Il
museo
archeologico regionale Paolo Orsi di Siracusa è uno
dei principali musei archeologici d'Europa. Nel 1780 il
vescovo Alagona inaugurò il Museo del
Seminario divenuto, nel 1808, Museo Civico presso
l'Arcivescovado. Successivamente un decreto regio del 17
giugno 1878 sancì la nascita del Museo Archeologico
Nazionale di Siracusa, inaugurato solo nel 1886 nella sua
sede storica di piazza Duomo.
Dal 1895 al 1934 Paolo
Orsi diresse il Museo e le campagne di scavo lungo il territorio
orientale della Sicilia. Nel 1941 durante il periodo
della seconda guerra mondiale a causa dei bombardamenti, il
sovrintendente Bernabò Brea ordinò che i reperti
venissero caricati a dorso di mulo e nascosti presso i tunnel
del castello Eurialo.
Nel dopoguerra si operò un riordino
delle collezioni di età preistorica e greca. Tuttavia a seguito dei
notevoli ritrovamenti durante le svariate campagne di scavo, gli
spazi del vecchio museo non furono più sufficienti decretando la
necessità di creare un nuovo spazio espositivo presso l'attuale sede
nel giardino di villa Landolina. Nel 1977 con le competenze
dei beni culturali sono passate dallo Stato alla Regione siciliana,
il museo nazionale è divenuto regionale.

Il nuovo spazio museale, affidato
all'architetto Franco Minissi che applicò moderni criteri
architettonici di musealizzazione. Al progetto espositivo e
all'attuazione dell'allestimento contribuirono Luigi Bernabò Brea e
Paola Pelagatti (entrambi già Soprintendenti di Siracusa e Direttori
del Museo, nella sede precedente), Gerges Vallet e Francois Villard,
Henry Tréziny, Elisa Lissi Caronna, Giovanna Bacci, Umberto Spigo ed
altri giovani archeologi allora da poco entrati nei ruoli della
Regione. Per la sezione numismatica dette un suo contributo il prof.
Attilio Stazio. Il Museo venne inaugurato nel
gennaio del 1988 presso la Villa Landolina su due piani
espositivi di 9.000 m2, di cui inizialmente solo uno dei piani fu
aperto al pubblico, e un seminterrato di 3.000 m2, dove è situato
un auditorium e gli uffici.

La forma della
struttura museale ruota attorno ad un corpo centrale utilizzato come
sala conferenze al seminterrato e sala espositiva al piano terreno.
L'illuminazione delle sale è ottenuta lasciando filtrare la luce
solare direttamente dal tetto e dagli spazi laterali. L'allestimento
è stato curato dall'architetto Franco Minissi. con il
coordinamento dell'archeologo Giuseppe Voza.
Nel 2006 è stato inaugurato
l'ampliamento espositivo del piano superiore dedicato alla Siracusa
ellenistica.
Nel 2014 un ulteriore
ampliamento al piano superiore consente la visione del Sarcofago
di Adelfia e di altri reperti relativi alle catacombe di
Siracusa e alla Siracusa paleocristiana.
Nel 2015 diviene il primo museo siciliano (e il primo museo
archeologico a sud di Roma) a consentire la visione delle sue sale
tramite Google Street View.
Inoltre, grazie a un
progetto pilota, per la prima volta si possono effettuare dei virtual
tour di alcuni reperti archeologici, cliccando direttamente su mappe
interattive o sui punti di interesse nelle vetrine, approfondendone
la descrizione con apposite schede descrittive, direttamente
navigando all'interno del museo in modalità Street View: in
questo modo il tour virtuale è stato "aumentato" grazie a
specifici software. Al termine del 2015 il museo, oltre a
registrare un sensibile aumento di visitatori è diventato il primo
museo archeologico della Sicilia per numero di visitatori.
Nel 2016 il
museo ha creato delle audioguide gratuite sulla piattaforma Izi
travel per cui è possibile ottenere informazioni su molte delle
opere esposte. Le sale sono state arricchite di elementi
multimediali per spiegare le varie sezioni.
Le esposizioni temporanee
Il 23 ottobre 2015 viene inaugurata la mostra Tesori dalla
Sicilia. Gli ori del British Museum a Siracusa dove vengono
esposti alcuni dei reperti in possesso del British
Museum.
Il
museoIl museo comprende reperti risalenti
dai periodi della preistoria fino a quelli greco e romano provenienti
da scavi della città e da altri siti della Sicilia.
Il piano terreno è diviso in 4 settori
(A-B-C e D), mentre il corpo centrale (Area 1) è dedicato alla
storia del Museo e vi sono presentati brevemente i materiali esposti
nei singoli settori. Infine è presente un settore numismatico nel
seminterrato.
Piano
terreno
Settore A - Preistoria e protostoria Il settore A, è preceduto da una
sezione dedicata alla geologia del territorio ibleo e Mediterraneo
con un'esposizione di rocce e fossili che testimoniano le varie forme
di animali nel Quaternario della Sicilia nonché dei
fenomeni di nanismo di cui sono esposti i famosissimi elefanti
nani della Grotta Spinagallo a Siracusa. Seguono i
manufatti litici dei centri del Paleolitico superiore e
del Mesolitico della Sicilia sud-orientale (Fontana Nuova,
Canicattini Bagni ecc.).

