Takalik
Abaj (conosciuto anche come Abaj Takalik) è un
sito archeologico di epoca maya, che mostra anche
caratteristiche tipiche della civiltà degli Olmechi. Il sito
fiorì durante l'età pre-classica, dal 900 a.C. all'800.
Era un centro importante e uno snodo commerciale, ubicato lungo
un'antica via commerciale olmeca ed era strettamente
correlato a Kaminaljuyú e Chocolá.
Il sito si trova vicino ad El
Asintal, nel dipartimento di Retalhuleu del Guatemala,
a 190 km di distanza da Città del Guatemala. Il nome del
sito significa: "Pietre Erette", nella lingua locale K'ichè
Maya; il nome antico è sconosciuto.
Il nucleo del
sito copre circa 6,5 km quadrati, dove vi sono 82 strutture
monumentali sparse in una dozzina di piazze (
nella foto a sinistra, l'altare 9). Vi sono anche 2 campi
adibiti al gioco della palla centroamericano e oltre 282
monumenti in pietra, stele, e altari. Il materiale usato per
costruirli è composto da pietre granitiche, diverse dalle pietre
calcaree usate nelle varie città del dipartimento di Petén, in
stile olmeco e maya arcaico.. Il sito è
conosciuto per il suo sistema di drenaggio idraulico, che fa uso di
un temazcal, e per le sue tombe risalenti al periodo
pre-classico scoperte da alcuni dottori dell'Università Del Valle
del Guatemala.
Il nome del sito significa "pietra eretta" nella lingua
locale K'iche' Maya, dalle parole tak'alik ("eretto,
in piedi") e abäj ("pietra,
roccia"). Tak'alik A'baj venne chiamato Abaj
Takalik dall'archeologa americana Susanna Miles, usando
l'ordine grammaticale della lingua spagnola. Questo è
grammaticalmente scorretto nella lingua K'iche'; il governo
del Guatemala ha corretto il nome in Tak'alik A'baj'.
Il nome antico del sito è sconosciuto.
Il sito si trova nella regione sud-occidentale del Guatemala, a
circa 45 km (28 miglia) dal confine con il Messico e
40 km (25 miglia) dall'oceano pacifico (
nella foto, Monumento 67).
Takalik Abaj si trova a nord della municipalità di El Asintal,
nella zona settentrionale estrema del dipartimento di
Retalhuleu, a 120 km dalla città del Guatemala. Il
sito si trova tra cinque piantagioni di caffè ai piedi
della Sierra Madre; nello specifico le piantagioni sono Santa
Margarita, San Isidro Piedra Parada, Buenos Aires, San Elías e
Dolores.
Takalik Abaj si trova a un'altitudine di 600 metri sopra il livello
del mare, in una regione ecologica classificata come foresta
umida subtropicale. La temperatura varia tra i 21 e i
25 °C. La zona riceve una precipitazione annuale tra i
2136 e i 4372 mm, con una media di 3284 mm. La
vegetazione della zona è composta da Pascua de Montaña (Pogonopus
spesiosus), Chichique (Aspidosperma megalocarpum), Tepecaulote
(Leuhea speciosa), Caulote (Guazuma ulminofolia), Hormigo
(Platymiscium dimorphandrum), Cedro messicano (Cedrela
odorata), Brosimum alicastrum, tamarindo e Papaturria
(Coccoloba montana).
Una strada, chiamata 6W, passa attraverso il sito partendo dalla
città di Retalhuleu e arrivando a Colomba Costa
Cuca nel dipartimento di Quetzaltenango.
Takalik Abaj si trova a circa 100 km dal sito di Monte
Alto, 130 km da Kaminaljuyu e 60 km da Izapa.
La popolazione del periodo Preclassico Medio probabilmente parlava
una lingua della famiglia Mixe-Zoque, associata
agli Olmechi. Dopo che i Maya si stanziarono
nel sito nel periodo Tardo Preclassico, la città iniziò a parlare
una lingua maya, tuttavia non si sa ancora quale nello
specifico. Alcuni indizi riportati dai racconti indigeni
indicano che gli abitanti potessero essere Yoc Cancheb, un gruppo
della gente Mam.
Takalik Abaj fu uno di una serie di siti sulla costa pacifica che
furono centri di elevata importanza commerciale, politica e
cerimoniale. La risorsa maggiore prodotta era il cacao, e
quando i conquistadores spagnoli arrivarono presso la
città essa era ancora un centro importante di produzione di quel
bene.
L'ossidiana ritrovata a Takalik Abaj proviene in gran parte
da El Chayal e San Martín Jilotepeque. Altre fonti di
ossidiana furono Tajumulco, Ixtepeque e Pachuca. La
proporzione di ossidiana raccolta cambiò nel tempo. (
un monumento "panciuto" nella foto a destra).
Anche se Takalik Abaj venne occupato all'inizio del Preclassico, la
produzione architettonica iniziò a vedersi solo nel
Preclassico. Il sito ha una lunga storia riguardo al
popolamento della zona, che avvenne dal Preclassico Medio fino al
Postclassico. In questo periodo ci fu una produzione di ceramiche in
stile ocosito, che continuò a fiorire fino al Tardo Classico, quando
si mischiò allo stile dei K'iche', il quale in seguito prese il
posto dello stile originario.
Preclassico
iniziale
Takalik Abaj venne occupato alla fine del Preclassico iniziale. I
resti di una zona residenziale sono stati ritrovati a ovest del
gruppo centrale, sul banco del corso d'acqua El Chorro. Le prime case
erano costruite con pavimenti fatti di ciottolame ottenuto dai fiumi,
e soffitti di canne sostenuti da pali di legno. L'analisi
del polline ha rivelato che i primi abitanti arrivarono sulla
zona quando ancora vi era la foresta, e che iniziarono l'opera di
disboscamento per coltivare il mais e altre piante. In
questa zona sono state ritrovati oltre 150 pezzi di ossidiana,
provenienti principalmente dalle riserve di minerali presso le
odierne San Martín Jilotepeque ed El Chayal.
