mercoledì 6 settembre 2023

Antiquarium di Himera e Museo Pirri Marconi (Sicilia)



 L'Antiquarium di Himera fu realizzato con il progetto dell'architetto Franco Minissi, inaugurato nel 1984 e dopo lunghi lavori di ristrutturazione riaperto nel 2001. Al suo interno sono conservati ed esposti i principali reperti rinvenuti durante gli scavi di Himera e nel territorio della Sicilia centro-settentrionale. L'esposizione al suo interno ricalca l'impianto urbanistico e tematico della città e si sviluppa su più livelli. La saletta introduttiva sintetizza la topografia e la storia degli scavi passati della colonia di Himera, ricostruendone la storia e custodendo i reperti monetari all'interno di un medagliere, ripercorrendo la storia della zecca della città antica.
Il livello superiore è dedicato all'area sacra della città alta, con i reperti votivi e architettonici provenienti dal temenos di Athena. Il livello centrale si articola ripercorrendo le indagini di scavo dell'impianto urbanistico della città alta, analizzando i materiali rinvenuti all'interno degli ambienti indagati e analizzando topograficamente gli isolati studiati nel corso della storia degli scavi. Parte delle sezioni sono dedicate al culto domestico e al culto urbano praticato all'interno degli isolati della città alta. Il livello inferiore espone i reperti provenienti dalle tre grandi aree necropolari imeresi, rielaborando l'esposizione dei reperti e affrontando oltre che il contesto funerario, anche quello del commercio nel bacino del Mediterraneo tra età arcaica e classica. Dalle necropoli, grazie alla pratica dell'enchitrysmos, sono stati portati alla luce grandi contenitori usati per il trasporto e la conservazione di alimenti e bevande nell'antichità. Insieme alla presentazione delle pratiche funerarie e dei corredi rinvenuti all'interno delle tombe, uno spazio dell'esposizione è dedicato al calco della sepoltura RO1015, denominata tomba "degli sposi" datata a fine VI-inizi V secolo a.C. Parte della sezione del livello inferiore è suddivisa in aree dedicate alle scoperte al di fuori della colonia imerese. I reperti raccolti derivano principalmente dai siti indigeni ellenizzati sotto l'influenza di Himera e in particolare Terravecchia di Cuti, Monte Riparato, Mura Pregne con l'abitato di Brucato, il relitto della Kalura, i ritrovamenti della necropoli ellenistico-romana di Cefalù e il lacerto di mosaico della villa di Settefrati.


Nel giugno del 2016 è stato inaugurato il Museo Pirro Marconi, dopo i lavori di restauro del mulino e della casa contadina di epoca moderna siti nell'area all'interno del recinto sacro del Tempio della Vittoria. Negli anni Venti del XX secolo faceva parte di un nucleo di strutture risalenti al periodo medievale, che si installavano sopra il tempio stesso, rimosse dalle operazioni di indagine e di scavo di Pirro Marconi per riportare in luce il santuario. Dopo gli anni di indagine dell'area sacra e le scoperte della necropoli occidentale, il processo di recupero del moderno e della cultura rurale del territorio imerese hanno permesso di creare questa struttura che si snoda in sale tematiche e in connessione con la zona archeologica del Tempio della Vittoria. La sala 1 è introduttiva alla storia della colonia imerese e della produzione artigianale e degli scambi commerciali tra il VI e il V secolo a.C. La sala 2 è dedicata alle attività didattiche e alla proiezione di filmati legati alla storia della colonia, in particolare sulla ricostruzione delle vicende della battaglia di Himera del 480 a.C. La sala 3 è dedicata alle tipologie funerarie della necropoli ovest, ripercorrendo le modalità funerarie della colonia nel corso della sua vita con particolare riguardo alle fosse comuni e dei cavalli delle due battaglie di Himera del 480 a.C. e del 409 a.C. La sala 4 è incentrata sulla storia delle campagne di scavo del tempio della Vittoria e della vita della colonia a partire dalla fondazione del tempio e successivamente anche alle fasi medievale e moderna. La sala 5 ripercorre la tematica templare dal punto di vista storico e architettonico in chiave didattica, custodendo al suo interno il plastico ricostruttivo del tempio in scala 1:40. Infine la sala 6 raggiungibile all'esterno si connette al mulino prospiciente il museo ed è dedicata alla storia contadina e moderna dell'area.

(da Wikipedia, l'enciclopedia libera)

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