domenica 8 giugno 2025

TURCHIA - Iasos

 

Iasos è un'antica città greca, e quindi romana e bizantina, sulla costa dell'Asia Minore, in Caria.
Si trova sull'odierno golfo di Güllük (in turco Güllük Körfezi; in antico noto come golfo di Iasos, o sinus iassicus) presso l'attuale villaggio di Kıyıkışlacık nel distretto di Milas della Provincia di Muğla in Turchia e dista circa 31 km da Milas.
Secondo la tradizione sarebbe stata fondata come colonia di Argo e avrebbe ottenuto in seguito l'aiuto di Mileto, che vi avrebbe inviato Neleo, figlio del proprio fondatore, per contrastare la resistenza delle popolazioni locali.
Gli scavi testimoniano la presenza di un abitato preellenico con stretti contatti con la Creta minoica (Bronzo medio) proseguiti anche in epoca micenea (Bronzo tardo). Come altri insediamenti dell'area subì la crisi di passaggio dal Bronzo tardo alla prima Età del ferro. A partire dalla piena Età Geometrica (VIII secolo a.C.) si assiste a una nuova fase urbana, forse limitata alle pendici dell'acropoli, che vede abitate le alture dell’isola/penisola, mentre l’area adiacente alla terraferma viene occupata da una delle necropoli. Una nuova espansione della città si ebbe nel VI secolo a.C.
Fece parte della Lega delio-attica, Nel 412 a.C. fu conquistata dalla flotta spartana nell'ambito della guerra del Peloponneso e lasciata in potere del satrapo persiano Tissaferne. Assai dubbia è la sua distruzione nel 405 a.C. da parte del generale spartano Lisandro, di cui mancano dati archeologici: l'evento è stato riferito a Iasos sulla base di una correzione del testo dei manoscritti. Dopo la pace di Antalcida ricadde nei possedimenti persiani, nella satrapia di Caria, allora retta dalla dinastia locale di cui fu capostipite Ecatomno, tuttavia mantenendo l'autonomia cittadina. Con Alessandro Magno fu sottoposta all'autorità dei Macedoni. La tradizione ricorda che due fratelli, cittadini di Iasos, furono influenti alla 'corte' del re, ottenendo anche benefici per la città.
Nel 129 a.C. insieme al resto della regione entrò a far parte della provincia romana d'Asia. La città ebbe fasi di accentuate trasformazioni urbanistiche nel II secolo e nel VI secolo, anche in relazione allo sfruttamento delle vicine cave di marmo iassense (o "cipollino rosso"), particolarmente utilizzato in epoca bizantina. Fu sede episcopale e ne furono rafforzate le difese ancora nel XII-XIII secolo.
In epoca moderna fu visitata e descritta dai viaggiatori alla fine del XVIII secolo. e al principio del successivo: particolarmente importante la descrizione e i rilievi di Charles Texier (1849). Alla fine del XIX secolo le mura furono in larga parte smantellate, così come la cavea del teatro, per riutilizzarne i blocchi in nuove costruzioni di Istanbul. Ulteriori esplorazioni furono svolte da archeologi italiani intorno al 1920.
Dal 1960, con Doro Levi, direttore della Scuola archeologica italiana di Atene, è stata oggetto di scavi sistematici da parte di una missione archeologica italiana. La missione Archeologica Italiana a Iasos in seguito è stata diretta da Clelia Laviosa (dal 1977 al 1979), da Fede Berti (dal 1980 al 2010) e da Marcello Spanu (dal 2011 al 2013). Attualmente le ricerche sono state prese in carico dalle autorità turche.
La città sorgeva su un'isola/penisola rocciosa ed elevata, oggi collegata alla costa da un istmo. Il porto principale era situato su una baia sul lato occidentale, con moli sui quali sorse una torre di difesa bizantina del X-XI secolo.
Si conosce il tracciato e si conservano brevi tratti della cinta muraria tardo classica che circondava tutta l'isola/penisola. Si conserva invece quasi interamente una lunga fortificazione di età ellenistica, con torri e apprestamenti per le artiglierie, edificata sulle colline a nord dalla città.
Il teatro costruito nel III secolo a.C. sulle pendici nord-orientali dell'acropoli e restaurato nel II secolo a.C., come testimonia un'iscrizione, è stato in parte smantellato in epoca ottomana.
Sulla sommità dell'acropoli, in seguito occupata da una fortezza-palazzo di XI-XII secolo, rimangono i resti di una basilica cristiana a tre navate, mosaici pavimentali, nartece e atrio, la cui navata centrale fu profondamente modificata in età medio-bizantina. Nella zona circostante numerose erano le sepolture. .
Sulle pendici nord-orientali e meridionali, con una pendenza più dolce, sono stati scavati alcuni edifici residenziali, tra cui la cosiddetta "casa dei mosaici", del II secolo d.C.. Nei pressi, sopra uno dei vicini terrazzamenti, sorse in periodo arcaico il santuario di Demetra e Kore.
Nel quartiere alle spalle della porta orientale della cinta difensiva di età ellenistica si trovava il santuario dedicato a Zeus Megistos. Vi sono stati rinvenuti due naiskoi con alcune statue e materiali votivi che vanno dal VI al I secolo a.C. e uno dei numerosi ginnasi ellenistici della città.
Sotto le più ripide pendici occidentali si trovava una fascia pianeggiante presso la baia utilizzata come porto. Non si sa dove sorgesse il santuario di Artemide Astias, noto dalle fonti e in origine santuario a cielo aperto (ipetro). Vi si onorava la statua della divinità realizzata -come riporta la tradizione - da famosi scultori di scuola chiota (Boupalos e Athenis). Sono stati rinvenuti i resti di un edificio di epoca commodiana, con portici e tre esedre di culto, una delle quali, preesistente, era dedicata ad Afrodite Strateia. Al centro di un'area porticata a Sud dell'agorà si è rinvenuto un sacello forse dedicato al culto imperiale.
L’area pianeggiante vicino all’istmo era occupata dall'agorà. i resti conservati si sovrappongono a un impianto preesistente di età ellenistica: dopo un primo intervento in età augustea i lavori di ampliamento ripresero nel 136-138 d.C., venendo poi interrotti a causa forse di un terremoto, che colpì la Caria nel 140 d.C.. L'agorà (107 m x 87 m) presentava portici doppi (con fila di pilastri centrale) sui lati nord e sud, e un portico singolo sui lati ovest ed est. Sul lato principale, quello orientale, era collocata l'iscrizione di dedica. Sul lato meridionale si apriva il bouleuterion con cavea di 12 gradini e frontescena a due ordini. Sul medesimo colonnato e su quello orientale si affacciavano anche locali che ospitavano alcune delle numerose attività connesse alla gestione della polis.
L'area centrale dell'agorà era occupata, in periodo ellenistico e imperiale, da numerosi monumenti votivi. Nel VI secolo fu eretta una basilica a tre navate, con pavimenti marmorei e a mosaico, nartece, annessi e abside poligonale. In periodo medio bizantino, sulle rovine di questo grande edificio di culto (più precisamente nella parte orientale della navata centrale con l’abside) si costruì una cappella di dimensioni ridotte. mentre tutt’intorno si infittivano le deposizioni nel sepolcreto, non riportato completamente alla luce, con alcune centinaia di inumati.


