venerdì 9 maggio 2025

GERMANIA - Tomba di Hochdorf

 

La tomba di Hochdorf è la tomba principesca di un guerriero celtico della prima età del ferro, scoperta nel 1977 a Hochdorf an der Enz, un villaggio nel Baden-Württemberg a nord di Stoccarda, in Germania.
La sepoltura era all'interno di un tumulo che aveva un diametro di circa 60 metri ed un'altezza di 10, e risale alla prima metà del VI secolo a.C. Al centro c'era una camera, costituita da due cassoni con le pareti rivestite di legno separati da circa 50 tonnellate di pietre, forse per ostacolare i saccheggiatori: quello esterno misurava 7,4 × 7,5 m, mentre quello interno 4,7 × 4,7 m. L'interno della tomba era tappezzato di stoffe, mentre sul pavimento c'era uno strato di fiori. Nel corso degli anni il
soffitto, sorretto da travi in legno di quercia, crollò, proteggendo la tomba dai saccheggi.
Il defunto era un uomo di circa quarant'anni alto 1,83 m, sullo scheletro si sono conservate tracce dei vestiti e un copricapo conico in corteccia di betulla, forse un simbolo del rango; delle calzature a punta resta solo la decorazione in oro. Numerosi gli oggetti d'oro: sul corpo due fibule, una torque, un bracciale e una cintura, a parte un pugnale placcato d'oro. Il corredo comprendeva inoltre un rasoio, un paio di forbici, tre ami e una faretra con le frecce.
All'interno della sepoltura sono stati rinvenuti:
- una sorta di triclinio di bronzo sul quale giaceva il defunto. Lo schienale è decorato ai lati con carri a quattro ruote, mentre al centro ci sono alcune figure stilizzate danzanti. Il letto è sorretto da otto figure umane in bronzo su rotelle;
- un carro a quattro ruote rivestito di lamine di ferro con un giogo per due cavalli. Sopra il carro c'erano nove piatti e tre grandi vassoi di bronzo, un'ascia in ferro, una punta di lancia e un coltello. Si sono conservati anche i morsi, la bardatura dei cavalli ed un pungolo;
- otto corni potori in corno bovino decorati con oro e bronzo ed un altro grande corno lungo un metro in ferro. I corni erano appesi alla parete meridionale della tomba;
- un cratere in bronzo importato dalla Magna Grecia con una capienza di circa 500 litri con tracce di idromele sul fondo. Il bordo è decorato da tre leoni, uno dei quali è una copia prodotta da artigiani celtici. All'interno era stata posta una coppa d'oro.

GERMANIA - Grotte e l'arte dell'era glaciale nel Giura svevo

 

Le Grotte e l'arte dell'era glaciale nel Giura svevo sono una raccolta di sei caverne nel sud della Germania che furono usate dagli umani dell'Era Glaciale per ripararsi da 33.000 a 43.000 anni fa. Le grotte si trovano nelle valli Lone e Ach. All'interno delle caverne sono state scoperte una statuetta di forma femminile, figurine intagliate di animali (tra cui leoni delle caverne, mammut, cavalli e bovini), strumenti musicali e oggetti di ornamento personale. Alcune delle figure raffigurano creature che sono metà animali e metà umane.


Nelle foto:
figura di animale in avorio di mammut (dalla grotta Vogelherd)
figura di uomo-leone scolpita in avorio di mammut (dalla grotta Hohlenstein-Stadel)

GERMANIA - Villa romana di Borg

 