Preclassico
medio
Takalik Abaj venne occupato di nuovo all'inizio del Preclassico
Medio da gente di origine Mixe-Zoque, come testimoniato
dai ritrovamenti di sculture in stile olmeco risalenti a quel
periodo. La costruzione di abitazioni pubbliche iniziò nel
Preclassico medio; le prime erano state realizzate
in argilla, parzialmente bruciata per farla indurire. Le
ceramiche di questo periodo erano realizzate nello stile locale
Ocosito. Lo stile locale mostra diverse affinità con i
metodi di modellazione usati nella regione di Escuintla.
Tardo
Preclassico
Durante il Tardo Preclassico (400 a.C. – 200) diversi
siti nella regione sulla costa Pacifica si svilupparono diventando
vere città; Takalik Abaj fu una di queste, arrivando a contare 4 km²
in estensione. L'influenza Olmeca sulla zona
costiera finì all'inizio del Tardo Preclassico. In questo
periodo Takalik Abaj emerse come un centro importante, caratterizzato
da un proprio stile di arte e architettura; gli abitanti
iniziarono a creare sculture dalla roccia e a erigere steli e
altari. I monumenti venivano creati con significati politici
e religiosi, alcuni dei quali con date in stile maya e
rappresentazioni di governatori. Questi monumenti portano
iscrizioni di date che possono essere le prime ad usare il calendario
a lungo conteggio. Lo stile di scultura "potbelly"
(a pancia di vaso) iniziò a vedersi attorno a questo periodo.
L'apparizione delle sculture in stile maya (
nella foto, Altare 48) e la fine dell'influenza
olmeca rappresentano un segno di intrusione di nuovi abitanti nella
zona, occupata in precedenza da gente di origini Mixe-Zoque. Le
élite Maya raggiunsero la città per prendere controllo del
commercio del cacao. Ci fu un regime di continuità
negli stili locali con cui si facevano ceramiche dal Medio al Tardo
Preclassico, e la transizione di stile da olmeco a maya potrebbe
essere stata ideologico piuttosto che fisica. I ritrovamenti
di steli maya e una tomba reale maya suggeriscono che i Maya fossero
in una posizione dominante, essendo giunti o come commercianti o come
conquistatori.
Vi sono prove che riguardano contatti culturali con Kaminaljuyu,
una città che emerse come centro importante in quel periodo,
fungendo da collegamento commerciale con la rotta del Rio Motagua,
e di contatti con altri siti sulla costa pacifica. All'interno
di questa rotta commerciale estesa, Takalik Abaj e Kaminaljuyu furono
le principali fonti di scambio di beni. Lo stile maya nelle
sculture si diffuse attraverso questa rete commerciale.
Durante il Tardo Preclassico le strutture vennero costruite usando
pietre vulcaniche tenute assieme da argilla, come si faceva nel
Preclassico Medio. Le costruzioni cominciarono a includere
strutture con scale e scalinate con ciottoli rotondeggianti.
Gli abitanti continuarono a usare lo stile Ocosito per produrre le
ceramiche, e i manufatti del Tardo Preclassico a Takalik
Abaj iniziarono a subire l'influenza degli stili della zona di
Miraflores, che includeva Escuintla, la Valle del Guatemala e
la zona occidentale dell'attuale El Salvador.
Classico
Iniziale
Nel periodo Classico, a partire dal secondo secolo, lo stile con
cui si realizzavano le stele cambiò, e venne adottato quello in uso
nelle terre del bacino di Petén (
nella foto, Stele 53). In questo periodo
alcuni monumenti costruiti molti anni prima vennero intenzionalmente
distrutti. Lo stile ocosito delle ceramiche subì
l'influenza dello stile Solano, associato con la cultura maya dei
K'iche'.
Gli scavi archeologici hanno rivelato indizi sulla distruzione dei
monumenti, e l'arresto della produzione di nuove costruzioni coincide
con l'arrivo delle ceramiche in stile Naranjo, imparentato con
gli stili della città di Teotihuacan nella Valle del
Messico. Lo stile locale ocosito cominciò a cadere in
disuso. La presenza di invasori che importarono lo stile di
Naranjo non durò a lungo, esercitando il proprio potere sulla città
a distanza, ponendo governatori propri sul trono senza influenzare la
composizione etnica generale.
La conquista
di Takalik Abaj spezzò le antiche rotte commerciali che passavano
attraverso la costa pacifica dal Messico a El
Salvador, che vennero sostituite da una nuova strada passante per la
Sierra Madre e le terre nordoccidentali del Guatemala.
Tardo classico
Nel Tardo
Classico il sito iniziò a riprendersi dalla sconfitta precedente. Le
ceramiche in stile Naranjo cominciarono a essere prodotte in quantità
minore e iniziò la costruzione di nuovi monumenti, inclusi molti di
quelli distrutti in precedenza dagli invasori.
Postclassico
L'uso dello stile Ocosito continuò nel tempo, ma ci fu un'intrusione
marcata di ceramiche K'iche' provenienti dalle alture, concentrate in
particolar modo nella zona settentrionale del sito, in seguito
portate in tutta la zona. I rapporti fatti dagli indigeni
K'iche' asseriscono che essi conquistarono la regione sulla costa, e
che quindi la presenza delle ceramiche sia associata alla conquista
di Takalik Abaj (
nella foto, Monumento 19).
La conquista K'iche' avvenne intorno all'anno 1000, quattro
secoli prima di quanto era stato calcolato sulle basi di racconti
indigeni. La conquista non causò alcuna brusca interruzione
dell'attività al sito; dopo l'arrivo dei K'iche' gli stili locali
vennero sostituiti con quelli dei conquistatori. Con ogni
probabilità gli abitanti originali dei sito avevano già abbandonato
la città che avevano occupato per quasi due millenni.
