domenica 11 maggio 2025

SPAGNA - Dolmen di Axeitos


Il dolmen di Axeitos (in spagnolo e in galiziano: dolmen de Axeitos), conosciuto anche come Pedra do Mouro, è un monumento megalitico del villaggio spagnolo di Axeitos, nella parrocchia civile di San Martiño de Oleiros (comune di Ribeira), in Galizia (Spagna nord-occidentale), risalente a un periodo compreso tra il 4000 e il 3600 a.C. (Neolitico). È uno dei dolmen meglio conservati della regione ed è definito "il Partenone del megalitismo galiziano".
Nel 1975 il terreno in cui si trova il dolmen divenne di proprietà pubblica e nove anni dopo vennero realizzate delle infrastrutture per facilitare l'accesso e la visita del sito.
Nel 1997 il sito fu oggetto di vandalismo: nella pietra venne infatti incisa la figura di un pesce, ovvero la stessa figura che si è soliti ritrovare in monumenti di epoca paleocristina.
Il dolmen di Axeitos si trova all'interno di un bosco di castagni della penisola di Barbanza, nell'area del complexo dunar de Corrubedo e lagoas de Carregal e Vixán, e si erge lungo la strada costiera AC550, tra le località Noia e Ribeira e nelle immediate vicinanze della spiaggia di Corrubedo.
Il dolmen è formato da otto pietre verticali con sopra una copertura della misura di 3,5x4,5 metri e dello spessore massimo di 60 cm. La copertura non presenta l'inclinazionedi 20°-25°, tipica dei dolmen irlandesi.
All'interno del dolmen si trova una camera sepolcrale che misura 2,4x3,2 metri e ha un'altezza di 2 metri.
La pietra presenta alcune decorazioni antiche, costituite da due incisioni su un lato e da motivi pittorici sull'altro. Vi si trova, tra l'altro, un'incisione a forma di croce, che viene solitamente interpretata come una figura umana stilizzata.


SPAGNA - Dolmen di Guadalperal

 

Il Dolmen di Guadalperal, noto anche come il tesoro di Guadalperal oppure come Stonehenge spagnolo per la sua somiglianza con Stonehenge, è un monumento megalitico risalente al neolitico, situato a Peraleda de la Mata nella regione di Campo Arañuelo, nell'Estremadura orientale, in Spagna.
Il monumento si trova per la maggior parte del tempo sommerso all'interno del bacino idrico di Valdecañas nel fiume Tago; solo quando il livello delle acque si abbassa e il bacino si ritira andando in secca, il momento riaffiora diventando visibile.
Il dolmen è costituito da 150 pietre di granito, disposte in verticale, per formare una camera ovoidale di 5 metri di diametro.
Il monumento fu scoperto nel 1926, durante una campagna di ricerca e scavo condotta in zona dall'archeologo tedesco Hugo Obermaier tra il 1925 e il 1927. Nelle immediate vicinanze Obermaier scoprì anche altri reperti come case, macchie di carbone e cenere, ceramiche, mulini e pietre per affilare le asce.
Nel 1963 il monumento è stato inondato ed è finito sott'acqua a causa della costruzione del bacino di Valdecañas. Le acque del bacino inoltre hanno causato danni irreparabili al monumento erodendo le pietre e le loro incisioni.


SPAGNA - Baleari, Naveta d'Es Tudons



La Naveta d'Es Tudons è la più grande e meglio conservata naveta funeraria di Minorca. È situata nella parte occidentale dell'isola a circa 3 km dal comune di Ciutadella de Menorca.
Venne utilizzata come ossario collettivo tra il 1200 e il 750 a.C. ma la sua edificazione risale probabilmente ad un periodo precedente (pre-Talaiotico). Fu scavata tra il 1959 e il 1960 dall'archeologo Lluís Pericot García che rinvenne i resti di circa cento individui, tra cui un cranio trapanato. Il corredo funebre comprendeva bracciali in bronzo e in osso e bottoni in ceramica. Ha la forma di una barca rovesciata (in minorchino naveta è la forma diminutiva di nau, ossia nave) e una facciata trapezoidale. La costruzione, alta circa 4.5 m, ha una lunghezza di circa 14.5 m e una larghezza di circa 6.5 m.



 

SPAGNA - Baleari, Ses Païsses

 

Ses Païsses è un insediamento talaiotico dell'età del bronzo e del ferro situato nel comune di Artà, a nord-est di Maiorca. I primi scavi del sito di Ses Païsses furono condotti dagli archeologi Giovanni Lilliu ed Enrico Atzeni tra il 1959 e il 1963. Sappiamo che questo villaggio talaiotico ha avuto diverse fasi costruttive con un intervallo di secoli.
Il talaiot centrale, probabilmente la sede del capo tribù, venne eretto tra il 1300 e il 1000 a.C.. Questa costruzione ciclopica di pianta circolare e di circa 12 metri di diametro ha un'altezza di circa 4 metri. La cosiddetta "sala ipostila" si trova ad est del talaiot ed è connessa ad'esso attraverso un corridoio e una piccola porta.
La muraglia che circonda il villaggio, così come la sala ipostila, è di epoca posteriore rispetto al talaiot. È lunga circa 350 metri e raggiunge un'altezza di circa 3.5 metri. Aveva tre porte d'accesso di cui una principale.

