia e delle
condizioni di Nippur nel periodo arabo sappiamo ben poco dagli scavi,
ma da fonti esterne sembra che la città sia stata la sede di una
diocesi cristiana nel tardo dodicesimo secolo d.C.
Gli scavi a Nippur sono stati tra i
primi a rivelarci la grande antichità della civiltà babilonese e,
come già detto, ci restituiscono una perfetta visione dei successivi
sviluppi di questa civiltà, grazie ad una occupazione continua che
va dal 5000 a.C. fino al Medioevo. Ma nonostante
Nippur sia stata quasi completamente esplorata più di ogni altra
città babilonese, eccetto Babilonia e Lagash,
soltanto una piccola parte delle sue antiche rovine sono state
esaminate nel 1909. Gli scavi a Nippur sono infatti
particolarmente difficili e costosi a causa dell'inaccessibilità del
sito e della pericolosità delle terre circostanti ed ancora di più
a causa della massa immensa di residui sotto cui sono sepolte le
rovine babilonesi più antiche.
Drehem era un sobborgo di Nippur.
Alcuni dei suoi archivi cuneiformi si trovano al museo reale di
Ontario, Toronto. Negli archivi di Drehem ci sono testi economici
neo-sumerici ed abbastanza tavolette cuneiformi da consentire una
descrizione della sua amministrazione.