Storia
moderna
Il primo resoconto pubblicato sul sito risale al 1888, scritto
da Gustav Bruhl. Karl Sapper descrisse la Stele 1
nel 1894 dopo che la vide vicino alla strada per la quale
stava passando. Max Vollmberg, un artista tedesco, ritrasse
la Stele 1 e notò altri monumenti che attrassero l'attenzione di
Walter Lehmann.
Nel 1902 l'eruzione
del vulcano Santiaguito coprì il sito con uno strato di
cenere spesso 40-50 centimetri.
Walter Lehmann iniziò gli studi delle sculture di Takalik Abaj
negli anni venti. Nel gennaio del 1942 J.
Eric S. Thompson visitò il sito con Ralph L. Roys e William
Webb per conto del Carnegie Institution, studiando anche la
costa pacifica, e pubblicò un resoconto nel 1943. Altre
ricerche vennero svolte da Susanna Miles, Lee Parsons ed Edwin
Shook. Nel 1965 Susanna Miles diede al sito il
nome Abaj Takalik, conosciuto in precedenza con altri nomi come
San Isidro Piedra Parada, Santa Margarita e Colomba, un villaggio a
nord del dipartimento di Quetzaltenango.
Gli scavi al sito negli anni 70 vennero finanziati
dall'Università della California. Iniziarono nel 1976 con
l'opera di John A. Graham, Robert F. Heizer ed Edwin M. Shook. La
prima stagione permise di riportare alla luce 40 nuovi monumenti, tra
cui la Stele 5. Gli scavi continuarono fino al 1981,
con la scoperta di altri monumenti. Dal 1987 in
poi gli scavi vennero eseguiti dall'Instituto de Antropología e
Historia del Guatemala sotto la direzione di Miguel
Orrego e Christa Schieber, scoprendo altri nuovi monumenti. Il
sito è stato classificato come parco nazionale.

Il nucleo del sito copre circa 6,5 km² e vi sono circa
70 strutture attorno a una dozzina di piazze raggruppate su
nove gradonate. Takalik Abaj possiede
due cortili del gioco della palla e oltre 239
monumenti in pietra, steli e altari. Il granito usato
per fare i monumenti in stile olmeco e maya è
molto diverso dal calcare tenero usato nelle città della
regione di Petén. Il sito possedeva un sistema
idraulico, tra cui un temazcal o bagno di sauna con un
sistema di drenaggio sotterraneo.
Takalik Abaj è suddiviso in quattro gruppi; quelli Centrale, Nord e
Ovest sono raggruppati assieme, mentre il gruppo Sud si trova a 5 km
di distanza verso sud. Il sito era facilmente difendibile in
quanto confina con vallate con pareti scoscese. Il sito
occupa una serie di nove gradonate di diversa larghezza,
140-220 metri. Le tre gradonate principali che sostengono la
città sono artificiali con oltre 10 metri di materiale riempitivo
usato.
Quando Takalik Abaj era al suo apice, l'area coperta da costruzioni
era pari a 2–4 km, anche se la zona occupata dalle abitazioni
residenziali non è stata calcolata.
Il
Gruppo Centrale occupa le Gradonate 1, 2, 3, 4 e 5, che furono
livellate artificialmente.
Il
Gruppo Ovest è formato da 16 strutture poste sulla Gradonata 6,
anch'essa artificialmente livellata. Il Gruppo confina con il fiume
Nima a ovest e con il fiume San Isidro a est. Nella zona sono state
trovate alcune maschere di giada.
Il Gruppo Nord venne occupato a partire dal Classico Terminale fino
al Postclassico. Le strutture in questo gruppo sono state
costruite in modo diverso rispetto a quelle del Gruppo Centrale,
essendo fatte di argilla compattata senza costruzioni di
pietra. Il gruppo occupa le gradonate 7, 8 e 9, che non
sono state livellate molto, sfruttando la naturale gradonata già
presente. Non vi sono elementi scolpiti e vi è quindi la
possibilità che la zona nord fosse stata occupata da abitanti nuovi
arrivati nel Tardo Classico, forse Maya K'iche' dalle
colline.
Il sistema idraulico comprendeva canali di pietra (
foto a sinistra), che non venivano
usati per l'irrigazione, ma per fungere da scolo e mantenere
l'integrità strutturale dell'architettura principale. Questi
canali venivano usati per portare l'acqua alle zone residenziali
della città, ed è possibile che servissero funzioni
rituali. Sono stati scoperti i resti di 25 canali. I
canali più grandi misurano 30 cm in altezza e 25 in larghezza,
mentre quelli secondari sono grandi la metà.
Ci sono due metodi di costruzione usati per i canali dell'acqua. I
canali di argilla risalgono al Medio Preclassico mentre i
canali in pietra risalgono al Tardo Preclassico e al Classico, e
alcuni di questi ultimi sono i più grandi. Nel Tardo Classico alcuni
pezzi di pietra staccatisi dai monumenti vennero riutilizzati per
costruire altri canali.
-
La Gradonata 2 (nella foto a destra) si trova nel Gruppo Centrale. Le strutture
in questa gradonata risalgono al Medio Preclassico, e vi è
un cortile mesoamericano per il gioco della palla.
- La
Gradonata 3 è nel Gruppo Centrale. La façade risale
al Tardo Preclassico.
- La
Gradonata 5 si trova sul lato orientale del sito immediatamente a
nord del Gruppo Centrale. Misura 200 metri da est a ovest e 300
metri da nord a sud. Si trova nella piantagione di San Isidro Piedra
e viene attualmente usata per coltivare il caffè. La faccia
della gradonata venne realizzata in argilla compattata nel Tardo
Preclassico. La gradonata continuò ad essere usata fino al
Postclassico.
