venerdì 29 settembre 2023

Villa Sant'Antonio Abate (Campania)

 


Villa Sant'Antonio Abate è una villa rustica rinvenuta in località Casa Salese nella parte alta dell'attuale città di Sant'Antonio Abate, dal quale prende anche il nome: la costruzione si trova in quello che era il limite estremo dell'ager stabianus al confine con Pompei e con Nuceria. La villa è stata scoperta tra la primavera e l'estate del 1974 ed ha fornito agli archeologi importanti notizie sugli usi e costumi dei romani: infatti non essendo mai stata scavata prima d'allora, neanche dai Borbone, ha offerto una grande varietà di oggetti, portati nell'antiquarium di Castellammare di Stabia. La mancata scoperta in epoca borbonica ha però negato alla villa uno studio approfondito e la possibilità di avere un'idea della grandezza del sito tramite mappe redatte in quell'epoca: si pensa che soltanto un'ala della villa sia stata riportata alla luce. Nel 2009 è stato approvato un progetto di restauro e recupero della residenza romana per una spesa complessiva di 40000 €.
Villa Sant'Antonio Abate risale all'epoca augustea-tiberina e probabilmente si articola intorno a una corte a pianta quadrata. L'area rinvenuta riguarda un ampio ambiente vicino al muro perimetrale con una piccola aia protetta da muretti più bassi e tre colonne a base quadrata che fanno parte di un portico, non completamente scavato, il quale rappresenta l'ingresso alla villa, decorato con immagini di animali, piante e maschere. Dal portico si accede a diversi ambienti: una stanza che presenta pareti dipinte con una zoccolatura in nero e la parte superiore in intonaco bianco, una piccola stanza, che ha la caratteristica di avere la volta ricavata da un dolio, ossia un recipiente dove era contenuto il vino, adibita a forno e ampio vano di ingresso nel quale sono presenti dei resti di una scala in legno che conduceva al piano superiore dove si trovavano stanze adibite a dormitorio per gli schiavi, e l'accesso alla corte: in questo ambiente si trova la cucina e cinque colonne in laterizio non intonacato. Oltre a un piccolo ripostiglio, è presente anche un triclinio a pianta rettangolare con pareti sempre a fondo nero. All'esterno della villa si trova la scala che porta al piano superiore e un collettore d'acqua, realizzato in cocciopesto, che aveva anche la funzione di isolare la villa. Di grande interesse anche i resti di una macina e una nicchia adibita a larario.


Nessun commento:

Posta un commento

Via Lauretana (Toscana)

  La  via Lauretana  è un'antica strada etrusco-romana della Val di Chiana che collegava Cortona a Montepulciano e Siena. Venne realizza...