Coo, detta anche Cos o Kos, è
un'isola greca appartenente all'arcipelago del Dodecaneso.
Coo è situata all'ingresso del golfo che da essa prende il nome, a
circa 4,5 km dalla costa anatolica. Orientata
da NE a SO, ha la forma di una falce molto allungata con un grosso
manico, e misura circa 45 km di lunghezza, essendo larga da 2 a
11 km: vi vivono stabilmente circa 30000 persone,
di cui la maggior parte concentrate nel capoluogo omonimo dell'isola.
Era famosa
nell'antichità per aver dato i natali a Ippocrate, padre della
medicina, che esercitò la sua ars medica nei locali
inferiori del santuario, destinati a nosocomio oltre che a
luogo di studio della medicina.
Sull'isola vi sono molti siti
archeologici come il Gymnasium (
foto in alto) l'Asclepeion (
foto qui a sinistra), ovvero il tempio di Asclepio,
dio greco della medicina, la cui pianta è stata confrontata con
modelli presenti nell'Italia centrale come ad esempio
a Palestrina e Monte Rinaldo, le terme, il Platano
d'Ippocrate, dove il padre della medicina passava il suo
tempo a studiare considerato l'albero più antico d'Europa, l'odeon
romano (
foto più in basso), il Castello di Neratzia, la fortezza medievale
(ammodernata dai cavalieri Ospitalieri nel Rinascimento)
posta all'ingresso del porto della cittadina di Coo e la fortezza
bizantina di Antimachia.
Inizialmente abitata dai Cari, fu colonizzata dai Dori nell'XI
secolo a.C. che la unirono alla Federazione
ateniese sconfiggendo i Persiani due volte. Nel VI
secolo a.C. fece parte dell'esapoli dorica (dal V
secolo a.C. Pentapoli dorica). La città di Còo fu costruita
nel 366 a.C. dagli abitanti di Astipalea e,
durante l'epoca ellenistica, divenne la sede di una scuola medica, ma
la teoria secondo la quale questa scuola sarebbe già esistita
nell'epoca classica e diretta da Ippocrate si è rivelata
infondata. Nel periodo ellenistico appartenne alla sfera di
influenza dei Tolomei.
Alleata
dei romani durante la guerra romano-siriaca, la città venne
annessa alla provincia proconsolare dell'Asia, e divenne un porto
dell'impero romano.
Durante l'età bizantina, l'isola fu una delle prime sedi
vescovili e divenne sede di un convento di cui fu Egumeno Cristodulo,
il fondatore del convento di Patmo. Nel X e XI secolo venne
devastata dai saraceni, poi passo' ai genovesi.
Dall'XI secolo il governo vero e
proprio veniva affidato dagli Imperatori bizantini, come di
consuetudine in quelle epoche, a capitani ed avventurieri Genovesi
che disponevano di una flotta privata organizzata in clan uniti da
legami familiari, che esercitavano la sovranità ed il controllo
marittimo per conto dei Bizantini, ed a questi clan in cambio della
protezione dei mari era data concessione di sfruttamento delle
materie prime, dei commerci e dazi doganali. Dapprima controllata
dalla famiglia genovese dei Zaccaria, Coo fu poi ceduta dalla
repubblica di Genova nel XIII secolo al capitano Genovese
Giovanni Vignolo de' Vignoli, poi dal 1272 per tramite del
capitano Genovese Giovanni De lo Cavo insignito
dall'Imperatore romano d'Oriente Michele VIII Paleologo del
titolo di Ammiraglio di Costantinopoli e quindi difensore
di tutti i mari e tutte le isole bizantine, e successivamente
nel 1282 l'isola passa sotto il controllo del clan Genovese
della famiglia di Vignolo de Vignoli, già governatori di Rodi,
dai pronipoti Lodovico e Andrea Moresco fino al 1309 e
successivamente da Luigi Moresco fino al 1319, quando scomparve
nelle prigioni veneziane a Candia dopo un'incursione a
Cipro in cui fu catturato ma poi vendicato con una rappresaglia da
Simone Doria e Antonio Arcanto. Dopo un periodo convulso di scontri
dei Genovesi nell'Egeo per il controllo delle rotte ed i commerci tra
Candia e Rodi, l'isola fu poi concessa dietro pagamento come sede
ai Cavalieri di San Giovanni, dai governatori genovesi della
vicina isola di Rodi sempre però restando sotto il
protettorato genovese dei Giustiniani che avevano una delle
loro più potenti basi nella vicina Chios. Due secoli più tardi
i Cavalieri lasciarono l'isola nel 1525, che restò per un
periodo ancora sotto la maona genovese finché fu poi
conquistata dall'Impero ottomano nel 1566, che la governò
per i successivi 4 secoli.