TURCHIA - Porta di Frontino

 

La Porta di Frontino è un ingresso monumentale della città di Hierapolis, fatto costruire da Sesto Giulio Frontino, scrittore “tecnico” latino, celebre per il trattato sugli acquedotti. Il monumento è collocato ad un estremo della via principale della città (che misurava circa 13 metri di larghezza) e costituisce uno dei due ingressi alla stessa (l'altra porta si trovava infatti all'estremo opposto della grande via).

TURCHIA - Museo di Bergama

 

Il Museo di Bergama (in turco Bergama Müzesi) è un museo nel distretto di Bergama della provincia di Smirne, in Turchia. Il museo si trova nella città di Bergama. È a sud di via Cumhuriyet, la sua distanza da Smirne è di circa 110 km.
Bergama (l'antica Pergamo) è una città storicamente importante. Sebbene il più importante monumento antico di Bergama, vale a dire l'altare di Pergamon, fosse stato trasportato al Pergamon Museum di Berlino, in Germania nel 1870, ci sono ancora molti oggetti da essere esposti a Bergama. Il museo fu fondato su suggerimento del maresciallo Fevzi Çakmak nel 1932. Fu inaugurato il 30 ottobre 1936.
Sono esposti sia i reperti archeologici che etnografici. I reperti archeologici provengono dagli scavi intorno a Bergama. I più notevoli tra questi sono sculture della scuola di Pergamo, oggetti provenienti dai siti di Pitanae (in greco antico: Πιτάνη?) e Gryneion (Γρύνειον) e terracotta da Myrina (Μυρίνα). Questi antichi insediamenti greci si trovano tra Bergama e Smirne. Nella sezione etnografica gli elementi più importanti sono tappeti e tappeti di Bergama, Yuntdağ, Yağcıbekir ecc.

