
Il dolmen di Carapito I è
un monumento archeologico che si trova nel territorio
della freguesia di Carapito, nel comune di Aguiar
da Beira nel Distretto di Guarda della Regione
Beira Alta, in Portogallo.
La costruzione del dolmen
risale al periodo megalitico, attorno al XXIX secolo a.C.. Dopo
le prime esplorazioni in epoche recenti, si registrarono crolli
all'inizio del XX secolo. L'archeologa Irisalva Moita visitò
il sito nel 1955 e lo descrisse come in stato di
rovina.
L'antichissimo manufatto si trova in ambiente
campestre, ad occidente rispetto a Carapito. In origine faceva parte
di un complesso che comprendeva altri due dolmen. Il Carapito I ha
una struttura semplice e racchiude la camera centrale che ha una base
poligonale con apertura che si rivolge a nord ovest. Le grandi lastre
di pietra sono alte circa 3,5 metri. Nella seconda metà del XX
secolo è stato oggetto di attenzione e di lavori di
restauro.
Il dolmen Carapito I, conosciuto anche come Casa
da Moura, è stato classificato monumento nazionale del Portogallo il
21 dicembre 1974.
Il sito di arte paleolitica nella Valle
del Côa è uno dei più grandi siti all'aperto
di arte paleolitica.
Alla fine degli anni
ottanta vennero scoperte incisioni a Vila Nova de Foz Côa,
nel Duero (Portogallo nord-orientale) e parzialmente
a Pinhel (Beira Interna Nord, distretto di Guarda).
Questo luogo si trova nella valle del Côa, e comprende migliaia
di incisioni raffiguranti cavalli, bovini ed altri animali, uomini e
figure astratte, databili tra i 20 000 e i 10 000 anni fa.
A partire dal 1995 una squadra di archeologi sta
catalogando e studiando questo complesso preistorico, ed è stato
istituito un parco al fine di ricevere turisti in determinate
aree.

Dopo la scoperta del complesso, che si estende per molti
chilometri lungo il fiume, nacque una polemica circa la costruzione
di una centrale idroelettrica.
Se venisse costruita, la
centrale alzerebbe il livello del fiume coprendo buona parte delle
pitture rupestri. Questo fato era noto alla compagnia energetica
portoghese (la EDP) ed all'IPPAR prima che la comunità
scientifica ne scoprisse l'importanza.
L'archeologo Nélson
Rabada, studiando il sito grazie ad un accordo tra EDP ed IPPAR,
decise di parlarne alla stampa ed alle alte autorità in materia,
come l'UNESCO. Questa scoperta provocò scandalo nell'opinione
pubblica portoghese ed internazionale, ed il caso venne denunciato
da The Sunday Times, The New York Times ed International
Herald Tribune.
I documenti prodotti dall'UNESCO non furono
unanimi riguardo alla costruzione o meno della centrale, con Jean
Clottes, capo del dipartimento preistorico, che sosteneva che
l'innalzamento dell'acqua avrebbe potuto difendere i graffiti dai
vandalismi ma confermando anche che "è il sito di arte
paleolitica all'aperto più grande dell'Europa, se non del
mondo".
Questa soluzione non piacque agli archeologi ed
all'opinione pubblica, ed un forte movimento di opinione
pubblica portoghese si oppose alla sua costruzione. Nel 1995
il parlamento ed il governo portoghese, sotto la guida
del Primo ministro António Guterres, decise di sospendere
i lavori creando un parco da dedicare agli studi archeologici ed alle
visite turistiche.
Le incisioni trovate raffigurano principalmente
animali quali cavalli, bovini (uri) e caprini. Sono presenti
anche figure umane o astratte.
Le immagini sono quasi
esclusivamente su superfici verticali di roccia lungo la vallata del
fiume, e sono state fatte usando la tecnica ad incisione. La
dimensione spazia da 15 a 180 centimetri, ma la maggior parte è di
40-50 centimetri che spesso formano mosaici o composizioni. Lo stile
usa soprattutto linee spesse. È stato calcolato che queste incisioni
risalgono a 20 000 anni fa (studio del 1995).
L'importanza
del sito dipende dalla rarità di questo genere, e dalla sua
incredibile estensione; esistono numerosi siti con graffiti
nelle grotte, ma quelli all'aperto sono rarissimi, come quello
di Mazouco (Messico), quello di Fornols-Haut (Francia),
o quelli di Domingo García e Siega Verde (entrambi
in Spagna), ma nessuno di loro può competere con Côa per
dimensioni.