- La
Gradonata 6 sostiene le 16 strutture del Gruppo Ovest. Misura 150
metri da est a ovest e 140 metri da nord a sud. La gradonata mostra
diverse fasi di costruzione, stando sopra a una struttura costruita
con blocchi lavorati di basalto risalente al Tardo
Preclassico, con fasi di costruzione datate intorno al Tardo
Classico, e con tracce che testimoniano l'arrivo dei K'iche' nel
Postclassico. Una strada moderna taglia l'angolo est della
gradonata.
-
La Gradonata 7 è una gradonata naturale che sostiene una parte del
Gruppo Nord. Da ovest a est è lunga 475 metri. Sostiene 15
strutture datate intorno al Classico Terminale e al Postclassico,
associate all'occupazione K'iche'. La gradonata si trova tra le
piantagioni di Buenos Aires e San Elías.
-
La Gradonata 8 è un'altra gradonata naturale del Gruppo Nord. La
gradonata sostiene la Struttura 46 e la Struttura 54. Questa era una
zona residenziale con terra coltivata, associata al Gruppo Nord e
all'occupazione dei K'iche'.
- La Gradonata 9 è la gradonata più
grande a Takalik Abaj e sostiene una parte del Gruppo Nord. Una
strada moderna taglia il lato est della gradonata, e gli scavi sulla
strada hanno rivelato dei resti di un cortile mesoamericano.
-
Struttura 7: è una piattaforma situata a est della plaza sulla
gradonata 3 nel gruppo centrale, ed è considerata come una dei
monumenti più sacri di Takalik Abaj, a causa di alcuni ritrovamenti
associati ad essa. La struttura 7 risale al Medio Preclassico. Vi
sono due strutture più piccole costruite sulla parte nord della
struttura, chiamate Struttura 7A e 7B. La struttura 7
sostiene tre fila di monumenti allineati in nord-sud che venivano
forse usati come osservatorio astronomico. Un'altra
scoperta presso la Struttura 7 fu un incensiere cilindrico del Tardo
Classico, a cui è stato dato il nome "La Niña" da alcuni
archeologi, a causa della decorazione su di esso che rappresenta una
donna. Risale al periodo in cui K'iche' cominciarono a
stanziarsi nella zona, e misura 50 cm in altezza e 30 cm
in larghezza alla base. Vicino ad esso vi erano molti altri oggetti
come ceramiche e frammenti di sculture rotte.
- Struttura
7A: è una piccola struttura che si trova sopra la parte nord della
struttura 7. Risale al Medio Preclassico, e al suo centro è stata
trovata una tomba di un membro della casta alta. Alla base è stata
trovata una gran quantità di oggetti in ceramica. La struttura 7A
venne modificata diverse volte nel Classico Iniziale e nel Tardo
Classico.
-
Struttura 11: struttura ricoperta con massi tondeggianti, tenuti
assieme con argilla. Si trova a ovest della plaza
nella zona meridionale del gruppo centrale.
-
Struttura 12 (nella foto a destra): si trova a est della struttura 11. È coperta
da massi tondeggianti tenuti assieme con argilla. Si
trova a est della plaza nella zona meridionale del gruppo
centrale. La struttura è una piattaforma a tre livelli,
con scalinate sui lati est e ovest. Le rovine visibili risalgono al
Classico Iniziale, e si trovano su uno strato di costruzione datato
al Tardo Preclassico. Vi è una fila di monumenti parallela al lato
ovest della struttura, tra cui sei monumenti, una stele e un
altare. Sul lato est vi sono altri monumenti, uno dei quali
potrebbe rappresentare la testa di un coccodrillo. La Scultura 69 si
trova sul lato sud della struttura.
- Struttura
17: si trova nel gruppo sud, sulla piantagione Santa Margarita.
Conteneva 13 lame di ossidiana, risalenti al Preclassico.
-
Struttura 34: si trova nel gruppo ovest, nel lato orientale della
gradonata 6.
- Le
Strutture 38, 39, 42 e 43 sono unite da piattaforme basse sul lato
orientale di una piazza sulla Gradonata 7, allineate da nord a sud.
Le Strutture 40, 47 e 48 si trovano sul lato sud, ovest, a nord di
questa piazza. Le Strutture 49, 50, 51, 52 e 53 formano un piccolo
gruppo sul lato occidentale della gradonata, confinanti a nord con
la Gradonata 9. La Struttura 42 è quella più alta del Gruppo Nord,
e misura circa 11,5 metri in altezza.
-
La Struttura 46 si trova al limite della Gradonata 8 nel Gruppo Nord
e risale intorno al Classico Terminale o al Postclassico. Il lato
occidentale della struttura è attraversato da una strada
moderna.
-
La Struttura 54 è stata costruita sopra la Gradonata 8, a nord
della Struttura 46, nel Gruppo Nord. È circondata da un'area aperta
con alcuni monticelli, che probabilmente erano una zona agricola e
residenziale. La struttura risale al Classico Terminale e al
Postclassico.
- La Struttura 57 è un grande monte
situato sul limite meridionale del Gruppo Centrale. La struttura
venne costruita nel Tardo Preclassico e ricevette altre modifiche
costruttive nel Tardo Classico. Potrebbe essere servita come punto
di osservazione.
- Struttura
61, Monte 61A e Monte 61B si trovano tutti sul lato est della
Gradonata 5, sulla piantagione San Isidro. La struttura 61 venne
costruita durante il Classico Iniziale ed è ornata in pietra,
costruita sopra un monumento già esistente datato al Tardo
Preclassico. La Stele 68 è stata trovata sulla base del monte 61A
vicino a un altare rotto. La struttura 61 e i monticelli associati
potrebbero essere stati usati per controllare l'accesso alla città,
il Monte 61A è stato riutilizzato nel Postclassico. Dal Monte 61A
sono stati estratti quattro vessilli in ceramica e quattro pietre
prismatiche in ossidiana.
