Toscana - Sarcofagi delle donne Seianti (REGNO UNITO)
I sarcofagi delle donne
Seianti sono una coppia di sarcofagi etruschi chiusini,
databili al 150-130 a.C. circa. In terracotta policromata, sono
conservati al British Museum di Londra (quello di
Hanunia Seianti, h. 117 cm, foto in alto) e al Museo archeologico nazionale di
Firenze (quello di Larthia Seianti, foto in basso). I due sarcofagi sono
provenienti da Chiusi e sono considerati capolavori dell'arte
plastica etrusca in terracotta, anche per la policromia ben
conservata. Contengono iscrizioni che hanno permesso di leggere i
nomi delle due donne effigiate, appartenenti alla stessa casata
chiusina e forse sorelle, ma comunque parenti. Esse sono ritratte
distese nell'atto di scostarsi il velo dalla testa, mentre con la
mano sinistra tengono uno specchio: quello di Hanunia è aperto,
quello di Larthia è chiuso. La cassa del sarcofago di Hanunia ha le
estremità ornate da pilastrini eolici, che invece in quello di
Larthia compaiono anche al centro. Il singolare fregio
dorico che si svolge sulle casse ha al centro rosette
particolarmente ornate nel caso di Larthia, e che in quello di
Hanunia sono separate al centro da triglifi con doppia serie di gocce
(superiore e inferiore). I letti (klìnai) sono dotati di alti
cuscini. Le due donne, appartenenti a una delle
più ricche famiglie chiusine, mostrano il loro status vestendo abiti
dai complicati panneggi, che ricadono sinuosi, e sono adorne
di armilla, diadema, orecchini e collana. Soprattutto nel
sarcofago di Hanunia, raffigurata come una più matura matrona, il
panneggio mostra un complesso studio, che evita ripetizioni o
incertezze; il gesto di scostarsi il velo, sebbene tradizionale,
appare sciolto, così come realisticamente sono rappresentate le
parti nude del corpo. I volti, come consueto nell'arte
funeraria etrusca, sono idealizzati secondo le fattezze
classicheggianti, in questo caso femminili, senza pretese di essere
somiglianti ai defunti, e quindi non classificabili propriamente
come ritratti. Abbondanti sono i resti della
policromia, più sobria nel sarcofago di Hanunia, più sovraccarica
nell'altro.
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