mercoledì 10 gennaio 2024

Serra Lustrante, Armento (Basilicata)

 

La zona archeologica di
Armento si trova nella contrada Serra Lustrante, precedentemente denominata Serra d'Oro. L'area del ritrovamento fu frequentata a partire dagli ultimi decenni del IV sec. a.C. come luogo di culto. A questo periodo si data un piccolo sacello quadrangolare con percorso pavimentato annesso: alle spalle sono stati individuati una vasca, una cisterna e un grande pithos (vaso di terracotta), che sottolineano il ruolo centrale dell'acqua nell'area sacra.
Nel III sec. a.C. il santuario venne monumentalizzato e impostato su due terrazze collegate da una scalinata e divise da un muro a blocchi squadrati di arenaria. Sulla terrazza inferiore venne realizzato un edificio sacro a pianta quadrata, in asse con un altare e due basi. Attorno all'edificio venne pavimentato un nuovo percorso cerimoniale. La cisterna raccoglieva le acque canalizzate dalla terrazza superiore e dalle sorgive sotterranee, mentre dietro l'altare dovevano trovarsi alcuni locali di servizio, con il tetto decorato da antefisse. Qui nel 1969 fu ritrovato un esemplare di testa di Gorgone.
Nella terrazza superiore si trovavano tre grandi ambienti: in uno dei tre vani sono state ritrovate due fosse con resti di animali sacrificali, un focolare e una banchina con tre patere con ossa di volatili. Il rito sacrificale doveva quindi iniziare nella terrazza inferiore, con il lavaggio dell'animale sacrificale con le acque sacre e con il sacrificio sull'altare, mentre la cerimonia si concludeva nella terrazza superiore, con la consumazione delle carni dell'animale.
La monumentalizzazione del santuario, con la realizzazione dell'impianto scenografico a terrazze, rientra in un quadro ellenistico: è probabile pertanto il contatto diretto tra le popolazioni dell'interno e le influenze magno greche. In un contesto abbastanza vicino, nella colonia greca di Heraklea, posta sul fondovalle dell'Agri, si trova una area sacra molto simile al Tempio in cui è stata trovata la Corona: pertanto non è improbabile l'influenza diretta della colonia.
L'ultima fase edilizia , alla quale si ricollega la realizzazione degli ambienti dell’alto sud del santuario, si data a fine III sec. a.C. Successivamente, nel II secolo a.C., con la definitiva romanizzazione della zona della Val Agri, si ha un abbandono graduale del territorio.
Il santuario doveva essere dedicato a Eracle, che si configura come il garante dei valori guerrieri e agonistici giovanili, nella doppia dimensione divina ed eroica. Inoltre, sono attestati sia nel centro che nel sud Italia culti a Eracle legati alla transumanza dei pastori e al culto delle acque. Dall'analisi dei materiali rinvenuti, si può sostenere che al culto di Eracle fosse associato il culto a una divinità femminile subalterna, che potrebbe identificarsi con quella Mefite protettrice delle acque particolarmente diffusa nel contesto lucano.
La rilevanza dei reperti riflette l'importanza di un'area archeologica che ricade all'interno del parco nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese: il santuario di Serra Lustrante dovette essere un luogo di riunione e di aggregazione delle aristocrazie locali dei centri indigeni della media valle, all'interno dell'organizzazione territoriale lucana.

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