-
La Struttura 66 si trova sulla gradonata 9, nell'estremo nord del
Gruppo Nord. Da qui si vede la città, e la struttura potrebbe
essere stata usata come posto di guardia. Risale al Classico
Terminale e al Postclassico.
- La Struttura 67 è una grande
piattaforma situata sulla Gradonata 9 che potrebbe essere associata
con un'area residenziale.
- La Struttura 68 si trova nel
Gruppo Ovest.
Il Cortile del Nord è un cortile
adibito al gioco della palla. Un secondo cortile è stato trovato
nel Gruppo Nord, e potrebbe essere associato all'occupazione della
zona dal Classico Terminale al Postclassico. Il primo cortile venne
costruito con argilla compattata, e misura 2 metri in
altezza, mentre la seconda struttura misura 1 metro in altezza, e la
zona di gioco è larga 10 metri.
A Takalik Abaj sono stati trovati più di 239 monumenti,
principalmente intagliati su rocce di andesite locale. Questi
monumenti sono sia piatti che intagliati e si trovano principalmente
nei gruppi centrali e occidentali. I monumenti lavorati
possono essere divisi in quattro classificazioni generiche: sculture
in stile olmeco che rappresentano il 21% del totale,
sculture in stile maya per il 42%, monumenti "panciuti"
per il 14% e lo stile locale di oggetti a forma di animale, 23%.
La maggior parte dei monumenti di Takalik Abaj non si trovano nella
posizione originale, essendo stati spostati in epoca antica, quindi
la datazione si basa spesso su comparazione stilistica. Un
esempio è la serie di quattro monumenti che si trovano in una piazza
di fronte a una piattaforma del Periodo Classico, con almeno due dei
quattro (Altare 12 e Monumento 23) datati intorno al Preclassico.
Ci sono diverse steli scolpite in stile maya che portano dei testi
geroglifici con il calendario a conteggio lungo, con date del Tardo
Preclassico. Questo stile di scultura è antecedente a
quello Classico delle terre basse maya.
Takalik Abaj
possiede diversi monumenti "panciuti", che rappresentano
figure umane obese scolpite su grandi massi, del tipo trovato anche
nelle terre vicino alla costa pacifica, a Izapa e in El
Salvador. La loro funzione è sconosciuta, ma sono state datate
intorno al Tardo Preclassico.
Vi sono molte
sculture in stile olmeco, tra cui il monumento 23, una testa
colossale che venne intagliata più volte per trasformarla in una
figura di nicchia, che indicano che ci fu una presenza di
questa popolazione che controllava il sito.
Le sculture in stile olmeco potrebbero semplicemente indicare che ci
fu un'iconografia comune sulla costa Pacifica e del Golfo. In
ogni caso, Takalik Abaj fu un luogo importante per gli
Olmechi. Tutte le sculture in stile olmeco sono datate al
Medio Preclassico. Ad eccezione dei monumenti 1 e 64, tutti
gli altri non sono posizionati nella loro locazione originale.
Ci sono più di 30 monumenti in stile maya, datati al Tardo
Preclassico, e rappresentano lo stile più usato a Takalik
Abaj. La grande quantità di sculture maya e la presenza di
esempi di scritture geroglifiche suggeriscono che il sito giocò un
ruolo importante nello sviluppo dell'ideologia maya. Lo
stile maya di Takalik Abaj è collegato a quello dei monumenti
di Kaminaljuyu, e mostra un'influenza reciproca. Questo stile si
diffuse anche in altri siti che commerciavano con Takalik.
Le sculture in stile "panciuto" si trovano lungo la costa
pacifica, dal Messico meridionale a El Salvador, e
anche in altri siti maya della zona. Anche se alcuni hanno
suggerito che questo stile sia pre-olmeco, gli scavi archeologici
effettuati sulla costa pacifica, tra cui quelli a Takalik Abaj,
mostrano che questo stile iniziò a venire usato alla fine del
Preclassico Medio e raggiunse il suo splendore nel Tardo
Preclassico. Le sculture panciute di Takalik Abaj sono tutte
risalenti al Tardo Preclassico e sono molto simili a quelle trovate
a Monte Alto in Escuintla, e Kaminaljuyu nella
valle del Guatemala. Le sculture sono in genere grezze,
che mostrano variazioni nella dimensione degli arti e nella loro
posizione. Rappresentano figure umane obese, di solito
sedute con le gambe incrociate, e con le braccia sopra lo stomaco. Le
guance sono prominenti, gli occhi sono chiusi, e il sesso dei
soggetti non è determinabile.
Le sculture
in stile locale sono in genere massi scolpiti e intagliati a
rappresentare animali, tra cui rane, rospi e coccodrilli.
Inventario
dei monumentiAltari-
L'Altare 1 si trova alla base della Stele 1, è rettangolare ed è
inciso a lato.
- L'Altare
2 è di provenienza sconosciuta, essendo stato spostato all'esterno
della casa dell'amministratore della piantagione San Isidro Piedra
Parada. Misura 1,59 metri in lunghezza, 90 centimetri in larghezza e
circa 40 cm in altezza. Rappresenta un animale, identificato
come rospo e giaguaro. La scultura è stata rotta in tre pezzi.
- L'Altare
3 è un altare circolare, piatto, lavorato rozzamente, largo circa 1
metro e alto circa 30 cm. Era probabilmente associato in
origine a una stele, e il suo luogo di provenienza è sconosciuto,
essendo stato spostato vicino alla casa del proprietario della
piantagione San Isidro Piedra Parada.
-
L'Altare 5 è un altare piatto e circolare, danneggiato, associato
alla Stele 2.
- L'Altare
8 (nella foto) è un monumento associato alla Stele 5, posizionato sul lato
occidentale della Struttura 12.
- L'Altare
9 è un basso trono con quattro gambe d'appoggio, posto di fronte
alla Struttura 11.
