sabato 5 luglio 2025

GRECIA - Museo archeologico di Messene

 

Il Museo archeologico di Messene, in Messenia, è stato costruito fra il 1968 e il 1972 in un terreno subito fuori le mura dell'antica città, donato da un privato alla Società Archeologica di Atene, che ne finanziò la costruzione. La struttura dell'edificio museale venne progettata anche seguendo le indicazioni di Anastasios Orlandos, direttore degli scavi dell'area archeologica di Messene dal 1957. Il Museo è un basso edificio a due piani; l'accesso avviene direttamente al piano superiore, posto al livello della strada (la struttura, infatti, sorge su un pendio). Qui, in tre sale disposte a L, nel 1977 il professor Georgios Despinis dell'Università di Salonicco, progettò l'allestimento delle sculture e dei rilievi rinvenuti a Messene durante gli scavi di Orlandos e dei suoi predecessori, Themistoklīs Sofoulīs e Georgios Oikonomou. L'opera di Despinis venne poi portata a termine dal professor Petros Themelis, direttore degli scavi di Messene dal 1987, cosicché il museo poté essere finalmente aperto al pubblico nel marzo del 2000.
Sala A

Ospita la grande statua di Hermes (nella foto) che, con i suoi 2,80 m di altezza, domina la sala. È una copia romana di I secolo d.C. di un originale greco della scuola di Policleto, rinvenuta atterrata presso il suo piedistallo nel portico occidentale del Gymnnasium di Messene. Accanto ad essa è la statua acefala di Tiberius Claudius Niceratus, senatore sotto Marco Aurelio[1], che sul basamento reca una delle due sole iscrizioni latine rinvenute a Messene. Un torso acefalo, proveniente anch'esso dal Gymnasium, è una copia romana di I secolo d.C. del Doriforo di Policleto. Le vetrine della sala ospitano figurine di terracotta e placche votive provenienti dal santuario di Demetra e dei Dioscuri (VII-IV secolo a.C.) e altri materiali dall'Ekklesiasterion (III secolo a.C.).
Sala B

Al centro di questa sala, occupata in gran parte da sculture dell'artista locale Demofonte, attivo tra il 210 e il 180 a.C., è un modellino del santuario di Asclepio. Fra le sculture che lo circondano, degne di nota sono le statue acefale di Podalirio e Macaone (entrambi figli di Asclepio e medici anch'essi), la testa e il piede sinistro di dimensioni maggiori del vero di una statua di Herakles Thebaios (nella foto), la statua seduta di Cibele, la testa di una statua di Apollo e una statua frammentaria di Tyche. Completano l'esposizione della sala tre statue di sacerdotesse e quattro di fanciulle dal santuario di Artemide Orthia, nonché un gruppo che raffigura un leone che atterra un cervo, parte della ricca decorazione zoomorfa di un monumento funerario.
Sala C

Al centro della sala è la statua di Artemide Laphria (alt. m 1,34, nella foto), praticamente integra, copia romana di un probabile originale di Prassitele. La dea è raffigurata nell'atto di appoggiarsi con la mano sinistra a un tronco d'albero, mentre con la destra estrae una freccia dalla faretra. Di produzione locale, invece, sono una statua di imperatore (forse Costanzo Cloro) e braccia e gambe di una statua di Hermes, entrambe databili al IV secolo d.C.. Numerose lucerne di terracotta sono custodite all'interno delle vetrine di questa sala.
Fra gli altri oggetti esposti in questo museo, va infine ricordata una stele marmorea recante incisa una notazione musicale, una delle poche attestazioni di scrittura musicale pervenuteci dall'antica Grecia.

GRECIA - Museo archeologico di Salonicco

  

