mercoledì 11 ottobre 2023

Ceramica siceliota

 


La ceramica siceliota è la produzione locale di ceramica a figure rosse che ebbe inizio in Sicilia alla fine del V secolo a.C. ad opera forse di artigiani ateniesi giunti in Italia con la fondazione di Thurii nel 443 a.C.
L'iniziale produzione di questa piccola scuola, forse un unico laboratorio, sembra seguire lo stile attico contemporaneo e in particolare quello del Pittore di Pothos. Verso il 380-370 a.C. alcuni ceramografi della scuola siceliota si spostarono in Campania e a Paestum. Il periodo seguente è scarsamente conosciuto, ma dal 340 a.C. le testimonianze della produzione locale siceliota aumentano e la scuola assume una fisionomia chiara, divisa in differenti laboratori nella zona centrale e orientale della Sicilia, fino alla fine del secolo; la datazione in questo periodo è basata su quella delle monete contemporanee.
Lo stile, molto uniforme, mostra influenze provenienti dalla scuola campana e la conoscenza della scuola apula, ma si sviluppa in modo indipendente con una tecnica policroma propria, dove al bianco e al giallo tradizionali si aggiungono gradazioni di rosso, blu, fino al verde e al malva; questa policromia particolarmente evidente nel Pittore di Lipari si ritroverà nello stile di Centuripe del III secolo a.C. Le composizioni sono semplici, i soggetti più frequenti sono figure e teste femminili, un tema presente anche nelle altre scuole italiote, alcune scene dionisiache e alcune scene fliaciche. Le forme più comuni sono il cratere a calice, la pyxis e la bottiglia. Gli esemplari ceramici raccolti sono stati inizialmente divisi, in base alla zona del ritrovamento, in tre gruppi principali: il Gruppo Lentini-Manfria, il Gruppo dell'Etna e il gruppo di Lipari. All'interno dei gruppi principali sono stati individuati ulteriori sottogruppi e singole personalità.


(nella foto in alto: Pisside skyphoide siceliota a figure rosse, Gruppo di Lentini-Manfra. Casa d'aste Pandolfini, venduto a 1.375 Euro - lato A: erote androgino, nudo e gradiente a destra, con grandi ali semiaperte, sakkos nei capelli, collane al collo e di traverso sul torace, armille ai polsi e alle caviglie, con uno specchio nella mano destra. 350-325 a.C.)
(nella foto nel testo: Cratere a calice siceliota, gruppo Manfria, Eracle reso euforico dal vinto tenta di violentare Auge, sacerdoessa di Atena. Tema farsesco. 360-340 a.C. - foto di Davide Mauro)


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