SPAGNA - Baleari, Necropoli di Son Real

 

La necropoli di Son Real è un sito funerario talaiotico situato sulla costa nord-orientale dell'isola di Maiorca, nel territorio del comune di Santa Margalida. Si trova nelle vicinanze di altri importanti siti archeologici come la necropoli di Illot des Porros, un dolmen e le tombe di Punta Fenicis.
Le sue vestigia più antiche sono datate al VII secolo a.C.. Le sepolture sono di varie tipologie: a forma di talaiot, sia circolari che quadrati, e a forma di navetta (navetas). I corredi funebri comprendevano gioielli (collane in pasta vitrea), armi (spade in ferro e in bronzo, punte di freccia) e ceramiche. Le indagini antropologiche sugli inumati mostrano la prevalenza dei dolicomorfi (75%) sui brachimorfi (25%).


SPAGNA - Baleari, Insediamento talaiotico di Na Nova


L'Insediamento talaiotico di Na Nova (anche chiamato Son Amer e Talaia d'en Cama) è un sito archeologico che appartiene alla civiltà talaiotica e data dell'età del ferro, situato vicino alla località di Cala Llombards (Santanyí, Maiorca). Sebbene è fortemente alterato, detiene la considerazione di Bene di interesse culturale. La costruzione più caratteristica è il talaiot, una struttura megalitica a forma di torre, tenuta in buone condizioni.
Il diametro del talaiot è di 12 m all'esterno e 6 m all'interno. È alto più di 2 metri e conserva cinque corsi di enormi pietre nella parte meglio conservata. L'interno è pieno di macerie, ma la colonna polilitica è ancora in piedi, e anche l'ingresso con l'architrave in pietra. Il resto delle strutture sono parzialmente distrutte e coperte da macerie, e non sono state identificate in modo soddisfacente.
Il sito era densamente e totalmente ricoperto di foresta fino alla sua prima pulizia nel 2016 e 2017. Successivamente le strutture sono diventate visibili ed è iniziato il primo scavo, che consisteva principalmente nella rimozione delle macerie per rivelare le strutture. Dopo la campagna del 2020, la parete nord è stata totalmente scoperta e quella sud parzialmente rivelata; la sua parete orientale sostiene una cinta muraria antica, mentre quella occidentale ne sostiene una moderna (XIX secolo).

SPAGNA - Baleari, Torre d'en Galmés

 


La città talaiotica di Torre d'en Galmés (o Gaumés), situata a Minorca, è uno dei siti archeologici più grandi delle Isole Baleari. Si trova su una collina da cui si può vedere gran parte del sud dell'isola. Vi si accede dalla strada che va dal paese di Alaior alla spiaggia di Son Bou. La città si sviluppo dall'era pre-talaiotica (prima del 1400 a.C.) all'epoca romana, sebbene siano stati ritrovati anche alcuni resti del periodo medievale. Tuttavia, la maggior parte delle strutture visibili oggi corrispondono all'età del ferro.
È uno dei 32 siti preistorici presentati per la candidatura di Minorca Talaiotica a patrimonio dell'umanità presso l'UNESCO.
Joan Flaquer i Fàbregues scavò il sito nel 1942. Tra il 1974 e il 1984 si sono svolte diverse campagne di scavo, che hanno portato alla scoperta di diverse case circolari, e dal 2001 l'area meridionale del villaggio ha beneficiato di altre cinque campagne di scavo, tra cui una guidata dalla Boston University.
Il sito è stato dichiarato Bene di Interesse Culturale nel 2001 con il riferimento RI55-0000686. È la città preistorica più grande delle Isole Baleari, con una superficie di 62.000 m². La seconda città più grande per dimensioni si trova a Maiorca con dimensioni di 17.000 metri quadrati. Offre monumentalità e varietà di resti: tre talaiot, un sistema di raccolta dell'acqua piovana, tre stanze ipostile, un recinto taula, 27 abitazioni documentate e varie grotte scavate nella roccia. Tra i materiali archeologici rinvenuti in questo sito spicca una statuetta in bronzo (nella foto a sinistra) del dio egizio Imhotep, rinvenuta nel recinto di Taula. È l'unica figura con queste caratteristiche rinvenuta in un contesto archeologico, al di fuori dell'Egitto. Gli oggetti che lo accompagnavano permettono di ipotizzare che a Torre d'en Galmés vivesse qualcuno che conosceva i rituali legati al culto di Imhotep.