Il museo archeologico di Salonicco (in greco Αρχαιολογικό Μουσείο Θεσσαλονίκης), situato nel capoluogo della Macedonia Centrale in Grecia, raccoglie materiali risalenti ad epoche comprese tra la Preistoria e l’età romana e provenienti dalla città stessa o da altri siti della regione macedone. Venne fondato nel 1912, quando i Greci conquistarono la città agli Ottomani. Fino al 1925 i reperti archeologici vennero conservati presso il Konak e nell’Università Aristotele. In quell’anno furono trasferiti nella Nuova moschea. Durante la seconda guerra mondiale molti beni furono sepolti in modo da nasconderli alle forze tedesche occupanti. Il museo riaprì soltanto nel 1953.
La collezione è ospitata in un edificio progettato da Patroklos Karantinos e completato nel 1962, quando avvenne l’inaugurazione. Una nuova ala fu aggiunta nel 1980 per ospitare i reperti di Verghina.
Il museo fu profondamente rinnovato e riorganizzato nel 2001 e nel 2004.
Attualmente nella sezione centrale si trova la ricca collezione di statue che spaziano dall’epoca arcaica all’età tardoromana e che provengono da tutta la Macedonia. Fra gli altri reperti vi sono elementi architettonici di un tempio ionico del VI secolo a.C., resti del palazzo che Galerio fece costruire nel centro di Salonicco e una ricostruzione (con elementi originali) della facciata di una tomba di Agia Paraskevi.
Nell’ala più recente del museo oggi sono ospitati oggetti rinvenuti durante i numerosi scavi nella Macedonia Centrale. Fra di essi spiccano le opere in oro, soprattutto i gioielli, che vengono prese come tema centrale per narrare la storia della regione dal VI secolo a.C. al 148 a.C. Nelle sale vicine ha sede la mostra permanente dei materiali preistorici.

GRECIA - Museo Archeologico di Eleusi

 


Il Museo Archeologico di Eleusi è un museo a Eleusi, in Attica, Grecia. Il museo si trova all'interno del sito archeologico di Eleusi. Costruito nel 1890, su progetto dell'architetto tedesco Kaverau per conservare i reperti degli scavi, e dopo due anni (1892) fu ampliato sotto i piani dell'architetto greco J. Mousis.
Vi è una collezione di oggetti risalenti al V secolo a.C., quando la reputazione del tempio era panellenica, e il numero di credenti che si trasferirono lì per partecipare alle cerimonie dei misteri eleusini era aumentato significativamente.
Molte delle scoperte sono associate a queste cerimonie. Il maialino votivo ricorda il sacrificio di questi animali per la purgazione dei credenti al Faleron, che ha avuto luogo in alcune fasi preparatorie delle cerimonie, e il kernos, un vaso cerimoniale che veniva usato per i sacrifici e alle offerte fatte per gli altari e i templi, durante il ritorno dei simboli sacri attraverso la via Sacra dall'Antica Agora, di nuovo sino al Santuario per l'iniziazione finale.
Tra gli oggetti più importanti del museo sono inclusi: la monumentale anfora protoattica dalla metà del VII secolo a.C., con la raffigurazione della decapitazione della Medusa da parte di Perseo, il famoso "kore in fuga" dal periodo arcaico, che deriva probabilmente dal progetto architettonico della Sacra Casa, la grande statua senza testa della dea Demetra (foto in basso), probabilmente l'opera della scuola di Agoracrito - uno studente di Fidia - e la Cariatide dal tetto del piccolo Propileo (foto a destra), portando in testa la ciste, il contenitore contenente gli articoli sacri della cerimonia, con un'apparizione in rilievo dei simboli del culto eleusino, che sono: la spiga del grano, i papaveri, i rozete e il kernos.
Le due scoperte più importanti di Eleusi sono state trasferite al Museo Archeologico Nazionale di Atene mentre al Museo di Eleusi esistono solo le loro copie. Il primo è il rilievo del V secolo a.C., altezza 2,20 m, che mostra Demetra, Kore e il re di Eleusi Trittolemo, che si prepara a insegnare l'agricoltura al mondo, secondo le istruzioni della dea. Il secondo è il tavolo in argilla noto come Tavoletta di Ninnione con un timpano, dedicato da Ninnione, del IV secolo a.C., con scene delle cerimonie nel tempio di Demetra, il cui significato consiste nell'informazione che fornisce i rigorosi rituali segreti dei misteri eleusini.
Inoltre, il museo ospita una collezione completa di ceramiche, risalenti al Medio Evo elladico (2000 o 1950-1580 a.C.) fino ai primi tempi cristiani, con tavole scritte, oggetti metallici, iscrizioni e rilievi, tra cui l'importante rilievo votivo di Rheitoi, con Demetra, Kore, Athena e un uomo eleusino, che in fondo ha le istruzioni per colmare il lago di Rheitoi (lago Koumoundourou).