TURCHIA - Museo Archeologico di Gaziantep

 

Il Museo Archeologico di Gaziantep (in turco Gaziantep Arkeoloji Müzesi) è un museo archeologico situato nella città di Gaziantep, in Turchia. Ha ospitato per alcuni anni una collezione di mosaici, la maggior parte dei quali sono stati scavati dal sito dell'antica città romana di Zeugma. Un nuovo museo, il Museo dei Mosaici di Zeugma, li ospita ora. Dopo una revisione delle esposizioni, il museo espone attualmente una bella collezione di reperti della regione, ben organizzati e spiegati. Le mostre includono una collezione di manufatti paleolitici; elementi di una necropoli dell'età del bronzo; Opere e oggetti in vetro ittiti, Urartu, romani, ellenistici e commageni; Monete e medaglioni ottomani e islamici; e lo scheletro di un mammut. Annesso al museo è un giardino contenente un lapidarium, tra cui lapidi pagane di Zeugma, lapidi cristiane e statue ittite.
La storia dei lavori dell'istituzione museale si basa sul lavoro di Sabahat Göğüş, uno dei primi archeologi della Turcha moderna, nel 1944. Nel 1969, con l'esposizione e la sistemazione del Museo Archeologico in via İstasyon, il museo è stato aperto al pubblico trasferendo le opere inizialmente esposte nella Moschea Nuri Mehmet Paşa.
I mosaici recuperati dalla città antica di Zeugma sono stati anche esposti per un po' nel Museo Archeologico. Nel 2005 è stato inaugurato il padiglione aggiuntivo del Museo Archeologico di Gaziatep. Tuttavia, lo spazio espositivo divento insufficiente e si decise di costruire il Museo dei Mosaici di Zeugma, dove i mosaici sono stati spostati nel 2011. Dopo lo spostamento dei mosaici di Zeugma, il Museo Archeologico di Gaziantep è stato riprogettato e riaperto il 18 maggio 2017 ampliando le aree espositive. Oggi le unità espositive del museo dal Paleolitico Inferiore al Periodo Repubblicano iniziano dal piano terra e si estendono al Periodo Repubblicano secondo l'ordine storico.

TURCHIA - Museo di Gordio

 
Il Museo di Gordio (in turco Gordion Müzesi) è un museo in Turchia, nei pressi della antica città di Gordio.
A differenza della maggior parte degli altri musei, questo museo si trova in un villaggio. Si trova nel villaggio di Yassıhöyük del distretto di Polatlı nella provincia di Ankara sulla strada per Polatlı. Il villaggio fu fondato vicino a Gordio, la capitale della Frigia, un antico regno in Anatolia.
Il museo è stato fondato nel 1963 come filiale del Museo delle Civiltà Anatoliche ad Ankara a circa 75 chilometri di distanza. Recentemente, il museo è stato ampliato aggiungendo un magazzino di 180 metri quadrati, una sala espositiva aggiuntiva di 150 metri quadrati, un laboratorio e una sala conferenze. C'è anche un'area espositiva all'aperto di 5000 metri quadrati. I reperti includono oggetti archeologici frigi e di altre civiltà, in particolare quelli del re Mida. C'è anche una mostra cronologica di manufatti successivi tra cui oggetti ellenistici e dell'Impero Romano e anche una sezione numismatica. Ci sono molti tumuli intorno a Gordio. In realtà sono le tombe degli aristocratici frigi. Il tumulo più importante con un diametro di 300 metri (980 piedi) e un'altezza di 55 metri (180 piedi) appartiene a Re Mida. Fu portato alla luce nel 1957 e dopo aver effettuato i lavori di stabilizzazione, fu aperto alle visite.