Del Neolitico (IV-III
millennio a.C.) sono riportati i reperti (armi di selce o ossidiana)
dai villaggi a capanna di Stentinello, Petraro, Paternò,
Matrensa, Biancavilla, Palikè, Megara
Hyblaea, Gioiosa Marea e Calaforno. Dell'età del
Rame (fine III e inizio II millennio a.C.) vi sono i reperti di
Piano Notaro, grotta Zubbia, Calaforno, Malpasso, S. Ippolito e altre
grotte come Palombara, Conzo e Chiusazza. Della prima età del
Bronzo (inizio del II millennio e fine del XV secolo a.C.) vi
sono i ritrovamenti di Castelluccio, Palazzolo
Acreide, Monte Casale, Monte San Basilio, Monte Tabuto ecc.
Sono un esempio le armi in selce, i primi oggetti in metallo, la
ceramica bruna su sfondo giallastro o rosso, gli ossi a globuli.
Della media età del Bronzo (fine XV-XIII secolo a.C.) vi sono i
reperti di Thapsos soprattutto ma anche le necropoli
del Plemmirio, Floridia, Matrensa, Molinello di Augusta e
Cozzo Pantano.

L'importanza di questi reperti risiede nell'evidenza
dei rapporti commerciali con Micene, Cipro e Malta,
allora dei centri di produzione ceramica.
Della parte finale dell'età del bronzo
(XIII-IX secolo a.C.) appartengono i reperti
di Pantalica, Caltagirone, Disueri, Cassibile e
Madonna del Piano. Di questi si evidenzia proprio Pantalica,
importante epicentro culturale dell'area. Ma vi sono anche alcuni
ritrovamenti del medesimo periodo provenienti da Niscemi, Noto
Antica, Monte San Mauro, Tre Canali a Vizzini, San
Cataldo, Giarratana e Mendolito.
Settore B - Colonie greche, Siracusa in età
arcaica Nel settore
B, dedicato alle colonie greche della Sicilia del periodo ionico e
dorico, è possibile identificare l'ubicazione delle colonie greche
in Sicilia e le rispettive città di provenienza. Sono inoltre
esposte: una statua marmorea di Kouros acefala proveniente
da Leontinoi (Lentini) datata agli inizi del V secolo a.C.
È anche presente la kourotrophos ossia una statua
femminile acefala che allatta due gemelli proveniente da Megara
Hyblaea. I reperti della colonia dorica di Megara Hyblaea,
statuette votive di Demetra e Kore e una Gorgone,
una testa di Augusto proveniente da Centuripe. Vi sono
inoltre
le ricostruzioni dei templi di Athena (attuale duomo di
Siracusa) e Olympeion, le grondaie a testa leonina del castello
Eurialo e l'Efebo di Adrano una statuetta del 460 a.C.
Settore C - subcolonia di Siracusa, Gela e
Agrigento Nel settore C sono esposti reperti
delle sub-colonie di Siracusa: Akrai (664
a.C.), Kasmenai (644 a.C.), Camarina (598
a.C.), Eloro. Nonché reperti provenienti da altri centri della
Sicilia orientale e da Gela ed Agrigento.
Primo
piano
Settore D - Siracusa in età ellenistico romana Il settore D, posto al primo piano, è
stato inaugurato
nel 2006 e contiene i reperti di epoca
ellenistico-romana. Al suo interno sono contenuti alcuni tra i
reperti più celebri del museo: la Venere Landolina, una
statua di Eracle in riposo e uno spazio dedicato ai culti
di epoca ellenistica a Siracusa. Vi sono inoltre alcuni oggetti
d'oreficeria e monete Siracusane. Uno spazio per consentire il
contatto con reperti ricostruiti e un plastico con l'ubicazione dei
monumenti di Siracusa.
Settore F - I reperti paleocristiani
Nel 2014 è stata aperta un'apposita sala dedicata al Sarcofago
di Adelfia e ai ritrovamenti delle catacombe di
Siracusa. Lo stesso settore è stato
arricchito di elementi
e reperti in esposizione nell'aprile del 2018. Questo
settore completa il quadro cronologico della lunga storia della
città.
Seminterrato Settore
N - Medagliere Nel piano interrato è presente il
medagliere dell'epoca antica aperto nel 2010, con
preziosissime monete siracusane, gioielli e altre monete
provenienti dalle aree limitrofe. Il medagliere è di assoluto valore
vista la fattura e la qualità delle monete siracusane antiche.
Tuttavia la collezione non si ferma solo all'epoca greca ma giunge
anche all'età moderna.
La
sala conferenze Nel corpo centrale del museo, sempre
nel seminterrato, vi è una sala conferenze utilizzata per la
presentazione di eventi e conferenze del museo o di altre
associazioni.
La
Villa Landolina Il museo è all'interno dell'antica
Villa Landolina che risale alla fine del XIX secolo, ed era proprietà
della famiglia Landolina di cui si ricorda Saverio Landolina. La
villa oggi è sede della biblioteca ed è circondata dal parco che è
stato dichiarato di interesse pubblico con la legge 1497/39.
Il parco ospita piante secolari e si
ispira ai giardini arabi con reperti di epoca romana e greca esposti,
alcuni accessi di alcuni ipogei pagani e cristiani, una necropoli di
età greca arcaica e tratti di viabilità antica. Il parco ospita
anche un piccolo cimitero acattolico dove vi è la tomba
del poeta August von Platen.