- L'Altare
10 era associato alla Stele 13 e venne trovato sulla cima di un
cumulo di oggetti in ceramica, vicino alla tomba regale della
Struttura 7A. Il monumento era in origine un trono con supporti
cilindrici, che venne riutilizzato come un altare nel Periodo
Classico.
- L'Altare
12 è un monumento risalente al Tardo Preclassico modellato in
stile maya. Le incisioni sono sulla faccia superiore
dell'altare, quindi si suppone che questo monumento fosse stato
originalmente eretto come stele verticale nel Tardo Preclassico, e
utilizzato nuovamente come altare orizzontale nel Classico. Sui
bordi vennero incisi sedici geroglifici. La faccia superiore
dell'altare rappresenta una figura umana in piedi di profilo, verso
sinistra. La figura ha ai suoi lati due serie verticali di quattro
glifi. I sedici glifi sul bordo sono formati da figure antropomorfe
unite ad altri elementi.
- L'Altare
13 è un altro monumento in stile maya risalente al Tardo
Preclassico. Come l'Altare 12, fu originalmente eretto come stele
verticale. Ad un certo punto venne rotto, con enorme danno sulla
porzione superiore della scultura. Anni dopo venne usato come altare
orizzontale.
-
L'Altare 28 (foto a destra) si trova vicino alla Struttura 10 nel Gruppo Centrale. È
un altare circolare in basalto, di circa 2 metri di diametro,
ed è spesso 50 centimetri. Sul bordo di fronte c'è la
rappresentazione incisa di un teschio. Sulla superficie
superiore ci sono due rilievi che rappresentano due piedi umani.
-
L'Altare 30 è contenuto all'interno del quarto scalino della
scalinata di accesso alla Gradonata 3 nel Gruppo Centrale. Ha
quattro gambe per sostenerlo, ed è simile all'Altare 9.
Monumenti- Il
Monumento 1 è un masso vulcanico con un bassorilievo che
rappresenta un giocatore del gioco della palla, forse un governatore
locale. Questa figura si affaccia verso destra, inginocchiandosi su
un ginocchio con entrambe le mani in alto. La scultura venne trovata
vicino al banco del fiume Ixchayá, a circa 300 metri a ovest del
Gruppo Centrale. Misura circa 1,5 metri in altezza. Il Monumento 1
risale al Medio Preclassico ed è in stile olmeco.
- Il
Monumento 2 è una scultura panciuta trovata a 12 metri dalla strada
che si trova tra le piantagioni San Isidro e Buenos Aires. È alta
circa 1,4 metri e misura 75 centimetri di diametro. La testa è
stata erosa ed è leggermente inclinata in avanti, le braccia sono
leggermente piegate. Il Monumento 2 risale al Tardo
Preclassico.
- Il
Monumento 3 è datato intorno al Tardo Preclassico, ed è stato
spostato in tempi moderni nella zona della piantagione Santa
Margarita. Non si sa da dove provenga. È una figura panciuta con
una grande testa, che indossa una collana o un ciondolo. Misura 96
centimetri in altezza e 78 centimetri di larghezza alle spalle. Il
monumento è danneggiato e manca la parte bassa.
- Il Monumento 4 sembra essere una
scultura che rappresenta un prigioniero. Venne trovata nella
piantagione di San Isidro, ma non si sa esattamente dove. Venne
trasferita al Museo Nazionale di Archeologia ed Etnologia a Città
del Guatemala. Questa scultura risale al Tardo Preclassico. Misura
87 centimetri in altezza e 40 centimetri in larghezza.
-
Il Monumento 5 venne spostato nella casa dell'amministratore della
piantagione San Isidro, e il luogo in cui venne rinvenuto è
sconosciuto. Misura 1,53 metri in altezza e 53 centimetri in
larghezza. La scultura rappresenta un prigioniero con le mani legate
da una striscia di tessuto.
- Il
Monumento 6 è una scultura, un masso intagliato che rappresenta la
testa di un animale, forse un rospo, scoperta durante la costruzione
della strada che attraversa il sito. La scultura misura 1 metro in
altezza e 1,5 metri in larghezza.
- Il
Monumento 7 è una scultura danneggiata che rappresenta una testa
gigante. È alta 58 centimetri e venne trovata nella prima metà
del XX secolo. La scultura possiede una grande faccia piatta
con ciglia evidenti. Lo stile in cui è stata intagliata è simile a
quello di un monumento trovato a Kaminaljuyu.
-
Il Monumento 8 (nella foto) si trova sul lato occidentale della Struttura 12. È
una scultura che rappresenta un mostro dalle caratteristiche feline,
con una figura umana nella bocca.
-
Il Monumento 9 è una scultura in stile locale che rappresenta
un gufo.
- Il Monumento 10 è un altro
monumento spostato dal suo luogo d'origine, tuttora sconosciuto.
Misura circa 50 centimetri in altezza e 40 in larghezza. Rappresenta
un prigioniero inginocchiato con le braccia legate.
- Il
Monumento 11 si trova nella zona sud-occidentale della Gradonata 3.
È un masso naturale, inciso e intagliato con serie verticali di
geroglifici. Lo stile è quello maya e risale al Tardo
Preclassico.
-
Il Monumento 14 è una scultura in stile olmeco, datata al Medio
Preclassico. Rappresenta una figura umana in posizione rannicchiata,
probabilmente una donna, che indossa un copricapo e oggetti che
traforano le orecchie. Sotto un braccio tiene un cucciolo
di giaguaro, sotto l'altro tiene un cucciolo di cervo.
- Il
Monumento 15 è un grande macigno scolpito in stile olmeco, che
rappresenta una figura umana.
- Il
Monumento 16 e il Monumento 17 sono due parti della stessa scultura
rotta. Fatta in stile classico olmeco, è stata erosa, e rappresenta
una testa umana con un copricapo nella forma di una faccia
secondaria con un elmo.
- Il Monumento 23 (nella foto) risale al Medio
Preclassico. Fu una testa colossale in stile olmeco, rimodellata e
riscolpita in una figura di nicchia.