La Villa romana Borg è una villa rustica romana ricostruita situata vicino ai villaggi di Borg e Oberleuken nel comune di Perl, nel Saarland, in Germania. Scoperto alla fine del XIX secolo, il sito è stato scavato alla fine degli anni Ottanta. I lavori di ricostruzione, iniziati a metà degli anni '90, sono stati praticamente completati alla fine del 2008, anche se ulteriori lavori di scavo sono ancora in corso.
Il sito è una popolare attrazione turistica con circa 50.000 visitatori all'anno. Fu Johann Schneider, un insegnante locale, che intorno al 1900 si imbatté per la prima volta nel sito dopo aver notato dei tumuli innaturali nella zona. Ben presto scoprì i resti di mura e di ceramiche romane. In parte a causa delle guerre mondiali, poco è stato fatto fino alla metà degli anni '80, quando le autorità del Saarland hanno recintato il sito dopo che scavi illegali avevano iniziato a minacciare la sua sopravvivenza. I lavori di scavo sistematici sono iniziati nel 1987. Gli scavi
hanno presto rivelato prove di un'abitazione pre-romana direttamente sotto le fondamenta della villa romana. Non solo vi erano tracce di strutture dell'Età del Ferro, ma anche di insediamenti della cultura del vaso campaniforme. Sul sito sono stati rinvenuti anche utensili risalenti al Neolitico.
Il sito è quello di una villa rustica o struttura agricola costituita da una grande residenza palaziale o pars urbana e da una pars rustica o area economica. L'attività sul sito è stata minima fin
dall'epoca romana, con il risultato che i resti romani sono ancora in ottime condizioni.
I lavori di ricostruzione sono stati concepiti per presentare una rappresentazione autentica degli edifici come erano in origine, in modo che i visitatori potessero apprezzare meglio l'archeologia e l'antichità. Oltre ai risultati degli scavi, sono stati presi in considerazione siti simili (come Echternach in Lussemburgo) e la letteratura antica (ad esempio Vitruvio) e moderna. Gli edifici ricostruiti si ergono
ora sui muri di fondazione romani, rivelando il loro probabile aspetto nel II-III secolo.
Gli edifici attuali comprendono: le terme, perfettamente funzionanti, composte da frigidarium (bagno freddo), caldarium (bagno caldo) e tepidarium (bagno temperato), insieme a latrine, spogliatoio e zona relax; la casa padronale o edificio principale, con una grande sala di ricevimento e alcune stanze adiacenti in cui sono esposti i reperti più importanti del sito; la cucina romana; un edificio residenziale e una taverna, che
non faceva parte della villa originaria ma che serve pasti basati su antiche ricette romane.
I giardini, progettati nel modo più autentico possibile sulla base dell'analisi dei pollini e della letteratura in materia, sono costituiti da un giardino delle erbe con spezie e piante curative e da un orto con frutta e verdura. Anche il roseto e il giardino della corte interna sono basati su modelli romani e danno un'idea dell'architettura dei giardini romani con le loro fontane e i loro sentieri.

GERMANIA - Altes Lager Menzlin


Altes Lager Menzlin 
(tedesco per "Vecchio Campo di Menzlin") è un sito archeologico situato 1,5 km a sud del villaggio di Menzlin, nei pressi di Anklam, in Pomerania Occidentale, Germania. Il sito sulle sponde del fiume Peene era un'importante stazione di posta vichinga durante il Medioevo (Epoca vichinga). In quel periodo la Pomerania era abitata da Venedi slavi, e numerose centri vichinghi si trovavano lungo la costa (i successivi erano Ralswiek ad ovest e Jomsborg/Wollin ad est).
L'insediamento era ampio circa 18 ettari nel corso del IX secolo. Sono stati scavati un ponte ed un cimitero. Alcuni degli artefatti rinvenuti nelle tombe sono originari di Irlanda e Paesi Baltici. Secondo le usanze scandinave, i morti venivano sepolti in navi di pietra o in cerchi di pietre. Tutte le tombe scavate ospitavano donne. Molti dei ritrovamenti sono databili al IX e X secolo.
L'antico nome del sito è sconosciuto. Altes Lager, il nome attuale, risale all'assedio di Anklam operato da Federico Guglielmo I di Brandeburgo nel 1676.

GERMANIA - Glauberg

 

