giovedì 5 ottobre 2023

Villa romana di Patti (Sicilia)

 


La villa romana di Patti, è una residenza extraurbana di epoca romana, che si trova a Patti, comune italiano della città metropolitana di Messina in Sicilia.
Nel corso degli anni settanta due importanti scoperte hanno gettato nuova luce sulla realtà del latifondo tardo romano, consentendo di collocare in una più chiara prospettiva storica anche la grande villa del Casale di Piazza Armerina. Grandioso esempio di villa suburbana rinvenuta lungo lo sviluppo dell'attuale Strada Statale 113, verosimilmente come altri insediamenti coevi, insistente a ridosso del primitivo tracciato della Consolare Valeria sulla tratta viaria Messana - Mylae - Týndaris - Pactae o Pactis - Alesa Arconidea - Cephaloedium - Thermae Himerae - Panormos - Drepanon.
Le fonti storiche riconducono ad un evento sismico, tra quelli documentati in quel periodo, come causa che in epoca romana determinò un'improvvisa interruzione per probabile distruzione. In epoca romana la costruzione o l'espansione dell'edificio si arrestò, attribuendo l'evento al terremoto di Creta del 365 descritto dallo storico romano Ammiano Marcellino, avvenimento comune alla parziale demolizione della vicina villa romana di San Biagio, e alla devastante frana che determinerà il collasso e conseguente sprofondamento della città di Tindari, e al tramonto della civiltà legata alla fiorente Colonia Tyndaritana ad essa collegata.
La parte esplorata corrisponde al nucleo centrale della villa, con al centro una corte a peristilio intorno alla quale ruota la zona residenziale della villa. I vani maggiormente rappresentativi, tipici dell'edilizia privata tardoantica, sono costituiti dall'aula absidata, che si apre al centro dell'ala ovest e dal triconco, vero punto focale dell'ala sud, che dal peristilio guarda verso il mare. Il mosaico dell'aula absidata è andato distrutto, nonostante le pavimentazioni del peristilio e quelli del triconco non siano in ottimo stato di conservazione sono comunque distinguibili varie figure tipiche dei mosaici risalenti al periodo storico.
Il mosaico del peristilio consiste in una griglia di pannelli quadrati inseriti in una cornice continua di ghirlande d'alloro arricchite da motivi ornamentali e floreali. Il mosaico del triconco presenta medaglioni circolari e ottagoni dai lati curvilinei includenti protomi animali. Il livello non elevatissimo tanto del disegno quanto della policromia sembrano indicare nel mosaico il prodotto di un'officina siciliana piuttosto che africana. Ulteriori risultati delle indagini di scavo saranno fondamentali per definire con maggior precisione la cronologia della villa che, sorta nel IV secolo, fu distrutta da un violento terremoto intorno al 400.
Successivamente al sisma, in età bizantina, tra VI e VII secolo, i resti della villa furono in parte riabitati, e ristrutturati: a questa fase insediativa appartengono una serie di tombe a fossa in muratura. Sia i corredi sia i materiali ceramici e numismatici dei corrispondenti livelli abitativi consentono di definire un protrarsi dell'abitato almeno sino al X secolo.
Il piccolo antiquarium aperto nel gennaio 2001, offre delle testimonianze di cultura materiale delle varie fasi abitative della villa, soprattutto le diverse classi ceramiche, quali terra sigillata africana e di altre fabbriche, lucerne, ceramica da cucina, ceramica comune di diverse tipologie, anfore, dolii ecc., ma anche terrecotte figurate e, fra le altre classi di manufatti, oreficerie, monete, una tessera da circo a rilievo in bronzo etc. Sono anche esposti manufatti in marmo di particolare pregio dalle decorazioni, soprattutto architettoniche, della villa del IV secolo e di quella precedente: mensole architettoniche, un capitello corinzieggiante, una lastra con figurazione a rilievo (una donna e una Nike che compie una libagione presso un altare), un altorilievo con una figura panneggiata in trono, un torso maschile ecc. L'esposizione è didatticamente arricchita da pannelli con planimetrie delle varie fasi della villa e ricca documentazione fotografica.

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