TURCHIA - Museo di Kocaeli

 

Il Museo di Kocaeli, noto anche come Museo Archeologico ed Etnografico di Kocaeli o Museo di İzmit, (in turco Kocaeli Müzesi) è un museo nazionale della città metropolitana di Kocaeli (nel territorio della città di İzmit, l'antica Nicomedia), nella Turchia nord-occidentale, che espone manufatti archeologici ed oggetti etnografici. È ospitato nell'ex stazione ferroviaria di İzmit.
Il museo si trova su via İstasyon nel quartiere Kozlu di İzmit.
La stazione ferroviaria è stata progettata dall'architetto tedesco Otto Ritter e costruita tra il 1873 e il 1910. La struttura copre un'area di 2,1 ettari. La stazione ferroviaria fu dismessa dopo che il corso della ferrovia, che correva lungo la costa del Mar di Marmara e attraversava il centro della città, fu cambiato per correre a nord della città. Dopo i lavori di restauro per la riqualificazione, iniziati nel 2004, l'ex stazione ferroviaria è stata aperta all'inizio del 2007. Il museo è costituito da 1965 reperti archeologici, 1549 oggetti etnografici e 5155 monete. Oltre alle sale espositive, è presente una sala congressi da 130 posti e un laboratorio. Gli oggetti del museo sono in parte esposti nelle sale ed in parte all'aperto nel cortile del museo. Una locomotiva a vapore e due vagoni ferroviari, riconvertiti come caffetteria e ristorante sono stati situati di fronte al museo, come area ristoro per i visitatori. Nelle sale del museo sono esposti reperti di epoca paleolitica, ellenistica, romana, bizantina e ottomana.

TURCHIA - Museo Konuralp


Il Museo Konuralp è un museo nella provincia di Düzce, in Turchia. Konuralp, è una città che prende il nome da un condottiero ottomano nella provincia di Düzce, ormai è quasi inurbata con il capoluogo, essendo di fatto un sobborgo. Il museo è situato in Cumhuriyet Caddesi (Via della Repubblica). È stato inaugurato il 18 novembre 1994, e contiene un totale di 6237 reperti tra cui 1848 archeologici, 491 etnografici e 3898 monete.
L'edificio museale dispone di tre sale espositive, un laboratorio, una sala conferenze, due magazzini e locali riservati all'amministrazione.
onuralp è fondata sui resti della antica città Prusias ad Hypium, dai cui scavi provengono gli oggetti esposti. Fra i reperti più importanti, ricordiamo un sarcofago del I secolo, il mosaico di Orfeo, il mosaico di Achille e Teti e la copia del II secolo della scultura di Tyche e Pluto (l'originale, proveniente comunque dagli scavi di Prusias ad Hypium è esposto ai Musei Archeologici di Istanbul). Nella sezione etnografica sono esposti abiti, armi, articoli di uso quotidiano ed altro, che rappresentano la vita nel tardo impero ottomano. La collezione numismatica è forte di 3837 monete, che spaziano dall'era ellenistica a quella ottomana.
Una statua di Tyche, la divinità tutelare che presiedeva la fortuna e la prosperità di una città, fu scoperta nel 1931. La statua originale, datata al IV secolo d.C., è esposta dopo il restauro nei Musei Archeologici di Istanbul, e una copia di essa si trova nel Museo Konuralp.
Un mosaico pavimentale raffigurante Orfeo, un leggendario musicista, poeta e profeta nell'antica religione greca, con le Stagioni è stato portato alla luce nel sud della città antica nel 1998. Dopo i lavori di restauro è stata collocata nel museo.
Nel 2016, un altro mosaico pavimentale è stato portato alla luce all'interno di una villa in rovina, risalente al periodo romano del 300-400 d.C., nel villaggio di Aynalı a circa 3 km dalla città antica. Raffigura Achille, eroe della guerra di Troia, e sua madre Teti.
Un grande sarcofago inghirlandato è stato trovato nella necropoli situata sulla collina a ovest di Konuralp nel 1937. I lati lunghi del sarcofago sono decorati con rilievi di bucranii inghirlandati. La sua parte inferiore presenta rilievi di diversi animali come maiali, leoni, aquile e uccelli da pesca.