Glauberg è un oppidum celtico sito in Assia (Germania) e consiste in un insediamento fortificato e diversi tumuli sepolcrali; scoperto negli anni novanta del secolo scorso è considerato il sito celtico più importante in Europa, che ha fornito agli studiosi importanti informazioni sulla sepoltura, scultura e architettura celtica.
Geologicamente parlando Glauberg, un crinale a 271 metri sul livello del mare, è uno sperone di basalto appartenente alla gamma Vogelsberg. Si eleva per 150 metri sulle zone circostanti ed è situato tra i fiumi Nidder e Seemenbach e appartiene alla comunità di Glauburg. In cima la collina forma un altipiano quasi orizzontale e il suo promontorio a sud-ovest è noto come Enzheimer Köpfchen. A nord-ovest si trova la valle del Nidder e a sud il promontorio si unisce a degli ondulati altopiani. Il plateau contiene anche un piccolo stagno perenne, che non è alimentato da sorgenti termali, ma semplicemente sgorga in superficie. La collina è circondata da sorgenti termali e da fertile terreno.
La presenza di antiche rovine sul Glauberg è nota da lungo tempo ma sistematici scavi di ricerca archeologica iniziarono solo nel 1933-1934 e condotti da H. Richter, il quale si concentrò solo sull'insediamento fortificato. Ulteriori ricerche furono dirette da F.-R. Hermann ed ebbero inizio nel 1985 e proseguirono fino al 1998. Fu solo durante questa fase che vennero esaminati i tumuli più importanti. La storia dell'insediamento di Glauberg nel periodo celtico (Cultura di Hallstatt e Cultura di La Tène) fu lo scopo della campagna di studio (2004-2006) eseguita dal Deutsche Forschungsgemeinschaft.
La posizione topografica rende il sito di Glauberg un punto di fondamentale importanza nell'attività umana. Esso offre accesso a fertili terreni coltivabili, acqua, un sito facilmente difendibile e una posizione strategica lungo diverse vie naturali di transito. Pertanto, non è sorprendente che la collina fu molto frequentata sia prima che dopo la sua fase celtica.
L'altipiano fu occupato per la prima volta nel neolitico da genti appartenenti alla cultura di Rössen e successivamente si ebbe un ingrandimento del sito durante la cultura di Michelsberg ed è possibile che le fortificazioni presenti siano state realizzate proprio durante questa fase. La collina fu occupata nuovamente durante l'ultimo periodo dell'età del bronzo da popolazioni appartenenti alla Cultura dei campi di urne. Durante l'ultima fase del periodo Hallstatt e l'inizio della Cultura di La Tène, Glauberg, divenne un sito di importanza sovra-regionale e ospitò la corte di un principe celtico. Nuove fortificazioni vennero realizzate.
Nel corso dell'occupazione romana della Germania, Glauberg rimase disabitato, probabilmente a causa della sua vicinanza (5 km) al Limes germanico-retico. Fu rioccupato nel IV e V secolo d.C. quando divenne la residenza di un locale re alemanno. Dal VII al IX secolo fu il sito di una grande fortificazione dei Franchi. La sua importanza crebbe in tutto questo tempo e le fortificazioni furono rinnovate e notevolmente ampliate.
Nel XII e XIII secolo, Glauberg fu incorporato nel sistema di castelli degli Hohenstaufen, forse nel tentativo di favorire la crescita di un centro urbano. Le fortificazioni furono rinnovate ancora una volta, e una torre-castello fu eretta sul bordo della plateau; ad oggi sopravvive ancora la sua porta ad arco romanico (nella foto a sinistra). Durante questo periodo l'insediamento si estese a tutto l'altopiano. La distruzione del castello, e con essa la fine della presenza umana sulla collina, si è probabilmente verificata nel 1256.
Le prime fortificazioni note potrebbero essere pre-celtiche, ma raggiunsero un alto livello in termini di dimensioni e di elaborazione circa nel V o VI secolo a.C. e rimasero in uso fino al II o I secolo a.C. Le loro dimensioni ci dicono che il sito di Glauberg fece parte del sistema difensivo che si estendeva da sud a ovest della Germania centrale.
Il bordo nord-est della collina, dove la pendenza è meno forte, fu diviso dalle terre circostanti tramite l'erezione di un massiccio terrapieno e di un fossato, formando forse, in origine, un promontorio fortificato. I bordi meridionale e settentrionale furono inoltre fortificati con mura. Le tecniche costruttive di tali fortificazioni spaziavano da muri a secco, Murus gallicus (una tipica tecnica di costruzione celtica con legno e pietra) e forse anche mattoni di fango.
Il piccolo stagno presente sulla collina non sarebbe stato sufficiente a garantire l'approvvigionamento idrico per la popolazione di un insediamento così grande; per questo motivo fu costruito una specie di serbatoio grande circa 150x60 metri che includeva una sorgente d'acqua. Al giorno d'oggi, la fortificazione racchiude uno spazio complessivo di 8,5 ettari.
L'accesso all'interno dell'oppidum era garantito da due porte, la principale posta a nord-est e la più piccola a sud. Queste avevano una forma molto complessa, probabilmente per l'accesso più difficile in caso di attacco nemico. Inoltre fu realizzata una fortificazione esterna al di là del muro di nord-est. I terrapieni e i muri realizzati a sud probabilmente non avevano funzioni difensive.
Questo tipo di insediamenti potevano ospitare migliaia di persone, per questo motivo, unito al loro rilevante ruolo economico, gli oppidum celtici sono spesso considerati insediamenti proto-urbani. Tuttavia, poco si sa sulle attività svolte all'interno del sito e alla sua organizzazione. Elementi di prova dai siti di Manching o Oberursel-Oberstedten suggeriscono che vi fu probabilmente una suddivisione tra il villaggio vero e proprio e le aree destinate alle officine o aree di stoccaggio.
Come altri siti, l'oppidum di Glauberg è collegato con diversi altri monumenti contemporanei posti nelle sue immediate vicinanze:
Durante un sorvolo esplorativo effettuato nel 1988, degli antiquari locali hanno riconosciuto le tracce di un grande tumulo (nella foto a sinistra) in un campo 300 metri a sud dell'oppidum. Tra il 1994 e il 1997 fu scavato dal Servizio Archeologico Statale di Hesse. Il tumulo (tumulo 1) originariamente aveva un diametro di circa 50 metri e un'altezza di 6. Era circondato da un fossato circolare di 10 metri di larghezza. In origine probabilmente era un monumento di grande impatto visivo. Il tumulo possedeva tre caratteristiche:
- una buca vuota era stata realizzata al centro, forse per depistare eventuali saccheggiatori;
- a nord-ovest fu realizzata una camera di legno contenente un inumato;
- a sud-est era presenta una sepoltura a cremazione contenuta in un contenitore ligneo;
La cremazione era una pratica utilizzata dalla cultura di La Tène, mentre l'inumazione dalla cultura di Hallstatt.
Gli occupanti di entrambe le tombe erano guerrieri, come indicato dal loro corredo funebre: spade e armi. La camera con l'inumazione è molto ben conservata e non è mai stata saccheggiata. Per questo motivo, si è deciso di rimuovere l'intera camera in blocco e scavarla più lentamente e con attenzione in laboratorio. I reperti rinvenuti nella camera di sepoltura includono monili in oro e una brocca in bronzo.
Un secondo tumulo (tumulo 2), posto 250 metri a sud, è stato scoperto più tardi grazie a un'indagine geofisica. L'erosione e l'aratura aveva reso totalmente invisibile il monumento. Aveva circa la metà delle dimensioni del tumulo 1 e anch'esso conteneva un guerriero accompagnato da armi, una fibula decorata e un anello d'oro.
L'alta qualità degli arredi funebri e delle tombe indica che i loro inumati occuparono gradini molto elevati nella scala sociale. Esse sono quindi classificate come sepolture "principesche", alla pari con altri ben noti siti, tra cui quelli di Vix (Borgogna, Francia) e Hochdorf an der Enz (Baden-Württemberg, Germania).
Un certo numero di terrapieni e fossati si trovano a sud del oppidum, alcuni strettamente associati al tumulo 1 e sembra che siano serviti a scopi difensivi. Un piccolo fosso quadrato posto a ovest del tumulo è associato a diverse altre funzioni e una serie di grandi bochi nel terreno suggeriscono l'esistenza di un santuario o tempio. Sorprendentemente, una strada processionale, lunga 350 metri e larga 10, fiancheggiata da profondi fossati si stende sino al tumulo giungendo da sud-est, ben al di là del perimetro dell'insediamento. Questa è stata associata con ulteriori terrapieni e fossati che si estendono su una superficie di quasi 2x2 km.
La mancanza di una funzione difensiva e l'importanza dei tumuli hanno suggerito l'idea che il fortilizio e il sistema stradale hanno avuto un significato rituale o sacro. Un tale complesso è, finora, del tutto senza precedenti nell'Europa celtica.
Il Principe di Glauberg
 
