La collezione Caputi è una collezione di ceramiche attiche e magnogreche risalenti al V-III secolo a.C., provenienti dai terreni di Ruvo di Puglia, iniziata dall'arcidiacono Giuseppe Caputi.
La collezione rappresenta un
importante valore storico poiché oltre un terzo dei vasi è inserito
nella raccolta del Corpus Vasorum Antiquorum. Attualmente è di
proprietà di Banca Intesa ed è esposta a Palazzo
Leoni Montanari. Intorno al 1830 l'arcidiacono Giuseppe
Caputi in contemporanea ad altri aristocratici della città
di Ruvo quali Giovanni Jatta, incominciò la raccolta
dei vasi e delle ceramiche attiche, che provenivano da un
unico sepolcreto ed erano costituite da 522 reperti, la sua
attività fu continuata anche dal nipote Francesco Caputi
Iambrenghi.Sebbene la collezione sia stata iniziata da Giuseppe
Caputi, nel cenno storico di Giovanni Jatta egli afferma
che durante gli scavi di ampliamento delle cantine di Palazzo
Caputi intorno al 1814 furono trovati da Matteo
Caputi altri vasi dipinti e una tomba raffiguranti miti greci,
l'intero corredo fu venduto all'ambasciatore inglese presso
il Regno di Napoli, Sir.William Temple che acquistò
un gran numero di reperti provenienti dal territorio
di Ruvo donandoli in seguito al British Museum. La
collezione fu collocata nell'omonimo palazzo e fu resa
fruibile al pubblico. Le ceramiche inoltre nel 1884 furono
analizzate dal noto archeologo tedesco Heinrich Heydemann nella
monografia denominata "Vase Caputi".
Nel 1920 la collezione fu ceduta dagli eredi al marchese Orazio De Luca Resta imparentato con la famiglia Caputi Iambrenghi, che insieme alla moglie Emanuela Caracciolo dei principi di Castagneto trasferì nell'omonimo palazzo a Piazza Venezia a Roma .Nel 1950 fu acquistata dall'ingegner Giuseppe Torno e successivamente è entrata nel patrimonio di Banca intesa.
Nel 1920 la collezione fu ceduta dagli eredi al marchese Orazio De Luca Resta imparentato con la famiglia Caputi Iambrenghi, che insieme alla moglie Emanuela Caracciolo dei principi di Castagneto trasferì nell'omonimo palazzo a Piazza Venezia a Roma .Nel 1950 fu acquistata dall'ingegner Giuseppe Torno e successivamente è entrata nel patrimonio di Banca intesa.
Nelle foto, dall'alto:
Coppa di Lekanis 350-300 a.C. (foto banca intesa sanpaolo)
Il lato A con l’Apoteosi di Eracle del cratere apulo a volute a figure rosse del Pittore di Licurgo (360-350 a.C.) (foto banca intesa sanpaolo)
Coppa di Lekanis 350-300 a.C. (foto banca intesa sanpaolo)
Il lato A con l’Apoteosi di Eracle del cratere apulo a volute a figure rosse del Pittore di Licurgo (360-350 a.C.) (foto banca intesa sanpaolo)
Hydria (Kalpis), Pittore di Leningrado, 470-460 a.C. (foto banca intesa sanpaolo)
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