Il
Museo
archeologico di Candia (anche Museo archeologico di
Iraklio o Herakleion: in greco
Αρχαιολογικό
Μουσείο Ηρακλείου?, Archaiologikó
Mouseío Irakleíou) è un istituto per la
conoscenza della civiltà minoica, nonché uno dei più
grandi e importanti musei della Grecia. Si trova in via
Xanthoudidou 2, al centro della città di Candia. Il museo fu istituito nel 1883 come
semplice collezione di antichità. Un edificio apposito fu costruito
dal 1904 al 1912 per l'interessamento di due
archeologi cretesi, Iosif Hatzidakis e Stefanos
Xanthoudidis. Dal 1937 iniziarono i lavori sull'attuale
edificio, progettato, con criteri antisismici, dal celebre architetto
greco Patroklos Karantinos. Il museo fu danneggiato nel corso
della seconda guerra mondiale, ma la collezione sopravvisse
intatta e fu nuovamente resa accessibile al pubblico dal 1952.
Venne aggiunta una nuova ala nel 1964.
L'edificio conta 22 sale, disposte su
due piani; Le collezioni seguono un ordine cronologico. Vi si trovano
vari rythoi (vasi per libagioni usati in funzioni
religiose), oltre a plastici e ricostruzioni dei principali palazzi
minoici. Al secondo piano vi sono i celebri affreschi di Cnosso
parzialmente ricomposti. Il museo è stato riaperto al pubblico
il 1º agosto 2013 dopo una in fase di ampliamento e
ristrutturazione.
Pianterreno Sala
I La prima sala è dedicata al
periodo neolitico e prepalaziale. Nelle vetrine 1 e 2
sono esposti reperti provenienti da Cnosso. Nelle vetrine
3,4,6,7,9 viene presentata lo sviluppo dell'arte della ceramica
dal 2800 a.C. al 1900 a.C. Rilevante la
collezione di vasi provenienti dal villaggio di Basiliki dai colori
nero e rosso. Nelle vetrine 17 e 18 diversi monili da
Mochlo, Archanes e dalle grotte di Mesara.
Sala
II La seconda sala è dedicata al periodo
protopalaziale (2000 a.C. - 1700 a.C.). I pezzi di maggior pregio
sono vasi nello stile di Kamares provenienti da Festo. Nelle
vetrine n° 20, 21° e 21a trovano posto numerose idoli votivi
provenienti dai santuari di montagna Nella vetrina n° 25 sono
esposte tavolette rappresentanti città minoiche.
Sala
III Il pezzo più interessante è il disco
di Festo con caratteri geroglifici, esposto nella vetrina n° 51
È esposta anche una miniatura del palazzo di Knosso
Sala
IV La quarta sala comprende reperti
provenienti da Festo, Cnosso e Malia. Sono
oggetti del periodo neopalaziale. Tra tutti spiccano alcuni
capolavori come:
La statuetta raffigurante la dea
dei serpenti (
nella foto a destra)
Il rython a forma di testa di
toro, vaso di libagione in steatite nera
Il rython a forma di leonessa.
Atleta nell'atto di saltare sul
toro (
foto a destra, in basso)
Questi quattro capolavori provengono
dal palazzo di Cnosso.
Sala
V La sala V è anch'essa dedicata al
periodo neopalaziale. Fra tutti spicca il vaso con decorazioni in
rilievo proveniente dalla necropoli di Katsamba. La dea dei serpenti
è un simbolo della dea madre protettrice della fecondità e della
maternità.
Sala
VI Accoglie oggetti rinvenuti nella tomba
di Kamilari per lo più in terracotta, fra cui fa spicco il
pezzo delle cosiddette danzatrici di Kamilari.
Statuetta raffigurante una figura
femminile che leva in alto un
bambino.
Elmo decorato con denti di
cinghiale, unico nel suo genere a Creta
Anello d'oro di Isopata
Sala
VII Appese alle pareti tre asce bipenni
provenienti da Niropu Chani. Spiccano tre vasi di libagione
provenienti da Aghia Triada:
il vaso dei mietitori in steatite
nera, raffigurante figure in rilievo di contadini che tornano dai
campi recando sulle loro spalle gli attrezzi. Precede il corteo un
giovane con un bastone. Nel mezzo della squadra alcuni cantano come
appare dalle loro bocche aperte. Uno di essi tiene fra le mani uno
strumento musicale dell'antico Egitto. Il vaso fu creato in tre
pezzi distinti che in seguito furono incollati. Il pezzo inferiore
del vaso è andato perduto. Vetrina n° 94
La cosiddetta coppa del principe
raffigurante vari personaggi, tra cui un giovane con lunghissima
capigliatura.
