venerdì 2 febbraio 2024

Area archeologica di Notarchirico (Basilicata)

 

L'area archeologica di Notarchirico è un sito archeologico preistorico, situato presso la città di Venosa, in provincia di Potenza.
Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali la gestisce tramite il Polo museale della Basilicata, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei.
Il sito, scoperto nel 1979, successivamente è stato indagato dal 1980 al 1985. Dal 2016 gli scavi eseguiti da un team itnernazionale di ricercatori, sono condotti dal Museo nazionale di storia naturale di Parigi. 
L'area comprende un antico insediamento paleolitico. L'attività umana nella zona è testimoniata da diversi livelli stratificati, comprendenti un periodo da 600 000 a 300 000 anni fa (acheuleano medio), ma scavi più recenti potrebbero aver dimostrato che il sito fosse frequentato già da 700.000 anni fa da ominidi heidelbergensis.
Il sito è caratterizzato dalla presenza di numerosi utensili in pietra e dai resti di grossi animali come elefanti (nella foto in alto, elementi fossili di un elefante), bisonti, buoi e rinoceronti appartenenti a specie estinte,  depositati in sito dalle acque o da cacciatori.
È stato inoltre rinvenuto nella zona un frammento di femore di un individuo di sesso femminile di Homo erectus, chiamata Marpi, databile a circa 300 000 anni fa, il più antico resto umano dell'Italia meridionale.
La maggior parte dei reperti sono esposti al Museo archeologico nazionale di Venosa.

Nessun commento:

Posta un commento

Via Lauretana (Toscana)

  La  via Lauretana  è un'antica strada etrusco-romana della Val di Chiana che collegava Cortona a Montepulciano e Siena. Venne realizza...