L'attenzione internazionale è stata scossa dal ritrovamento, estremamente raro, di una statua (o stele) in arenaria ad altezza naturale e risalente al V secolo a.C., rinvenuta all'esterno del tumulo più grande (nella foto a destra).
La stele, completamente conservata tranne che per i suoi piedi, raffigura un guerriero armato di sesso maschile. È realizzata in un tipo di arenaria disponibile nel giro di pochi chilometri di Glauberg. Molti dettagli sono chiaramente visibili: i suoi pantaloni, una corazza composita, uno scudo di legno e una tipica spada in stile La Tène tenuta sul lato destro. L'uomo, che possiede barba e baffi, indossa un gioiello con tre pendenti, molto simile a quello rinvenuto nella camera del tumulo 1, diversi anelli su entrambe le braccia e uno sulla mano destra. Sulla sua testa, indossa un copricapo simile ad una cappa, coronata da due protrusioni, simili nella forma a una foglia di vischio. questa pianta, si ritiene, che abbia avuto un significato magico o religioso per i Celti e potrebbe indicare che il guerriero raffigurato era anche un sacerdote. Altri frammenti di tre statue simili sono stati scoperti nella zona. Questo suggerisce che tutte e quattro le statue sorgevano un tempo nel recinto rettangolare, forse associate ad un culto degli antenati.
Parallelamente al guerriero di Glauberg esistono statue simili in altri siti riconducibili alla cultura La Tène, come ad esempio la figura Holzgerlingen (Museo di Stato di Stoccarda), un pilastro-stele da Pfalzfeld (St Goar), il guerriero di Hirschlanden e altri.
Calendario astronomico