-
Il Monumento 25 è una scultura erosa che rappresenta una figura
seduta in una nicchia.
- Il Monumento 35 è datato al Tardo
Preclassico, si trova sulla Gradonata 6.
- Il
Monumento 40 è una figura panciuta risalente al Tardo
Preclassico.
-
Il Monumento 44 è una scultura che rappresenta un prigioniero.
-
Il Monumento 47 è un monumento in stile locale che rappresenta una
rana o un rospo.
-
Il Monumento 55 è una scultura in stile olmeco di una testa
umana.
- Il
Monumento 64 è un bassorilievo in stile olmeco intagliato sul lato
inferiore di una roccia di andesite e stilisticamente
risale al Medio Preclassico, anche se venne trovato in un contesto
archeologico del Tardo Preclassico. È stato trovato sul lato
orientale del corso d'acqua El Chorro, a 300 metri di distanza dal
Gruppo Sud-Centrale. Rappresenta una figura antropomorfica con
alcune caratteristiche feline. Nella mano sinistra la figura tiene
un bastone a forma di "zigzag".
- Il
Monumento 65 è una rappresentazione di una testa umana in stile
olmeco, risalente al Medio Preclassico. La figura indossa un elmo, i
suoi occhi sono chiusi, il naso e la bocca sono stati distrutti. Si
trova a ovest della Struttura 12.
- Il
Monumento 66 (foto a destra) è una scultura in stile locale di una testa di
coccodrillo datata forse al Medio Preclassico. Si trova a ovest
della Struttura 12.
- Il
Monumento 67 è una scultura in stile olmeco che è stata erosa, e
mostra una figura che emerge dalla bocca di un giaguaro, con una
mano in alto e che tiene un bastone. Sono visibili le tracce di un
elmo. Il monumento si trova a ovest della Struttura 12 e risale al
Preclassico Medio.
- Il
Monumento 68 è una scultura in stile locale che rappresenta un
rospo, situata sul lato ovest della Struttura 12. Si crede che
risalga al Preclassico Medio.
- Il
Monumento 69 è un monumento "panciuto" risalente al Tardo
Preclassico.
-
Il Monumento 70 è una scultura in stile locale che rappresenta una
rana o un rospo.
- Il Monumento 93 è una scultura
grezza in stile olmeco, risalente al Preclassico Medio. Rappresenta
un giaguaro antropomorfo con una testa umana, in posizione
seduta.
-
Il Monumento 99 (foto a destra) è una testa colossale in stile panciuto, datata al
Tardo Preclassico.
- Monumento
100, Monumento 107 e Monumento 109 sono piccole sculture panciute
risalenti al Tardo Preclassico. Si trovano tutte vicine alla
scalinata di accesso alla Gradonata 3 nel Gruppo Centrale.
- Il Monumento 108 è un altare
situato di fronte alla scalinata principale nella Gradonata 3.
- Il
Monumento 113 si trova all'esterno del nucleo del sito, a 5 km
a sud del gruppo centrale, a 2 km a ovest di El Asintal. Venne
intagliato e scolpito su un macigno di andesite, rappresentando
un giaguaro steso sul lato sinistro. Gli occhi e la bocca sono
aperti, e vi sono varie impronte di giaguaro rappresentate sul corpo
dell'animale.
-
Il Monumento 126 è una grande roccia di basalto che porta
bassorilievi di mani umane in dimensione naturale. Venne scoperto
vicino a un piccolo corso d'acqua vicino al Gruppo Centrale.
- Il Monumento 140 è una scultura
del Tardo Preclassico che rappresenta un Rospo, situata nel Gruppo
Ovest sulla Gradonata 6.
- Il Monumento 141 è un altare
rettangolare risalente al Tardo Preclassico. Si trova vicino al
Gruppo Ovest sulla Gradonata 6.
- I
Monumenti 142, 143, 145, 146, 147, 148, 149 e 156 sono alcuni tra i
19 monumenti in pietra naturale che sono allineati vicino al corso
d'acqua Nima, a circa 200 metri a ovest del Gruppo Ovest,
all'interno delle piantagioni Buenos Aires e San Isidro. Sono massi
in basalto e andesite con depressioni
circolari.
-
Il Monumento 154 è un'altra grande roccia di basalto, che mostra
due pitture rupestri rappresentanti facce di bambini. Si trova sul
lato occidentale del corso d'acqua Nima, sulla piantagione Buenos
Aires.
-
Il Monumento 157 è una grande roccia di andesite sul lato
ovest del corso Nima, sulla piantagione di San Isidro. Porta delle
pitture con una faccia, occhi e ciglia, naso e bocca.
- Il
Monumento 161 si trova all'interno del Gruppo Nord, sulla
piantagione San Elías. È una roccia di basalto che protrude dal
terreno, misura 1,18 metri in altezza e 1,14 metri in larghezza. Si
trova nel burrone di Ixchaya. Su di essa si trova una faccia incisa
sulla parte superiore della roccia che osserva verso l'alto. La
faccia possiede guance prominenti, un mento evidente e una bocca
leggermente aperta. Ha somiglianze con certe maschere di giada del
periodo Classico Iniziale.
- Il
Monumento 163 risale al Tardo Preclassico. Venne ri-utilizzato per
la costruzione di un canale di scolo per l'acqua del Tardo Classico
a lato della Struttura 7. Rappresenta una figura in posizione seduta
con in evidenza gli organi genitali maschili ed è danneggiata,
mancando la testa e le spalle.
Stele- La
Stele 1 venne trovata vicino alla Stele 2 e spostata vicino alla
casa dell'amministratore della piantagione San Isidro Piedra Parada.
