L'ascia votiva da San Sosti è
un'ascia particolare di bronzo, da un'estremità ascia, dall'altra
martello, rinvenuta nel 1846 nei pressi del Santuario
della Madonna del Pettoruto di San
Sosti, Calabria, provincia di Cosenza. Tra il 1857 e
il 1860 fu acquistata dal collezionista e orafo romano
Alessandro Castellani, da cui passò nel 1884 al British
Museum di Londra, dove è esposta tuttora.
Si tratta di una testa d'ascia cerimoniale in bronzo con foro d'ascia incisa con una dedica religiosa; lama a cuneo con lati ricurvi; fusto elaborato decorato con una figura in fusione di una creatura alata raffigurata frontalmente, probabilmente una sfinge, dettagli delle ali e dei capelli resi come profonde incisioni; bordi a perlina e linguetta sopra e sotto la figura; sono decorati anche i bordi dei fori dell'albero; il terminale della testa dell'ascia comprende una sporgenza rettangolare terminante con una testa a bulbo, con transizione a gradini tra i due elementi; l'iscrizione è incisa sulla lama con sette righe di caratteri dell'alfabeto greco acheo. Questa dedica importantissima, in dialetto acheo scritto in alfabeto dorico,fa risalire il reperto al VI secolo a.C.
Si tratta di una testa d'ascia cerimoniale in bronzo con foro d'ascia incisa con una dedica religiosa; lama a cuneo con lati ricurvi; fusto elaborato decorato con una figura in fusione di una creatura alata raffigurata frontalmente, probabilmente una sfinge, dettagli delle ali e dei capelli resi come profonde incisioni; bordi a perlina e linguetta sopra e sotto la figura; sono decorati anche i bordi dei fori dell'albero; il terminale della testa dell'ascia comprende una sporgenza rettangolare terminante con una testa a bulbo, con transizione a gradini tra i due elementi; l'iscrizione è incisa sulla lama con sette righe di caratteri dell'alfabeto greco acheo. Questa dedica importantissima, in dialetto acheo scritto in alfabeto dorico,fa risalire il reperto al VI secolo a.C.
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