I vasi bilingui sono prodotti
della ceramica greca antica decorati utilizzando sia la
tecnica a figure nere sia la tecnica a figure rosse.
Il termine si riferisce anche al periodo di transizione in cui le
figure nere gradualmente venivano sostituite dalle figure rosse come
tecnica decorativa dominante, ovvero l'ultimo quarto del VI secolo
a.C. e l'inizio del V. L'iniziale incertezza del mercato
nell'apprezzamento della nuova tecnica può essere stata la causa
della comparsa di questi vasi. Le forme prevalenti per questo tipo di
decorazione erano l'anfora a profilo continuo di tipo B e
le coppe a occhioni. In alcuni casi entrambi i lati dell'anfora
venivano decorati con la rappresentazione dello stesso soggetto, una
a figure nere e l'altra a figure rosse (e.g. l'anfora a profilo
continuo Monaco 2301 del Pittore di Andocide). Le
coppe a occhioni erano solitamente decorate con una immagine a figure
nere nella parte interiore e con una decorazione a figure rosse sulle
pareti esterne. Una eccezione a questa regola è la kylix del
Pittore di Andocide conservata al Museo archeologico regionale
Antonio Salinas di Palermo (n. inv. V650), l'esterno della quale
è dipinto per metà a figure nere e metà a figure rosse. Oltre al
Pittore di Andocide vasi bilingui sono stati dipinti
da Psiax (soprattutto anfore a profilo continuo),
da Epitteto e da Oltos (coppe a occhioni).
Generalmente entrambe le scene (in entrambi gli stili) su uno stesso
vaso erano dipinte da uno stesso artista, esistono tuttavia
attribuzioni controverse come nel caso delle figure nere sui vasi del
Pittore di Andocide che alcuni studiosi assegnano al Pittore di
Lisippide.
Nelle foto, Anfora bilingue del Pittore di Andocine, Staatliche Antikensammlunger, Monaco di Baviera; nella prima foto lato B a figure nere, nella seconda foto lato A a figure rosse
Nessun commento:
Posta un commento