Nabta Playa è
una depressione situata a circa 800 km dalla città
de Il Cairo, in Egitto, o a 100 km dalla famosa
località di Abu Simbel. L'area è caratterizzata dalla presenza
di numerosi siti archeologici.
Un grande
complesso megalitico risalente al V
millennio a.C. appare orientato secondo i punti
del sorgere e del tramontare del Sole in
determinati periodi dell'anno.
Nabta Playa venne scoperta
nel 1974 da Fred Wendorf e nel 1977 McKim
Malville ne decifrò il significato astronomico.
Nabta Playa prende il nome dalla
montagna che sorge nelle vicinanze della depressione dove, durante
il neolitico sahariano, vi era uno dei tanti bacini lacustri.
Il lago si prosciugava durante la
stagione secca ed aumentava di livello in estate durante le piogge
recate dal monsone, che in quell'epoca era molto più a nord.
Per questo motivo, il sito archeologico
di Nabta era popolato solo periodicamente e gli insediamenti più
antichi risalgono ad oltre 10580 anni fa come attestano le
datazioni al Carbonio-14 sui carboni di legna e resti
vegetali.
Reperti così
antichi non sono stati rinvenuti nella Valle del Nilo e ciò
avvalora l'ipotesi che fu la popolazione del Sahara la
prima civiltà del mondo e la prima cultura africana da cui sarebbe
derivata in epoca successiva la civiltà egizia.
Verso il 7500, dopo lunghi periodi
di siccità e con il ritorno delle piogge monsoniche, tornarono a
Nabta Playa le popolazioni nomadi e seminomadi che iniziarono
un'evoluzione caratterizzata da numerosi reperti e strutture.
La popolazione
di Nabta Playa all'inizio del neolitico sahariano dipendeva dalla
caccia, non praticava l'agricoltura e non produceva manufatti in
ceramica. Viveva in capanne ovali o circolari in gruppi, ma non
era stanziale.
Sono stati rinvenuti graminacee, semi e
tuberi dovuti alla raccolta di piante selvatiche mentre l'industria
litica ha restituito prevalentemente lame, raschietti e macine.
Solo verso la fine del neolitico
comparvero numerosi manufatti in selce, punte in osso, conchiglie e
la ceramica. Questa, che era comparsa inizialmente con piccole
ciotole dalla decorazione impressa a rete oppure ondulata, si evolve
con manufatti bruniti.
Iniziava l'allevamento del bestiame,
particolarmente dei bovini dalle grandi corna lunate, la cui
importanza è rivelata dalle numerose sepolture di animali
sacrificati come la sepoltura del toro (o del vitello).
L'agricoltura ebbe inizio alla fine del
Neolitico con la coltivazione di cereali quali miglio e sorgo.
Verso il 3400 a.C. aumentava
la desertificazione ed i nomadi sahariani di Nabta si spostarono in
cerca di acqua per gli allevamenti sulle rive del Nilo, si
amalgamarono con i popoli della Valle, divennero stanziali ed
iniziarono la lunga evoluzione della civiltà egizia.
Le strutture ritrovate a Nabta sono 30
costruzioni in pietra con pozzi per l'acqua, pozzetti per la
conservazione di granaglie o per la cottura di cibi,
focolari, pavimenti.
Comparvero varie costruzioni
megalitiche circolari o lineari, monoliti e numerosi tumuli
circolari. La più nota, detta "Circolo calendariale", è
formata da megaliti detti menhir, disposti in un circolo
centrale detto cromlech e con allineamenti di tipo radiale.
Nel circolo centrale erano poste due
coppie di monoliti di cui una in direzione Nord-Est, cioè orientata
al sorgere del sole nel solstizio di circa seimila anni fa.
Era quindi una struttura per misurare
il tempo, l'inizio dell'estate e delle grandi piogge in cui il
sole era allo zenit del Tropico del Cancro.
Il complesso
anticipa di oltre mille anni quello di Stonehenge ed è nel
suo genere il più antico del mondo.
Per edificare costruzioni megalitiche
il popolo di Nabta Playa era organizzato socialmente, con conoscenze
matematiche ed astronomiche, poiché recenti ricerche ipotizzano un
collegamento con il movimento della costellazione di Orione e
la precessione degli equinozi, mentre McKim Malville ipotizza
anche una connessione con l'Orsa Maggiore.
Sostanzialmente i megaliti sono
orientati a Nord, punto importante per gli Egizi dell'Antico Regno,
che credevano che il defunto entrasse nella Duat proprio da
nord dove, come recitano i Testi delle piramidi, "le stelle
non tramontano mai". Solo dopo alcuni secoli l'ingresso alla
Duat verrà spostato ad Ovest.
Per proteggre il sito archeologico,
ancora solo parzialmente studiato, il circolo del calendario è stato
spostato e ricostruito presso il Museo nubiano di Assuan.
L'antico
popolo di Nabta Playa aveva una divinità femminile dall'aspetto di
vacca, simbolo di fertilità, e della quale è stato ritrovato, su un
monolito, il graffito, che anticipava il culto di Hathor.
Vi era anche il culto del bestiame
bovino in genere, testimoniato con sacrifici di animali in riti
celebrati soprattutto in occasione del solstizio e
testimoniato dalla presenza di sepolture di animali.
Secondo Wendorf e Schild il sito
sarebbe stato anche un luogo destinato al culto dell'acqua.