giovedì 21 settembre 2023

Anaktoron di Pantalica (Sicilia)

 


L'Anaktoron di Pantalica è un edificio megalitico rinvenuto sull'acropoli di Pantalica, nel territorio di Sortino, comune italiano della provincia di Siracusa in Sicilia. Sull'altopiano di Pantalica rimangono quasi esclusivamente i ruderi dell'anaktoron, un edificio megalitico di grossi blocchi di 37,5x11,5m, con diverse stanze rettangolari, evidente imitazione dei palazzi micenei. Secondo questa tesi il principe locale (Wanax) proprio come quelli micenei comandava sulla popolazione locale. Esso appartiene alla prima epoca di Pantalica (XII-XI secolo a.C.) e ne rimangono soltanto i blocchi di fondazione. A tal proposito Paolo Orsi, in 'Pantalica e i suoi monumenti', scrive:
«Qualcuno degli Egei che poco prima del Mille toccavano la costa siracusana, si spinse o volontario o captivo per entro la valle dell'Anapo fino all'aspra Pantalica che già attraeva merci egee e si mise al servizio del principe come dimostrano i principi tectonici della Grecia micenea nel nostro palazzo ed anche lo schema planimetrico che ricorda in qualche parte le costruzioni achee
Egli quindi sostiene, assieme a diversi studiosi, il legame con le maestranze micenee che potrebbero aver favorito la costruzione dell'edificio anche in virtù di un già presente commercio tra le due sponde del mediterraneo. Ma non solo, è ben evidente che i siculi non fossero abili costruttori di edifici in pietra, poiché essi risiedevano in capanne fatte in materiale deperibile. Questa anomalia fu subito riscontrata da Orsi che ipotizzò l'utilizzo di maestranze esterne, in grado di eseguire lavori altrimenti non attuabili: «Se dunque i Siculi non furono né muratori, né costruttori, si affaccia come una strana anomalia l'edificio di Pantalica, che non a torto ho chiamato sede principesca o Anàktoron
L'edificio fu modificato e riutilizzato in epoca bizantina dopo un precedente abbandono. Vennero eseguite delle modifiche come il rinforzo con calce del muro perimetrale e la creazione di un pavimento in cemento. Il suo definitivo abbandono è avvenuto a causa di un incendio, forse dovuto dall'arrivo degli arabi.
All'interno sono state rinvenute diverse armi in bronzo e una fonderia, che fanno supporre un'ipotetico privilegio di fusione da parte del principe ivi residente. Bisogna tuttavia aggiungere che le porte dell'edificio avevano l'apertura verso l'esterno, il che fa supporre anche la funzione non residenziale del palazzo ma di possibile deposito o forziere (Rosa Maria Albanese, -La tarda età del Bronzo e la cultura di Pantalica)

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