TURCHIA - Museo dei mosaici del Gran Palazzo

 

Il Museo dei mosaici del Gran Palazzo (in turco Büyük Saray Mozaikleri Müzesi) è situato a Istanbul, nei pressi della Moschea Blu. Il museo ospita un ampio complesso di mosaici risalente verosimilmente agli inizi del VI secolo, importante testimonianza superstite degli splendori del "Gran Palazzo", il palazzo imperiale di Costantinopoli.
Una campagna di scavi archeologici condotta dalla Università di St. Andrews in Scozia negli anni 1935-1938 - seguita nel 1952-1954 da una seconda campagna di scavi- nell'area alle spalle della moschea di Sultanahmet, con l'obiettivo di studiare le vestigia del Grande Palazzo, portò alla scoperta di mosaici di cui non si erano conservate notizie. Successivi lavori condotti in collaborazione tra l'Accademia Austriaca delle Scienze e la "Direzione Generale dei Monumenti e Musei della Turchia" consentirono di recuperare quanto resta di questo complesso musivo di sorprendente bellezza che occupava un'area di 1872 m². Vi si trovano raffigurati animali di ogni genere, reali e fantastici, figure mitologiche, giochi infantili, scene di caccia e di vita campestre. Sono state recuperate anche parti del fregio largo di 1,5 m che affiancava da ambo i lati la fascia principale dei mosaici: esso è formato da motivi in composti da girali vegetali e teste d'uomo.
Il Museo dei Mosaici, aperto al pubblico alla fine degli anni ottanta, consente oggi di ammirare i mosaici parzialmente in situ in quello che era il pavimento di un peristilio, oppure montati su appositi pannelli appesi alle pareti.
I mosaici sono connotati da un linguaggio che rimanda all'arte ellenistica; sulla loro datazione si erano formulate diverse ipotesi. Indagini condotte sul materiale impiegato per realizzare i mosaici e il sottostante strato di isolamento portano oggi a datare il complesso musivo agli inizi del VI secolo o comunque all'età giustinianea. Controversa è la funzione del complesso architettonico che, all'interno del Gran Palazzo, ospitava i mosaici: si tratta di un edificio che comprendeva un grande peristilio e una sala absidata adiacente, forse una sorta di disimpegno monumentale collocato nella parte centrale del Palazzo.


TURCHIA - Museo archeologico di Aydın

 

Il Museo archeologico di Aydın si trova ad Aydın , nella Turchia occidentale. Fondato nel 1959, contiene numerose statue, tombe, colonne e sculture in pietra dei periodi ellenistico, romano, bizantino,  selgiuchide e ottomano, rinvenuti in antiche città come Alinda, Alabanda, Amyzon, Harpasa, Magnesia sul Meandro, Mastaura, Myus, Nisa, Orthosia, Piginda, Pygela e Tralleis. Il museo ha anche una sezione dedicata ai ritrovamenti di monete antiche.
I reperti scoperti nella regione di Aydın furono inizialmente immagazzinati e quindi protetti nel Centro comunitario (in turco Halkevi) della città. Nel 1950, gli oggetti raccolti furono trasferiti al Sottosegretariato del Tesoro. Il museo fu costituito come ufficio il 16 febbraio 1959 e ottenne lo status di direzione il 17 febbraio 1969.
Il museo si trasferì nel suo nuovo edificio il 23 aprile 1973. All'inizio, gli oggetti etnografici e i reperti archeologici erano esposti insieme nello stesso edificio. Negli anni successivi, il numero di reperti ottenuti dagli scavi archeologici scientifici nei siti delle antiche civiltà intorno alla città aumentò. La necessità di un nuovo e più grande edificio museale divenne inevitabile poiché lo spazio disponibile delle sale espositive, dei magazzini e delle unità di servizio non era più in grado di soddisfare le norme museologiche contemporanee . Nel 2000, il museo subì una riprogettazione obbligatoria. Tuttavia, la mancanza di un'opzione di espansione portò all'elaborazione di un progetto per un nuovo edificio museale. 
Il progetto è iniziato nel 2000, tuttavia, non è stato possibile realizzarlo a causa della mancanza di fonti finanziarie. Il 25 maggio 2011, il Ministero della cultura e del turismo ha assunto la direzione del progetto. Costato ₺ 8 milioni (circa 4,5 milioni di dollari USA), la costruzione è stata completata in circa un anno dopo la gara d'appalto. Inaugurato il 17 agosto 2012, il museo è stato costruito nel quartiere Ilıcabaşı nel centro di Aydın su un'area di 15.769 mq. È un edificio a due piani con un seminterrato. Il piano terra è costituito da una sala espositiva di 1.340 mq e uffici amministrativi. Una sala di 530 mq riservata alle mostre temporanee, un laboratorio per bambini e un auditorium polivalente con una capienza di 130 posti si trovano al primo piano. Ha un cortile che funge da museo all'aperto.
Il piano del Museo archeologico di Aydın si basa sull'esposizione di reperti provenienti principalmente da Tralleis (antica Aydın), Magnesia, Alabanda, Nysa Arcaic Panionium, Kadıkalesi (Anai), Tepecik Tumulus. Inoltre, sono esposti anche oggetti archeologici ottenuti dagli scavi di Alinda, Amyzon, Piginda, Harpasa, Mastaura, Acharaca, Pygale e Orthosia. I versi dell'epitaffio di Seikilos , il cui originale si trova al Museo nazionale danese di Copenaghen , danno il benvenuto ai visitatori all'ingresso del museo. Ci sono circa 11.000 reperti archeologici e 4.000 reperti etnografici, nonché una collezione di 45.000 oggetti numismatici registrati nel Museo di Aydın, che è uno dei primi dieci musei del paese. Nel museo sono esposti circa 3.000 oggetti.
Sezione del tumulo di Tepecik
In questa sezione sono esposti reperti dell'era preistorica , rinvenuti nel tumulo di Tepecik a Karakollar, Çine . Si tratta di idoli di terracotta, utensili in osso, asce di pietra, punte di freccia, utensili da taglio e perforazione in selce e ossidiana risalenti al tardo Calcolitico , all'antica, media e tarda età del bronzo . In questa sezione si trovano anche impronte di sigilli in terracotta degli Ittiti risalenti alla tarda età del bronzo. Queste impronte di sigilli manifestano la loro esistenza e influenza nell'Anatolia occidentale.
Sezione Panionium arcaico

