mercoledì 2 ottobre 2024

Sterkfontein - SUDAFRICA

 


Sterkfontein è un'area archeologica preistorica, composta da un'insieme di grotte sedimentarie, che si trova a 40 chilometri a nord-ovest di Johannesburg in Sudafrica. Il sito fa parte dell'area nota come Culla dell'umanità, dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1999.
Gli scavi moderni delle grotte iniziarono alla fine del 1890, condotti da minatori di calcare, che notarono i fossili e li portarono all'attenzione degli studiosi.
Nel 1936 gli studenti dell'Università del Witwatersrand, condotti dal professor Raymond Arthur Dart e dal dottor Robert Broom, iniziarono i primi scavi scientifici. Le grotte restituirono il primo Australopiteco adulto, rafforzando sostanzialmente la tesi di Dart, secondo cui il teschio noto come Bambino di Taung, fosse un Australopithecus africanus (nella foto a sinistra), fosse un antenato umano.
Gli scavi furono quindi sospesi durante la seconda guerra mondiale, e ripresi da Broom alla sua conclusione. Nel 1947 fu trovato il cranio quasi completo di una femmina adulta di A. africanus, repertoriata come STS 5 ma nota come Mrs. Ples.
Nel 1997, uno scheletro quasi completo di una seconda specie di Australopithecus fu trovato nelle grotte da Ronald J. Clarke. Lo scheletro, repertoriato come StW 573, fu chiamato Little Foot, poiché le prime parti ritrovate erano le ossa di un piede.
Gli scavi continuano ancora oggi, e i reperti rinvenuti ammontano a circa 500 ominidi, rendendo Sterkfontein uno dei siti più ricchi al mondo di ominidi primitivi.
I sedimenti del deposito Member 4, dove sono stati ritrovati fossili di Australopithecus africanus, sono stati datati tra 2,6 e 2,0 milioni di anni fa, con il fossile noto come "Mrs. Ples" (nella foto a destra) datato tra 2,05 e 2,01 milioni di anni fa. Nuovi studi hanno ri-analizzato i sedimenti del deposito Member 4, retrodatandoli a 3,4 milioni di anni fa; se confermati, la specie Australopithecus africanus sarebbe più antica di quelle del genere Homo e Paranthropus, riportando in auge la teoria secondo la quale gli Australopitechi fossero gli antenati delle altre due specie.
Lo studio dei sedimenti del deposito Member 5 ha rivelato che questi si riferiscono ad almeno tre diverse epoche. Il riempimento più profondo ha dato alla luce manufatti olduvaiani, datati ad un periodo compreso tra 1,7 e 2,0 milioni di anni fa. Nel secondo riempimento sono stati ritrovati manufatti acheuleanei che, se confrontati con manufatti simili provenienti dall'Africa orientale, sono databili a 1,5 milioni di anni fa. Il cranio di un Homo habilis, reperto StW 53, deriva da un terzo riempimento stimato ad almeno 1,8 milioni di anni fa, riportando in auge la teoria secondo la quale gli Australopitechi fossero gli antenati delle altre due specie.
Lo scheletro noto come "Little Foot" (nella foto a sinistra) è stato datato in un periodo compreso tra 2,6–2,2 milioni di anni fa, sulla base di una combinazione di datazione uranio-piombo e analisi paleomagnetiche.
Nel 1998 sono stati ritrovati fossili, appartenenti ad un Australopithecus africanus, datati a 3,2 milioni di anni fa. I resti dell'ominide, repertato come StW573, e ritrovati nella grotta di Silberberg, sono composti da un cranio, una mandibola, un arto inferiore e uno superiore.
Un deposito leggermente più giovane, StW 53, datato tra 1,8 e 1,5 milioni di anni fa, ha rivelato i resti di un antico esemplare Homo habilis, anche se ne è stata proposta l'appartenenza ad una nuova specie chiamata Homo gautengensis.

Nessun commento:

Posta un commento

Via Lauretana (Toscana)

  La  via Lauretana  è un'antica strada etrusco-romana della Val di Chiana che collegava Cortona a Montepulciano e Siena. Venne realizza...