Il rytho a forma conica con figure
di lottatori in rilievo. Vetrina n° 96.
Nella vetrina 101 sono esposti lavori
minuti di oreficeria. Tra questi spicca il gioiello raffigurante due
api su una goccia di miele proveniente da una tomba scoperta in una
grotta della necropoli di Malia (
nella foto a destra).
Sala
VIII Nella sala VIII sono esposti reperti
del periodo neopalaziale (1700 a.C. 1450 a.C. provenienti dal palazzo
di Kato Zakros. Tra i reperti si distinguono:
Vasi di stile marino tra cui
un'anfora raffigurante un polipo:
il rytho in un blocco unico di
cristallo con la presa in filo di bronzo in cui sono state infilati
perle di cristallo. Il pezzo è esposto nella vetrina 109.
Sala
IX Vari oggetti provenienti da scavi
effettuati nella prefettura di Lasithi, Gournià (Brocchetta
di Gurnià), Pseira Paleocastro e Myrtos. Interessanti vasi
provenienti da Paleocastro, raffiguranti varie creature marine.
Sala
X Reperti del periodo postpalaziale che
testimoniano la decadenza dell'arte minoica e la presenza della
semplice decorazione lineare dei vasi, tipica del periodo geometrico
dell'arte micenea. Vi si trovano numerosi idoli femminili stilizzati,
dalle mani alzate ritrovate in località Gazi. Nella vetrina 140 è
collocata una collezione di idoli provenienti dal santuario di Agia
Triada
Sala
XI Vi sono esposti altri oggetti del
periodo postminoico e protogeometrico in cui compare per la prima
volta l'uso del ferro.
Vasi ed anfore del periodo
protogeometrico nelle vetrine 156 e 157
Idoli fittili provenienti dalla
località Karfì di Lasithi tra cui spicca il rytho a forma di carro
trainato da buoi nella vetrina 148.
Sala
XII Vasi di Cnosso di colore bianco e
decorazioni azzurre e rosso e ceramiche da Arkades e
tavolette fittili e in bronzo tra cui spicca un albero sacro con
uccelli nella vetrina 162.
Sala
XIII La sala XIII sulla destra dell'entrata
principale, espone una serie di sarcofagi in terracotta databili
dal 1440 a.C. al 1000 a.C.
Sala
XIX Oggetti del periodo arcaico VII
secolo a.C. - VI secolo a.C.
reperti dalla necropoli
di Priniàs.
sculture dai templi di Gortina
Statue dai templi di Driros
(in greco: Δήρος)
Scudi con scene mitologiche in
rilievo dalla grotta del monte Ida.
Sala
XX Reperti del periodo ellenistico e
romano.
Primo piaoSala
XIII Grande sala in cui sono stati
ricomposti gli affreschi provenienti da Cnosso.
Tauromachia (
foto in apertura)
Processione con musici.
Il principe dei gigli (
nella foto a destra)
Le dame azzurre, probabili dame di
corte vestite sontuosamente.
I delfini provenienti
dall'appartamento della regina.
Al centro della sala vi è il
sarcofago di Aghia Triada con rappresentazioni sui suoi quattro lati
di scene inerenti al culto dei morti.
Sale XV e
XVI Frammenti di affreschi provenienti
da Cnosso, Tyliso, Pseira. Tra gli affreschi ritrovati a Cnosso
spiccano:
La Parigina, affresco così
denominato da Arthur Evans, raffigurante una giovane
sacerdotessa (
nella foto a destra)
L'uccello azzurro.
La scimmia che raccoglie fiori di
croco.
L'ufficiale della guardia dei
Mori.
La danzatrice, affresco
proveniente dagli appartamenti della regina.
Sala
XVII La sala XVII ospita la collezione
Giamalakis assai varia, acquisita dallo stato greco nel 1962.
Notevole una tavoletta fittile raffigurante il santuario rotondo.
Sala
XVIII Collezioni dal periodo arcaico fino
all'epoca romana. I reperti esposti nelle vetrine 191 - 195
provengono dagli scavi di Gortina, Praiso, Arkades, Paleocastro
e Priniàs.
Nelle vetrine 195, 198, 203 sono esposti oggetti
in bronzo provenienti dal tempio di Zeus ad Amnisò, dalla grotta
Psichros, dalla caverna del monte Ida, da Tyliso e da Axò.