Questa sezione contiene reperti del Santuario del Panionium arcaico a Melia sulla cima di Mycale situato nella città di Davutlar di Kuşadası, Aydın. Gli oggetti importanti in mostra sono antefisse in terracotta, piccole statue di soldati e punte di freccia in bronzo. C'è anche un modello in scala 1/3 dell'edificio antico effettivo costituito dal Santuario del Panionium arcaico e dalla Sala delle riunioni della Lega ionica.
Sezione Kadıkalesi (Anaia)
Una piccola statua ittita in bronzo è esposta in una vetrina speciale come importante scoperta, oltre alle pentole e alle padelle in terracotta, alle asce di pietra e ai pesi da telaio , tutti rinvenuti durante gli scavi in ​​un tumulo a Kadıkalesi a Kuşadası, Aydın. Inoltre, ceramiche ornamentali vetrificate, gioielli, impugnature, fibbie per cinture, figure e rilievi di santi in avorio risalenti al XII e XIII secolo, nonché una collezione di stampe di sigilli di piombo dell'era bizantina.
Sala Alabanda
In questa sala sono esposti oggetti di terracotta, lampade a olio , vetreria, corone d'oro, diademi e vari gioielli, che sono stati ottenuti dagli scavi ad Alabanda vicino a Doğanyurt, Çine nella provincia di Aydın. Qui si trova anche una statua dell'imperatore romano Augusto (regnò dal 27 a.C. al 14 d.C.).
Sala Tralles

Questa sala espone i migliori esempi di sculture del periodo ellenistico e romano di Tralles , oggi centro di Aydın. Inoltre, sono esposti manufatti come oggetti in terracotta, lampade a olio, rhyton , bottiglie di profumo, vetreria, diademi dorati, anelli , orecchini e vari altri gioielli, nonché giocattoli per bambini in terracotta. Gli oggetti più importanti del museo sono piccole sculture di Eros in terracotta dipinta e un'urna cineraria decorata con motivi di incarnazione raffiguranti le divinità del destino Moire , l'anima del defunto, il dio ctonio degli inferi Ade , i giudici degli inferi e il cane da guardia a tre teste Cerbero dell'Ade.
Sala della Magnesia
Tazze e contenitori in terracotta, lampade a olio, figure, vari esempi di sculture, pietre ad anello, esempi di gioielli e oggetti in avorio, che sono stati dissotterrati durante gli scavi a Magnesia sul Meandro vicino a Germencik, Aydın, sono esposti nella sala. Altri oggetti degni di nota sono elmi raffigurati con la figura di Scilla, che è menzionata nell'Odissea XII di Omero, Odisseo, statue degli dei dell'Olimpo Apollo ed Hermes.
Sala Nysa