SPAGNA - Baleari, Pollentia

 

Pollentia
 è una città romana i cui resti sono visibili presso la città di Alcúdia, nell'isola di Maiorca, in Spagna.
La città fu fondata intorno al 70 a.C. I suoi resti comparvero a partire dal XVII secolo e scavi regolari vi furono condotti a partire dagli inizi del XX secolo.
Attualmente i resti sono suddivisi in tre aree archeologiche visitabili:
  • La Portella: si conservano i resti di tre domus ad atrio, tra cui la meglio conservata è la "Casa dei due tesori", con facciata porticata sulla strada. La "Casa della testa di bronzo" ha restituito una piccola testa in bronzo di una fanciulla. Presso la "Casa di nord-est" si conserva un tratto delle mura cittadine del III secolo.
  • Foro romano: vi si conservano i resti del Capitolium e di tabernae. L'area è ancora oggetto di scavo.
  • Teatro romano: del I secolo d.C. conserva i resti della cavea, scavata nella roccia, e della scena, a pianta rettangolare. In epoca tardo-antica fu utilizzato come necropoli.


SPAGNA - Baleari, Sa Cudia Cremada

 


Sa Cudia Cremada è un sito archeologico spagnolo che si trova in un terreno privato dal quale prende il nome, nella periferia della città di Mahón, capitale di Minorca, (Isole Baleari, Spagna) I resti archeologici di questo sito appartengono alla cultura talayotica dell'età del bronzo e ferro, anche se il sito riporta evidenze e materiali in superficie che dimostrano la sua occupazione durante i primi secoli della conquista romana dell'isola, ovvero datati alla prima fase romana di Minorca: fine II – I secolo a.C.
Il sito potrebbe essere stato rioccupato anche durante il Medioevo dati i numerosi frammenti di ceramica islamica trovati dopo una prima ricognizione superficiale. Il sito presenta uno stato di conservazione molto buono e varie strutture in luce. Le più significative sono i 3 talayot o torri mozze costruite in tecnica ciclopica, il recinto del santuario, vari ipogei, una fossa profonda utilizzata probabilmente per l'immagazzinamento di beni e altri resti come ad esempio un tratto di mura megalitiche.
Il talaiot collocato più a est ha una base ovale con un diametro di 19 metri, la facciata tendente al concavo, è orientata a sud e conserva un accesso a una camera interna il cui tetto, costruito con grandi pietre, è conservato parzialmente. I resti dell'insediamento si trovano a circa 200 metri di distanza da questa struttura ed includono un altro talaiot a base ovale con larghezza massima di 20 metri e altezza massima di 5 metri. La facciata rivolta a sud presenta dei presunti gradini, elementi già riscontrati in altri siti, come per esempio nel talaiot di Sa Cornia Nou. A questo talaiot è addossato un largo muro alto 1,5 metri.
C'è anche un terzo talaiot di dimensioni più ridotte, è a base circolare e presenta un accesso a una camera interna che è riempita da macerie inserite dalla parte superiore della struttura. Alla facciata rivolta a nord è addossata una struttura rettangolare la cui funzione non è ancora stata definita.
La struttura più importante dell'insediamento si trova vicino a quest'ultimo talaiot ed è il santuario dell'insediamento ovvero il recinto della taula a forma di abside, orientato verso sud costruito in tecnica ciclopica, la cui facciata è leggermente concava e presenta un accesso apparentemente murato. Dato che la campagna di scavo non è ancora iniziata, la disposizione interna è sconosciuta, nonostante tutto si suppone che contenga una taula ossia un monumento religioso a forma di T costituito da due lastre di pietra monolitiche sovrapposte, sempre presente in questo tipo di zone di culto dell'isola.
Sul sito sono presenti anche altre strutture, come ad esempio una frazione di mura megalitiche orientate da est verso ovest; una profonda fossa coperta la una lastra di pietra; vari ipogei e grotte artificiali, alcune scavate nella roccia madre ed utilizzate come sepolture collettive.
Sa Cudia Cremada è uno dei 32 siti talaiotici che partecipano alla candidatura spagnola di Menorca Talaiotica per diventare un sito del patrimonio mondiale dell'UNESCO.