Le 16 buche nel terreno associate al tumulo e al recinto di recente sono state interpretate come un semplice calendario astronomico (nella foto a sinistra), utilizzato per determinare date particolari o festività.
È importante notare che l'insediamento di Glauberg non è isolato nel suo tempo e spazio, anche se è il sito con queste caratteristiche posto più a nord finora scoperto. Molti altri importanti centri di popolazione celtica o oppida sono noti nella regione del Reno e nell'Assia centrale. Due importanti fortificazioni, quella a Dünsberg, vicino a Gießen, e quella sulle montagne Feldberg Taunus sono visibili da Glauberg. Altri importanti siti comprendono: l'oppidum Heidetränk vicino a Oberursel-Oberstedten (uno dei più grandi insediamenti urbani nell'Europa celtica) e l'industria del sale celtica a Bad Nauheim.
Le scoperte a Glauberg hanno aggiunto diverse nuove prospettive per la comprensione dell'Europa celtica più antica. Hanno esteso la durata della cultura di La Tène e hanno gettato una nuova luce sullo sviluppo precoce dell'arte celtica e, molto più importante, sulla scultura. La figura del guerriero e gli altri ritrovamenti indicano chiaramente rapporti con le civiltà mediterranee, i quali si sono sviluppati prima di quanto si pensasse. Il complesso rituale che circonda la tomba ha aggiunto un nuovo tipo di monumento alla preistoria europea.
Siti come Glauberg, talvolta denominati Fürstensitze ("sedi principesche"), indicano uno sviluppo parallelo di gerarchie sociali in tutta l'Europa. Nascono così siti di importanza capitale, caratterizzati da massicce fortificazioni, con la presenza di materiali importati ed elaborate sepolture si sviluppano lungo le importanti rotte commerciali di tutto il continente. Glauberg deve ora essere considerato un proto centro urbano di potere, commercio e culto, di importanza simile ad altri siti come Bibracte, Manching, ma soprattutto deve essere paragonato ad altri insediamenti "principeschi" fortificati, come ad esempio Heuneburg, Hohenasperg e Mont Lassois.
Un parco archeologico è stato progettato e costruito, con l'obiettivo di rendere il sito e il suo contesto accessibile e comprensibile ai i visitatori. Finora, il principale tumulo di sepoltura e il calendario astronomico sono stati ricostruiti. Il consolidamento della fortezza sta procedendo bene.
Alcuni dei reperti di Glauberg, tra cui la statua, sono attualmente in mostra nel Museo di Stato di Hesse a Darmstadt. Data l'importanza del sito, un nuovo museo di archeologia celtica è prevista solo per Glauberg, per ospitare e spiegare l'importanza degli oggetti in prossimità del luogo in cui essi sono stati ritrovati. La Costruzione è stata avviata nel 2007 e si prevede per il 2009 il termine dei lavori.



GERMANIA - Terme Romane di Badenweile

 

Le Terme Romane di Badenweiler sono le rovine di antiche terme erano dedicate a Diana Abnoba.
In epoca pre-romana le acque termali di Badenweiler vennero utilizzate dai celti. Subito dopo la conquista romana nacque un insediamento civile nel quale furono costruite delle terme probabilmente ristrutturate in epoche diverse. Le terme vennero dedicate a Diana Abnoba, la dea gallo-romana della Selva Nera.
Secondo i rilievi archeologici il primo edificio aveva una forma simmetrica, secondo un asse longitudinale. La prima ristrutturazione creò un ampliamento con un avancorpo a nord dell'edificio. Inoltre, vennero realizzati nuovi spogliatoi laterali con palestre sulla parte anteriore e due nuove piscine al posto dei vecchi spogliatoi.
Le terme vennero scoperte nel 1784 e nel 2001 gli scavi vennero protetti con delle coperture.

GERMANIA - Ornithe e Gruppo di Geneleos

 