Misura 1,36 metri in altezza, 72 centimetri in larghezza, e 45
centimetri in spessore. Rappresentato su di essa c'è una figura in
piedi che si affaccia verso sinistra, che porta uno scettro a forma
di serpente con una maschera di dragone sull'estremità inferiore, e
un felino si trova sopra il corpo del serpente. Lo stile, maya
classico, è simile a quello della Stele 1 di El Baúl. Un
testo geroglifico si trova a sinistra della faccia, abbastanza
rovinato e completamente illeggibile. Questo monumento risale al
Tardo Preclassico.
-
La Stele 2 è un monumento in stile maya classico con delle
iscrizioni che rappresentano una data a conteggio lungo. A causa
della cattiva conservazione, la data potrebbe avere tre possibili
significati, uno dei quali farebbe risalire la stele al I secolo
prima di Cristo. A lato del testo vi sono due figure in
piedi che si affacciano, rappresentando forse un governatore che
passa i propri poteri al successore. Sopra le due figure e
il testo vi è una figura ornata di profilo, che guarda in
basso. La Stele 2 si trova di fronte al muro della
Gradonata 5.
- La
Stele 3 è gravemente danneggiata, essendo stata rotta in tre pezzi.
Venne trovata da qualche parte sulla piantagione San Isidro Piedra
Parada anche se il luogo originale da cui proviene è sconosciuto.
Venne trasferita in un museo a Città del Guatemala. La parte
bassa della stele mostra due gambe rivolte verso sinistra sopra a
una banda orizzontale divisa in tre sezioni, ognuna delle quali
contiene un simbolo o glifo.
-
La Stele 4 venne scoperta nel 1969 e spostata vicino alla
casa dell'amministratore della piantagione San Isidro Piedra Parada.
Venne scolpita con lo stile simile a quello di Izapa e
misura 1,37 metri in altezza. La stele porta un disegno
complesso che rappresenta un serpente che si alza verso il cielo
dall'acqua che fuoriesce da due mostri della terra. Le mascelle del
serpente sono spalancate verso il cielo e da esse emerge una faccia
in stile maya. La stele risale al Tardo Preclassico.
-
La Stele 5 (nella foto) è abbastanza preservata e vi sono inscritte due date del
calendario a conteggio lungo in mezzo a due figure che rappresentano
dei governatori. Una delle date è equivalente al 126. LA
figura destrorsa tiene un serpente mentre quella mancina tiene ciò
che sembra un giaguaro. Questo monumento forse rappresenta
un governatore che passa in eredità il proprio potere al suo
successore. Una piccola figura seduta si trova sui due
lati della stele, con un'iscrizione in geroglifici erosa. Lo stile
con cui è stata fatta è quello maya ed è simile ad altri
monumenti trovati ad Izapa.
-
La Stele 12 si trova vicino alla Struttura 11. Venne spezzata in
diverse parti e due di essi sono stati ritrovati. Il frammento
maggiore viene dalla parte bassa del monumento e mostra le gambe e i
piedi di una figura umana. I piedi sono sopra ad un pannello
suddiviso in sezioni geometriche, ognuna delle quali contengono
altri disegni. Di fronte alle gambe vi sono i resti di un glifo che
sembra essere un numero in formato barra-e-punto.
- La
Stele 13 risale al Tardo Preclassico. È stata spezzata in due
parti. Incisa in stile maya, rappresenta una testa di serpente
stilizzata, molto simile a un monumento trovato
a Kaminaljuyu. La Stele 13 venne eretta alla base del
lato sud della Struttura 7A. Alla base della stele sono stati
trovati molti oggetti, tra cui 600 manufatti in ceramica, 33
lame di ossidiana prismatica, e altri oggetti. Le offerte e la stele
risalgono al Tardo Preclassico, e sono associate alla tomba regale
conosciuta come Sepolcro 1.
-
La Stele 14 (nella foto) si trova sul limite orientale della Gradonata 3 nel
gruppo centrale. Scolpita nell'andesite, ha 27 depressioni a forma
di coppa sulla sua superficie. È uno dei pochi monumenti ad avere
queste caratteristiche ad essere stato trovato nel centro
cerimoniale della città.
-
La Stele 29 è un monumento di liscia andesite, che si trova
nell'angolo sud-est della Struttura 11 con sette scalini intagliati
sulla porzione superiore.
- La Stele 66 risale al Tardo
Preclassico. Si trova nel gruppo ovest, sulla Gradonata 6.
- La
Stele 68 venne trovata nell'angolo sud-est del Monticello 61A,
Gradonata 5. Questa stele venne rotta in due parti e i frammenti
rimasti sembrano appartenere a due monumenti diversi. La stele, o
steli, un tempo mostravano una scultura maya, in seguito
intenzionalmente distrutta, lasciando solo pochi simboli.
- La Stele 71 è un frammento
scolpito in stile maya e riutilizzato nella costruzione di un canale
di scolo dell'acqua presso la Struttura 7.

Nel sito è stata trovata una tomba risalente al Tardo Preclassico, e
si ritiene che sia il sepolcro di una persona regale. Questa
tomba è stata chiamata sepolcro 1; venne trovata durante gli scavi
presso la struttura 7A e venne inserita al centro di questa struttura
del Preclassico Medio. Il sepolcro è associato anche alla
Stele 13 e a una quantità di oggetti donati, oltre 600 artefatti in
ceramica trovati alla base della struttura 7A. Queste ceramiche
vennero costruite nel Tardo Preclassico. Nella tomba non
sono stati trovati resti umani, ma a causa degli oggetti trovati si
pensa comunque che questo sia un sepolcro. Tra i beni
ritrovati nella tomba vi sono una collana di giada,
due ornamenti per le orecchie ricoperti di cinabro, diversi
specchi-mosaico fatti con pirite, uno dei quali formato da oltre
800 pezzi, una maschera mosaico fatta di giada, due lame di
ossidiana prismatica, un pesce scolpito nella giada,
diversi gioielli, braccialetti e ceramiche. Questi oggetti permettono
di affermare che la tomba risalga al 100-200.