Il
tempio, lungo circa 150 metri, è un progetto ortodosso, e
somiglia molto al vicino tempio funerario di Ramses
II (il Ramesseum). Il contorno del tempio misura circa
210x300 metri, e contiene oltre 7 000 m² di muri decorati
con bassorilievi. Le sue mura sono relativamente ben
conservate, e il complesso è circondato da una cinta in mattoni
di fango che potrebbero essere stati fortificati. L'entrata
originaria passa attraverso un corpo di guardia fortificato,
noto come migdol (caratteristica architettonica classica
delle fortezze asiatiche del tempo).
Subito all'interno delle mura, a sud, vi sono le cappelle di Amenardis I, Shapenewpet II e Nitokris I, tutte col titolo di Divina Sposa di Amon.
Il primo pilone conduce a una corte aperta, contornata da colossali statue di Ramses III in veste di Osiride su un lato, e colonne non scolpite sull'altro. Il secondo pilone porta a un peristilio, con altre statue di Ramses. Da qui si sale una rampa che, attraverso un portico colonnato, conduce al terzo pilone e da questo al grande ipostilo (che ha perso il tetto). Bassorilievi e teste di prigionieri stranieri si trovano nel tempio, forse a simboleggiare il controllo del re su Siria e Nubia.
In epoca copta vi era una chiesa all'interno della struttura del tempio, poi rimossa. Alcune incisioni del muro principale del tempio sono state modificate da sculture copte.
Il palazzo reale era collegato direttamente alla prima corte del tempio tramite la "Finestra delle apparizioni".
I primi scavi nel tempio furono condotti sporadicamente tra il 1859 e il 1899, grazie all'Egyptian Antiquities Service. In questi decenni il tempio principale fu pulito, numerosi edifici di epoca copta furono rimossi, e il sito fu aperto ai turisti.
Ulteriori scavi, svolti per la classificazione e la conservazione della struttura, sono stati svolti prevalentemente dall'Oriental Institute dell'Università di Chicago, quasi continuamente a partire dal 1924.
Subito all'interno delle mura, a sud, vi sono le cappelle di Amenardis I, Shapenewpet II e Nitokris I, tutte col titolo di Divina Sposa di Amon.
Il primo pilone conduce a una corte aperta, contornata da colossali statue di Ramses III in veste di Osiride su un lato, e colonne non scolpite sull'altro. Il secondo pilone porta a un peristilio, con altre statue di Ramses. Da qui si sale una rampa che, attraverso un portico colonnato, conduce al terzo pilone e da questo al grande ipostilo (che ha perso il tetto). Bassorilievi e teste di prigionieri stranieri si trovano nel tempio, forse a simboleggiare il controllo del re su Siria e Nubia.
In epoca copta vi era una chiesa all'interno della struttura del tempio, poi rimossa. Alcune incisioni del muro principale del tempio sono state modificate da sculture copte.
Il palazzo reale era collegato direttamente alla prima corte del tempio tramite la "Finestra delle apparizioni".
I primi scavi nel tempio furono condotti sporadicamente tra il 1859 e il 1899, grazie all'Egyptian Antiquities Service. In questi decenni il tempio principale fu pulito, numerosi edifici di epoca copta furono rimossi, e il sito fu aperto ai turisti.
Ulteriori scavi, svolti per la classificazione e la conservazione della struttura, sono stati svolti prevalentemente dall'Oriental Institute dell'Università di Chicago, quasi continuamente a partire dal 1924.
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