L'isola può
vantare di aver ospitato lo storico bizantino Michele
Coniata, dal 1204 al 1220, anno della sua morte, che
era metropolita d'Atene, fuggito a causa dell'invasione
dei Crociati della quarta crociata. Secondo il
censimento generale ottomano del 1881 / 1882-1893, la kaza di
Coo (Istanköy) aveva una popolazione totale di 12965 persone,
composta da 10459 cristiani, 2439 musulmani e 67
ebrei
Fu occupata
dall'Italia dal 1912 durante la guerra
Italo-Turca, come le altre isole del Dodecaneso, diventando
una colonia italiana. Nel 1933 un tremendo terremoto
distrusse gran parte delle costruzioni che vennero in seguito
ricostruite dagli italiani.
Gli italiani intrapresero scavi
archeologici e innalzarono palazzi in stile esotico sul fronte del
porto che oggi sono sede di uffici governativi, tra cui si segnalano
l'ex Casa del Fascio, con annesso cinematografo e dopolavoro,
di Armando Bernabiti, realizzata tra il 1934 e il 1935, il
Mercato delle Erbe, di Rodolfo Petracco, realizzato tra
il 1934 e il 1935, ancora adibito allo stesso uso e il
Palazzo del Governo di Coo, di Florestano Di Fausto, realizzato
tra il 1927 e il 1929, la sinagoga di Coo Kahal Shalom, progettata dagli
architetti italiani Armando Bernabiti e Rodolfo Petracco nel 1935.
Il 3 ottobre 1943 l'isola fu
invasa dalle truppe tedesche che vinsero la breve resistenza dei
soldati italiani. Il 6 ottobre 1943 avvenne l'eccidio di Coo, dove
furono assassinati 103 soldati italiani da parte dei tedeschi.
Nel luglio del 1944 gli ebrei di Coo
furono imprigionati e deportati sul continente. Già il 3 luglio 1944
era stato imprigionato il capo della comunità, sotto accusa di aver
mandato denaro tedesco alla Croce Rossa Italiana.
Alla fine della guerra divenne
un protettorato britannico fino al 1947, anno in
cui a seguito dei trattati di Parigi, passò sotto la sovranità
greca (7 marzo 1948).
Nella notte
tra il 20 e il 21 luglio 2017,
un sisma di magnitudo 6,7 tra Grecia e Turchia,
ha provocato morti e feriti, oltre ad ingenti danni.
L'antico mercato di Coo era considerato
uno dei più grandi del mondo antico. Era il centro commerciale e
dominante nel cuore della città antica. Era organizzato attorno a un
ampio cortile rettangolare largo 50 metri (160 piedi) e lungo 300
metri (980 piedi). Iniziava nella zona nord e terminava a sud sulla
via centrale (Decumanus) che attraversava la città. Il lato nord è
collegato alla cinta muraria verso l'ingresso del porto. Qui c'era un
ingresso monumentale. Sul lato orientale c'erano le botteghe. Nella
prima metà del II secolo a.C. l'edificio fu ampliato verso il
cortile interno. L'edificio fu distrutto da un terremoto nel 469 d.C.
All'estremità
meridionale del mercato, c'era un edificio rotondo con una cupola
romana e un laboratorio che produceva pigmenti tra cui il "blu
egiziano". Monete, tesori e statue di rame di epoca romana
furono successivamente scoperti dagli archeologi. Nel lato
occidentale gli scavi hanno portato alla scoperta di stanze con
pavimenti a mosaico che mostravano combattimenti fra fiere, un tema
molto popolare a Coo.