La statuetta
di Seth in bronzo (AEIN 614) è
un'antica statua egizia in bronzo raffigurante Seth, dio
egizio del caos, del deserto, delle tempeste, del
disordine, della violenza e degli stranieri, risalente
al Nuovo Regno (XIX–XX dinastia: XIII–XI secolo
a.C.), di provenienza incerta (forse Saqqara) e conservata
alla Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen. La statua
originale subì alcune modifiche già in epoca antica: le orecchie
del misterioso (e probabilmente chimerico) "animale di
Seth" furono sostituite da due corna ricurve d'ariete, pur
sopravvivendo il tipico muso curvo e allungato e di Seth: ne risultò
una rappresentazione inizialmente attribuita a Khnum, dio-ariete
delle acque del Nilo, poi al supremo dio Amon, sovente
raffigurato in forma ovina. Tali modifiche potrebbero essere derivate
da mutamenti dello scenario politico. Associato, nel suo ruolo di dio
degli stranieri, a divinità estere come Reshef e Baal,
Seth fu molto adorato dai sovrani del popolo Hyksos che
occuparono l'Egitto, governando da Avaris, fino al 1550
a.C. Seth fu tenuto in massima considerazione
dai faraoni della XIX dinastia (1292–1189 a.C.)
originari proprio di Avaris, nella zona orientale del delta del
Nilo. Dopo la XX dinastia i templi di Seth
persero influenza e prestigio, sue immagini non furono più prodotte
e gli antroponimi con riferimenti al suo nome (Seti,
Sethnakht, Sethherkhepeshef, Sethemuia, Sethemnakht, ...) cessarono
di esistere, verosimilmente per un mutamento della percezione del suo
ruolo di antagonista di Horus. Secondo
l'egittologo Herman Te Velde, la demonizzazione di Seth avrebbe
avuto luogo dopo la conquista dell'Egitto da parte di varie nazioni
straniere, nel Terzo periodo intermedio (1069 a.C. - 664
a.C.) e nel Periodo tardo dell'Egitto (664 a.C. - 332
a.C.): proprio per il suo ruolo di dio degli stranieri, Seth venne
associato agli oppressori, fra cui l'Impero assiro e
quello persiano. Con l'ascesa della XXV dinastia (760
a.C.) le effigi di Seth furono vandalizzate e il suo nome censurato e
cancellato.
Più pesante in alto che in basso e dalle estremità relativamente sottili, il corpo del dio fu fuso in un unico pezzo a eccezione del braccio sinistro, plasmato a parte e incastrato alla spalla in un secondo momento. Il braccio destro è sollevato, il sinistro leggermente flesso e teso in avanti; entrambe le mani sono chiuse a pugno ed è impossibile dire con certezza cosa stringessero: sembra la tipica posa dei faraoni nel ruolo di guerrieri intenti ad abbattere nemici (vedi Tavoletta di Narmer e Targhetta MacGregor). Seth indossa la doppia corona bianca e rossa (pschent) dell'Alto e Basso Egitto: scelta iconografica rara ma non inusuale durante il Nuovo Regno; la corona fu realizzata separatamente e forse aggiunta in un'epoca successiva, anche se due segni sui suoi lati lasciano intendere che fu posizionata quando la figura aveva ancora le orecchie lunghe di Seth, prima della loro sostituzione con le corna d'ariete. Il gonnellino è striato con inserti in oro e rame.
Più pesante in alto che in basso e dalle estremità relativamente sottili, il corpo del dio fu fuso in un unico pezzo a eccezione del braccio sinistro, plasmato a parte e incastrato alla spalla in un secondo momento. Il braccio destro è sollevato, il sinistro leggermente flesso e teso in avanti; entrambe le mani sono chiuse a pugno ed è impossibile dire con certezza cosa stringessero: sembra la tipica posa dei faraoni nel ruolo di guerrieri intenti ad abbattere nemici (vedi Tavoletta di Narmer e Targhetta MacGregor). Seth indossa la doppia corona bianca e rossa (pschent) dell'Alto e Basso Egitto: scelta iconografica rara ma non inusuale durante il Nuovo Regno; la corona fu realizzata separatamente e forse aggiunta in un'epoca successiva, anche se due segni sui suoi lati lasciano intendere che fu posizionata quando la figura aveva ancora le orecchie lunghe di Seth, prima della loro sostituzione con le corna d'ariete. Il gonnellino è striato con inserti in oro e rame.
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