giovedì 28 dicembre 2023

Cultura della ceramica cardiale - EUROPA

 
La cultura della ceramica cardiale è una facies archeologica neolitica caratterizzata dallo stile della sua decorazione ceramica, ottenuta mediante l'impressione della conchiglia di un mollusco della famiglia Cardiidae (Cerastoderma edule o Cerastoderma glaucum). La sua diffusione fu prevalentemente nel bacino occidentale del Mediterraneo, dalle coste adriatiche dei Balcani a quelle del Portogallo e a sud fino al Marocco.
Nella sua evoluzione, le decorazioni impresse furono realizzate anche con altre tecniche: per questo motivo si parla anche di cultura della ceramica impressa.
I predecessori di questa cultura sono stati individuati sia in Tessaglia, prima della fioritura della cultura di Sesklo, sia in Libano presso Byblos.
Le sue tracce più antiche sono state individuate nell'Epiro e a Corfù, alla fine del VII millennio a.C., in insediamenti in grotta di genti che praticavano un'economia di caccia e raccolta e avevano acquisito della rivoluzione neolitica esclusivamente l'uso della ceramica. Nel corso del millennio venne integralmente adottato lo stile di vita neolitico, con la pratica dell'agricoltura (cereali) e dell'allevamento (capre, pecore e mucche) e la costruzione di villaggi: in questo periodo si diffuse la decorazione della ceramica cardiale vera e propria. Alla fine del millennio le tecniche ceramiche decaddero.
Nel corso del suo sviluppo questa cultura mostrò grandi capacità marinare: si trovano infatti resti di specie che possono essere pescate solo in mare aperto e l'abilità di queste genti nella navigazione si mostrò nella loro capacità di irradiarsi progressivamente sulle coste del Mediterraneo.
La prima espansione si ebbe verso la Puglia, e quindi in altre aree dell'Italia meridionale e in Sicilia, da dove la cultura della ceramica cardiale si espanse verso il Lazio, la Toscana, la Sardegna la Corsica e la Liguria, contemporaneamente genti di questa cultura colonizzarono anche via terra l'Italia settentrionale, fino a stabilire alcuni isolati insediamenti sulle coste provenzali. Nel V millennio a.C. aveva raggiunto la Francia sudorientale e la Spagna orientale. Da qui si espanse ancora verso nord lungo la valle del Rodano e verso ovest lungo la valle dell'Ebro. Ebbe influenza anche sul lento sviluppo delle prime culture neolitiche sulle coste atlantiche e alcuni monumenti megalitici dell'Europa nord-occidentale sono associati con resti archeologici che comprendono ceramica e altri manufatti di questa cultura.
Nei secoli successivi, le diverse culture mediterranee ebbero ciascuna proprie evoluzioni autonome, che nell'Europa occidentale sono generalmente etichettate come culture della ceramica epi-cardiale. Nell'Italia settentrionale si sviluppò a partire da questa la cultura del vaso a bocca quadra e nei Balcani si divisero il territorio le culture locali di Hvar, di Lisicici e di Butmir.
L'espansione avvenne attraverso spostamenti massicci di popolazioni dall'area egeica che soppiantarono o si amalgamarono con i cacciatori-raccoglitori occidentali. Le popolazioni moderne che risultano più affini alle popolazioni della ceramica cardiale sono i baschi e i sardi. È associata inoltre all'introduzione dell'agricoltura e della ceramica cardiale e lineare la presenza in Europa dell'aplogruppo G del cromosoma Y e della sua subclade G2a, in particolare in Tessaglia, nei Balcani, nella Penisola italiana, in Sardegna, in Corsica, nelle coste meridionali della Penisola iberica, nella Provenza e nell'Arco Alpino, aplogruppo correlato alle popolazioni del Caucaso occidentale, e dell'Anatolia neolitica.




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