SPAGNA - Baleari, Civiltà talaiotica

La civiltà talaiotica è una civiltà protostorica che si sviluppò nelle isole Baleari, in particolare a Maiorca e Minorca, tra l'età del bronzo e l'età del ferro.
Le evidenze archeologiche testimoniano che il primo popolamento umano stabile delle isole Baleari risale al III millennio a.C.. Questi coloni provenivano probabilmente dal sud della Francia o dalla costa orientale della penisola iberica.
Tra il 2200 e il 1900 a.C. si diffonde nell'arcipelago, così come in gran parte dell'Europa occidentale, la cultura del vaso campaniforme. A partire dalla metà del II millennio a.C. si ha l'avvento di alcune innovazioni tra cui nuove tecniche per la produzione delle ceramiche e miglioramenti nella metallurgia del bronzo.
Questa periodo compreso fra l'insediamento delle prime comunità nelle isole e l'avvento della civiltà talaiotoca è noto come periodo pre-talaiotico. Costruzioni tipiche del pre-talaiotico sono le "navette" (navetas) che potevano essere di due tipi: navette abitative e navette funerarie (utilizzate anche nei secoli successivi).
Secondo la cronologia elaborata da L. Plantalamor Massanet, la civiltà talaiotica si può suddividere in quattro fasi principali:
  • Talaiotico I inizia intorno al 1500 a.C. e si protrae fino al 1000 a.C. . Si caratterizza per i grandi talaiot a struttura circolare, i primi santuari con Taula e le prime abitazioni a pianta circolare. I defunti venivano sepolti collettivamente nelle navetas.
  • Talaiotico II dal 1000 a.C. al 700 a.C. Durante questo periodo si registra l'abbandono di alcuni degli abitati di epoca precedente e il concentramento della popolazione in villaggi protetti da mura difensive. In degli ipogei di pianta semplice venivano inumati i defunti.
  • Talaiotico III tra il 700 e il 350 a.C., si contraddistingue per l'ampliamento delle strutture difensive nei villaggi e l'apparizione di grandi case circolari con patio centrale. Si intensificano i contatti con i greci, i fenici e i punici.
  • Talaiotico IV è l'ultima tappa di questa civiltà, dal 350 a. 123 a.C., anno della conquista romana dell'arcipelago.
La maggior parte degli studiosi è concorde nel descrivere la civiltà talaiotica come una società dove esisteva una forte stratificazione sociale con un accesso differenziato alle risorse a seconda del rango. Le fortificazioni dei villaggi sembrano suggerire che si verificassero scontri tribali tra gli abitanti delle isole e che, perlomeno gli abitati più grandi, potessero costituire delle entità autonome.
I Balearici, la popolazione di frombolieri che eresse i monumenti talaiotici, erano probabilmente affini ai Balari, etnia nuragica della Sardegna nord-occidentale. Affinità confermate da
ritrovamenti archeologici ed elementi linguistici comuni.
Fonti scritte romane narrano che i nativi delle isole Baleari utilizzavano un unguento a base di olio di lentischio e grasso di maiale con cui si spalmavano il corpo. Questi autori spiegano anche che gli isolani erano soliti restare nudi durante l'estate, mentre in inverno si coprivano di pellicce. I Balearici disponevano di muli che forse esportavano anche in altre regioni.
L'economia talaiotica era di tipo agro-pastorale, basata prevalentemente sulla
coltivazione dei cereali, l'allevamento di caprini e, in minor misura, di suini e bovini.
Le ceramiche talaiotiche erano lavorate a mano. Il sistema di cottura era piuttosto primitivo anche se nelle fasi finali si iniziarono ad utilizzare dei forni chiusi. Le tipologie sono molto varie e comprendono: vasi troncoconici, olle globulari, olle carenate, grandi contenitori pitoidi. Si osservano alcune differenze, a livello tipologico, fra la ceramiche di Maiorca e quelle di Minorca.
Sono frequenti vari tipi di oggetti come punzoni e spatole in osso, macine in pietra, manufatti in bronzo e, a partire dal
I millennio a.C., in ferro (armi, ornamenti personali).
Il simbolo di questa civiltà sono i talaiot, costruzioni megalitiche a forma tronco conica simili ai nuraghi della Sardegna, alle torri della Corsica nonché ai sesi di Pantelleria.
I Talaiot noti fino a questo momento sono circa 274 diffusi in tutto l'arcipelago. Benché la funzione di questi edifici non è del tutto chiara si ipotizza che siano stati utilizzati come fortezze militari o torri di avvistamento.
Altri elementi architettonici tipici di questa cultura sono le navetas, tombe megalitiche collettive che mostrano alcune
similitudini con le tombe dei giganti sarde e i taulas, monumenti megalitici dalla caratteristica forma a T, diffusi particolarmente a Minorca e legati presumibilmente alla sfera del sacro.

Nelle foto, dall'alto:
- Taula di Talati de Dalt, vicino Mahòn, Minorca
. Naveta d'Es Tudons, Minorca
- Mura ed ingresso del villaggio di Ses Paisses, Maiorca
- Talaiot di Cornia Nou, Minorca
- Ipogeo funerario a Maiorca
- Talaiot quadrato A di Capobocorb, Maiorca
- Talaiot di Torellò, Minorca





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