In questa sala sono esposti busti di marmo, capitelli, sculture provenienti dal proscenio dell'anfiteatro romano di Nysa, stele con rilievi e la scultura di un bambino su un delfino, rinvenuti a Nysa sul Meandro vicino all'odierna Sultanhisar, Aydın. 
Sala dei Mosaici
I mosaici , scoperti sul pavimento di una villa romana del II secolo a.C. nell'antica città di Orthosia nel villaggio di Yenipazar, Aydın , in Donduran, sono costituiti da quattro pannelli principali con bordi realizzati in opus tessellatum . I bordi sono arricchiti con varie figure di animali e tipici motivi geometrici romani. C'è anche un'applicazione interattiva di visualizzazione a parete che mostra una scena 3D di lotta tra gladiatori ispirata alle figure dei gladiatori sui mosaici di Orthosia.
Sala dei manufatti in pietra
La sala espone sculture, rilievi, busti, capitelli, altari, nonché sarcofagi , urne funerarie e stele relative ai rituali funerari di varie epoche, che sono stati scoperti in antiche città e insediamenti intorno ad Aydın. Qui si trova anche una statua di Pan , il dio della natura selvaggia, dei pastori e dei greggi.
Sezione collezione numismatica

Collezioni di monete dell'era della Lidia,  dell'antichità classica, del periodo ellenistico, dei periodi dell'Impero romano, bizantino, selgiuchide  e ottomano sono esposte in vetrine. Inoltre, la sezione contiene come parte del Tesoro di Kızıldere un raro tesoro costituito da monete d'argento di 29 imperatori romani e nove imperatrici che regnarono tra il 40 d.C. e il 270 d.C. Nella sezione, anche l' antica tecnologia di conio è ritratta da manichini.
Sezione di scavo di recupero
In questa sezione sono esposti i reperti recuperati durante tre campagne di scavo di recupero in luoghi di sepoltura, effettuate dal museo.

Museo archeologico di Hatay - TURCHIA

 


Il Museo archeologico di Hatay (in turco Hatay Arkeoloji Müzesi) è il museo archeologico di Antiochia, in Turchia. È noto per la sua vasta collezione di mosaici di epoca romana e bizantina. 
Il museo si trova ad Antiochia, la città principale della provincia di Hatay. La costruzione del museo iniziò nel 1934 su indicazione del sovraintendente francese di antichità Claude M. Prost. Fu completato nel 1938 e passò sotto il controllo turco nel 1939 in seguito all'unificazione di Hatay con la Turchia. Il museo è stato aperto al pubblico nel 1948 e riaperto nel 1975 in seguito a lavori di ristrutturazione ed ampliamento. Successivamente, il vecchio edificio del museo è stato ristrutturato e ampliato, ma la necessità di nuovi ampliamenti e ammodernamento dello spazio espositivo ha portato alla costruzione di un nuovo edificio per il museo nel 2011, che è stato inaugurato nel 2014.
Il museo contiene una collezione di oggetti archeologici della provincia di Hatay appartenenti a periodi compresi tra il Paleolitico e il periodo islamico. La maggior parte è stata scoperta negli scavi che hanno avuto luogo nella regione tra il 1932 e il 1939.
Gli oggetti più antichi sono reperti paleolitici della grotta Üçağızlı, abitata tra il 43000 e il 17000 a.C. Sono rappresentate anche altre fasi preistoriche: il Neolitico e il Calcolitico. Tra gli oggetti dell'età del bronzo ce ne sono alcuni che appartengono all'impero ittita.
D'altra parte, ci sono reperti della prima età del ferro dei regni neo-ittiti che esistevano durante quel periodo.
Altri oggetti nel museo appartengono a reperti della cosiddetta cultura Amuq.
Una sezione importante del museo è costituita da oggetti del periodo ellenistico, quando la città di Antiochia fiorì come capitale dell'Impero seleucide. In alcune statue e monete ci sono rappresentazioni di Tiche, che era una divinità strettamente associata alla città. Altre statue del periodo ellenistico e romano rappresentano altre divinità della mitologia greca. Il museo ospita sarcofagi, stele funerarie e vari reperti legati ad usi funerari.
Di particolare importanza è la collezione di mosaici dell'intera regione, che, per la sua varietà e qualità, è considerata una delle più importanti al mondo. La maggior parte sono di epoca romana.
D'altra parte, una sezione del museo espone oggetti islamici del Medioevo.

ARGENTINA - Cueva de las Manos

  La  Cueva de las Manos  (che in spagnolo significa Caverna delle Mani) è una caverna situata nella provincia argentina di Santa Cruz, 163 ...