Il Gruppo di Geneleos era originariamente costituito da sei figure, una donna seduta, un kouros, tre korai e una donna semisdraiata, su una base di 6 m di lunghezza posta lungo la Via Sacra che porta al santuario di Hera a Samo. All'estremità sinistra della base si trovava una statua assisa (h 87 cm, Samo, Museo archeologico) il cui nome, Phileia, si legge in un'iscrizione sulla gamba sinistra del trono; testa e parte superiore del corpo sono perdute, ma la parte inferiore rivela che la statua indossava un chitone e un mantello e su quest'ultimo si trova l'iscrizione che rivela il nome dell'artista: Geneleos. Philippe (h 159 cm, Samo, Museo archeologico), una delle tre korai, indossa un lungo chitone, le mani sono prive di attributi e la destra stringe un lembo della veste, i capelli acconciati con fili di perle formano una massa tagliata orizzontalmente sul dorso; il suo nome è iscritto sulla parte destra della veste. La figura semigiacente (h 70 cm, Samo, Museo archeologico) ha un corpo pesante, imponente ed è sicuramente un personaggio non giovane e di una certa importanza; Charbonneaux (che insieme con Bianchi Bandinelli la considera indubitabilmente una figura femminile) ritiene che la disposizione delle figure nel gruppo possa indicare la sopravvivenza del matriarcato asiatico il quale si esprimerebbe nella posizione e nell'atteggiamento dominante delle due donne agli estremi della base, soprattutto quella sdraiata, madre, capofamiglia e sacerdotessa: sicuramente l'offerente, come indica l'iscrizione che riporta. 
A Berlino è conservata Ornithe (nella foto) il cui nome compare su una piega della veste sotto la mano destra; molto simile alla sua compagna del Museo di Samo ha un'acconciatura che le lascia ricadere lunghe trecce sul davanti del busto. Rispetto ai loro prototipi, ovvero le statue dedicate da Cheramyes, queste figure giovanili sono molto più vicine alle korai dell'acropoli di Atene (sullo sviluppo delle quali hanno sicuramente inciso), ma ancora s'intravede il rigore verticale della struttura che è caratteristica dello stile ionico insieme con la vibrazione delle superfici (vedi il Leone di Mileto n. inv. 1790 all'Antikenmuseen di Berlino) e che si riconosce fin dalla piccola e più antica statuetta in avorio di Efeso (h 10 cm, 570 a.C., Museo di Istanbul). Quanto ai volti, sia per le figure scolpite da Geneleos sia per quelle dedicate da Cheramyes, non ci si allontana probabilmente troppo dal vero se li si immagina simili a quelli di quest'ultima citata statuetta votiva o a quelli dei busti a rilievo che decoravano le colonne del tempio arcaico di Apollo a Didima (terzo quarto del VI secolo a.C., Antikenmuseen di Berlino).


GERMANIA - Cerchio di Goseck


Il cerchio di Goseck è una struttura neolitica sita presso Goseck, Burgenlandkreis, Sassonia-Anhalt, Germania. È costituito da un insieme di fossati concentrici di 75 metri di diametro e da due palizzate sempre circolari con entrate in punti ben definiti. Si ritiene che sia il più antico osservatorio solare attualmente conosciuta in Europa. Le ricerche sul sito hanno messo in evidenza il fatto che in Europa, durante il neolitico e l'età del bronzo, l'osservazione del cielo fosse molto più evoluta di quanto pensavano gli studiosi. Il sito è stato reso pubblico nel mese di agosto 2003. I media tedeschi hanno chiamato il sito "Stonehenge tedesca", anche se l'uso del termine henge al di fuori della Gran Bretagna è contestato. Il cerchio di Goseck è sicuramente quello che è stato maggiormente studiato tra i 250 siti simili rinvenuti tra la Germania, l'Austria e la Croazia; in realtà solo il 10% di questi è stato oggetto di interesse accademico. Goloring, vicino a Coblenza, è un sito molto simile a questo, anche se più tardo. In precedenza si pensava che questi complessi fossero delle fortezze, ma il fatto che all'interno di essi non si rinvenissero edifici lasciava molto perplessi gli archeologi.
Nell'Europa preistorica, non tutti i luoghi adibiti a culto, o utilizzati a fini calendariali o per osservazioni del cielo, erano realizzati con megaliti; Stonehenge è un esempio atipico. Infatti anche nel sito inglese fu costruito prima un fossato con strutture lignee, solo successivamente si passò ad utilizzare i grandi megaliti; questo si è scoperto quando sono venute alla luce le buche che ospitavano i pali in legno.
Il cerchio di Goseck è uno dei meglio conservati e il sito meglio esaminato rispetto agli altri simili realizzati nei paraggi più o meno nel medesimo periodo. Il suo stato di conservazione ha indotto gli studiosi a ritenerlo un osservatorio solare, anche se alcuni archeologi non sono del tutto convinti. Quando il sito fu aperto al pubblico per la prima volta, Harald Meller, un archeologo, lo definì una pietra miliare nella ricerca archeologica.
Gli scavi effettuati rivelano che il sito di Goseck consisteva in quattro cerchi concentrici, un tumulo, un fossato e due palizzate in legno. Le palizzate avevano tre serie di porte a sud-est a sud-ovest e nord. Al solstizio d'inverno, gli osservatori situati al centro del sito avrebbe visto il sole sorgere e tramontare attraverso le porte di sud-est e sud-ovest. Frammenti di ceramica rinvenuti in situ hanno permesso di datare l'osservatorio al 4.900 a.C.
La cultura che ha realizzato il monumento è quella chiamata dagli studiosi ceramica decorata "a punzone". La maggior parte degli archeologi concorda sul fatto che il sito fu utilizzato per osservazioni astronomiche. Si pensa che fosse utilizzato per calcoli calendariali e per armonizzare tra loro il calendario lunare e quello solare (più richiesto per usi pratici). Comunque gli studiosi non sono d'accordo sul fatto che tutto il sito abbia avuto un solo tipo di utilizzo.
Gli scavi hanno portato alla luce evidenti tracce di focolai e reperti ossei bruciati appartenenti ad animali e a uomini. Vicino all'ingresso di sud-est è stato rinvenuto un teschio umano, risultato forse di un sacrificio di consacrazione.
Non vi è alcun segno di incendio o di distruzione, quindi il motivo dell'abbandono del sito non è noto. Più tardi gli abitanti del villaggio scavarono un fossato difensivo attorno al vecchio recinto.
Il primo indizio dell'esistenza del monumento lo ha fornito una foto eseguita da un aereo, la quale metteva in evidenza delle fasce circolari in un campo di grano. Francois Bertemes e Peter Biehl dell'Università di Halle-Wittenberg iniziarono un importante scavo del sito nel 2002. Successivamente gli studiosi misero in relazione la posizione delle porte con i dati GPS e si resero conto dell'importanza del sito come strumento di osservazione celeste.
Bertemes e Biehl hanno continuato gli scavi per un paio di settimane ogni anno. Nel 2004 un gruppo di studiosi della Università della California, Berkeley, ha aderito agli scavi in corso, dandogli importanza in ambito internazionale.
Gli archeologi e funzionari statali hanno ricostruito la palizzata di legno del sito. Il legno è stato lavorato a mano in modo da apparire più autentico. Il sito è stato aperto al pubblico il 21 dicembre 2005, al solstizio d'inverno.

GERMANIA - Brughiera di Thorsberg

 


La brughiera di Thorsberg (brughiera di Thorsberger, Tosbarch, Tåsbjerre, "collina di Thor") si trova nei pressi di Süderbrarup in Anglia, Schleswig-Holstein (Germania), e venne usata tra il I secolo a.C. ed il IV secolo come luogo per depositi votivi effettuati da parte degli Angli. Per questo motivo vi sono stati trovati importanti reperti risalenti all'Età del ferro romana, tra cui antiche iscrizioni in Fuþark antico come la punta di Thorsberg, un elmo romano, la fibbia di uno scudo ed antiche calze. I ritrovamenti sono di importanza paragonabile a quelli contemporanei danesi provenienti da Illerup e Vimose. I depositi sono stati realizzati dal 100 a.C. al 500 circa e sono chiaramente di natura votiva. Tuttavia, è dubbio che fossero dedicati specificamente a Thor. Il nome del luogo potrebbe riflettere l'adorazione di Thor da parte dei danesi durante l'età vichinga piuttosto che degli Angli durante l'età del ferro romana. Inoltre, sebbene il simbolo del "martello di Thor" sia presente in diversi reperti del sito, si tratta di un motivo che può essere ritrovato in molti contesti non germanici, persino su manufatti dei nativi americani. Tra questi vi sono i primi esempi di abbigliamento, sia germanico che romano, in particolare i pantaloni con i piedi, che sono comunemente datati al IV secolo ma che ora sembrano non essere più tardi del 300; oggetti di fattura romana, tra cui due falere, decorazioni militari sotto forma di dischi d'oro riccamente decorati del diametro di 13,2 cm realizzati nel III secolo. 2 cm di diametro realizzati nel III secolo nell'officina di Saciro, che si pensa fosse nei pressi di Colonia, con l'immagine di un uomo seduto con una lancia, forse una rappresentazione di Marte; e oggetti di fattura germanica, un pezzo di fodero che reca una delle prime iscrizioni in rune.
Alcune fibule e scudi germanici di origine romana sembrano provenire da tribù germaniche della Germania Magna, che erano in contatto più stretto con i Romani che con gli Angli. Dopo il 200 circa, la deposizione di armi aumentò, forse a causa di conflitti tra tribù come la guerra marcomannica (166-180 d.C.), forse a causa delle campagne romane. Molti degli oggetti depositati, soprattutto le armi, sono stati resi inutilizzabili da rotture, piegature, ecc. Era pratica comune tra i popoli celtici "uccidere" ritualmente tali armi.
Oltre alle armi e ad altri oggetti artificiali, i depositi nella torbiera comprendono anche ossa isolate. Appena fuori dalla brughiera si trova un tumulo dell'Età del Ferro con un cerchio di pietre.
Il sito venne scavato dagli archeologi tra il 1858 ed il 1861. A dirigere i lavori fu Conrad Engelhardt, insegnante di Flensburg. Gli oggetti recuperati da Engelhardt sono esposti presso il museo del palazzo Gottorp; altri 500 reperti si trovano a Copenaghen.
I reperti più antichi risalgono all'età della pietra e del bronzo. Nel medio periodo della Cultura di La Tène iniziano i depositi di ceramica fittile, il cui presunto contenuto era costituito in parte da offerte alimentari che non si sono conservate, o da tracce di esse. Il periodo centrale di questi depositi è datato tra il 100 a.C. e il 300 a.C.. I reperti di questo periodo testimoniano una cultura pacifica e contadina dei dedicanti, come dimostrano i ritrovamenti di torbiere comparabili in altre zone della Germania settentrionale e della Danimarca. Il tipo di offerte cambia con l'inizio del II secolo. Lo strato presenta un numero crescente di oggetti metallici di alto valore, come spille, accessori per cinture, gioielli in metalli più preziosi (oro, argento, bronzo) e, sempre più spesso, armi e armature. La maggior parte delle offerte di armi compare nell'orizzonte dei ritrovamenti del III e IV secolo, con la caratteristica sorprendente che spesso erano rese ritualmente inutilizzabili prima del sacrificio o danneggiate nel corso dei combattimenti. Le ricerche più recenti ipotizzano che i depositi siano stati realizzati in complessi più ampi, contrariamente alle precedenti ipotesi di depositi effettuati in periodi di tempo più lunghi.

GERMANIA - Externsteine

 


Externsteine è un complesso megalitico situato in Germania, nella regione Renania Settentrionale-Vestfalia, nella foresta di Teutoburgo, presso la città di Horn-Bad Meinberg. Si ritiene che l'etimologia del nome sia legata alla vicina area montuosa chiamata Egge Range (il nome significherebbe, dunque, rocce dell'Egge). I resti del complesso sono costituiti da un cerchio di circa 80 metri di diametro, un fossato, un tumulo e due palizzate di legno all'interno delle quali si aprono tre porte (una a nord, una a sud-est, una a sud-ovest). Dal punto di vista geologico, le rocce sono costituite di arenaria, originarie del Cretaceo (circa 120 milioni di anni fa).
Alcuni studiosi hanno ipotizzato che si possa trattare di un santuario proprio della cultura pagana e dunque orientato prevalentemente al culto del sole. Con l'aiuto di alcuni astronomi si è osservato come, ponendo al centro del cerchio una figura umana, il giorno del solstizio d'inverno questa potrebbe osservare il sole sorgere e tramontare attraverso le due porte poste a sud, il che ne farebbe un osservatorio solare. Il legame con il sole e il relativo culto sembra essersi rafforzato con la recente scoperta - avvenuta a circa 20 km da Goseck - del cosiddetto Disco di Nebra, un disco astronomico di bronzo.
La prima notizia storicamente documentata relativamente al sito, in ogni caso, risale al 1093, quando il territorio circostante fu acquistato dal monastero Abdinghof di Paderborn. Tracce di attività umane estensive, tra cui la realizzazione di numerose immagini cristiane, prendono il via proprio da questa data. Gli ultimi abitanti pagani della regione furono i Sassoni, sconfitti e convertiti da Carlo Magno. Le cronache testimoniano che Carlo Magno distrusse l'Irminsul sassone nel 772 ma, dato il carattere fortemente pagano che impregna il luogo, proibì che vi si costruissero chiese e che vi si praticasse qualsiasi forma di culto.
Negli anni venti del secolo scorso, lo storico tedesco Wilhelm Teudt suggerì che Irminsul si trovasse proprio ad Externsteine. Nel 1933 Teudt aderì al Partito Nazionalsocialista e propose di rendere Externsteine il bosco sacro per la commemorazione degli antenati. Il capo delle SS Heinrich Himmler appoggiò tale idea e costituì la Externstein Foundation. Grande interesse nella località fu in seguito ricoperto da parte della Ahnenerbe, la Società di ricerca ed insegnamento dell'eredità ancestrale fondata dallo stesso Himmler.
Alcuni neopagani continuano a ritenere che l'Irminsul fosse localizzato presso Externsteine, basandosi soprattutto su una particolare incisione del XII secolo, in cui un albero veniva piegato dal peso della Croce. L'interesse per il sito continua ad essere molto alto da parte di gruppi nazionalisti.

ARGENTINA - Cueva de las Manos

  La  Cueva de las Manos  (che in spagnolo significa Caverna delle Mani) è una caverna situata nella provincia argentina di Santa Cruz, 163 ...