GRECIA - Museo archeologico dell'antica Corinto

 

Il Museo archeologico dell'antica Corinto è un museo archeologico presso il sito dell'antica Corinto in Grecia. Con le generose donazioni della signora William H. Moore, la Scuola americana di studi classici di Atene costruì il museo nel 1932 facendolo diventare subito un'importante istituzione in Grecia, la sua espansione nel 1950. per poi avere ulteriori ammodernamenti nell'allestimento.
Il 12 aprile 1990 il museo subisce un grave furto, un gruppo di ladri penetra nel museo lega e picchia il guardiano e si impadronisce di un'importante refurtiva fatta di 285 oggetti come teste in marmo, gioielli, e piccoli oggetti. Inoltre ruba i salari del personale che ammontava a un milione di dracme. Le indagini per il recupero della refurtiva sono state lunghe ma nel 1999 hanno portato alla scoperta degli oggetti a Miami in Florida grazie all'azione del FBI. Il ritorno nel museo di Corinto è avvenuto solo nel 2001.
Il museo ospita una vasta collezione di manufatti del sito archeologico locale e dei siti minori nell'area limitrofa, come Korakou, Gonia e Acrocorinto. I manufatti, che furono sistematicamente recuperati a partire dal 1896 dagli Scavi di Corinto, illustrano molto dell'Antica Corinto attraverso il dominio greco, romano e bizantino. Le esposizioni includono statue, mosaici, ceramiche e sarcofagi.
Il museo è composto da quattro stanze.
Nella sala 1: vi sono i reperti provenienti dalle installazioni preistoriche nella zona e comprende ceramiche, figurine e strumenti.
La sala 2: contiene oggetti dai periodi geometrici, arcaici e classici.
La sala 3: ospita statue di governanti romani, mosaici pavimentali, pitture murali e ceramiche romane e bizantine (nella foto in alto)
La sala Asklepieion: contiene principalmente dei reperti votivi dell'Asklepieion nell'antica Corinto.

GRECIA - Museo archeologico di Argo

 
Il museo archeologico di Argo (in greco Αρχαιολογικό Μουσείο Άργους) è un museo sito ad Argo, in Grecia. La storia del museo iniziò nell'aprile 1932, quando gli eredi di J. Kallergis donarono l'edificio al consiglio comunale di Argo. A loro volta lo diedero allo stato greco insieme alla zona circostante il 25 ottobre 1955.
Il museo si compone di due sezioni; il museo Kallergeio inaugurato nel 1957 e la nuova sezione del 1961. La scuola archeologica francese, che ha anche supervisionato la costruzione della nuova sezione, è responsabile di molti degli oggetti esposti nel museo che sono stati rinvenuti ad Argo e nella prefettura e risalgono al periodo medio-elladico (circa 2000 a.C.) fino alla tarda antichità (600 d.C.). La maggior parte dei reperti è stata scoperta nell'antica agorà, nell'area dell'antico teatro romano e anche nella tomba micenea di Deras. La Scuola americana di studi classici era anche responsabile di alcuni scavi rappresentati nella collezione, in particolare quelli di Lerna.
Gli oggetti di nota nel Museo Archeologico di Argo includono un vaso di epoca sub-micenea in stile minoico, una pentola rossastra (460-450 a.C.) che rappresenta la lotta di Teseo e il
Minotauro, alla presenza di Arianna, un compasso della prima epoca geometrica, che è decorata con meandri e linee parallele, e un pavimento a mosaico scavato da una casa del V secolo, in cui i simboli rappresentano i dodici mesi.
Il museo contiene molti importanti crateri (vasi con manici), tra cui uno post-Geometrico con due impugnature orizzontali e due verticali decorati con una metopa raffigurante danzatrici e uccelli acquatici, il frammento di un cratere del VII secolo a.C. raffigurante Ulisse e il suo compagno che accecano il Ciclope Polifemo e un cratere da un atelier Argivo, decorato con metope di gioielli geometrici, cavalli e uccelli acquatici.
Il museo ha anche molte sculture, tra cui la romana Heracle, che è una copia del prototipo di Lisippo per il mercato di Sicione. Al piano inferiore del museo la "Sala Lerna" è dedicata alle scoperte archeologiche di Lerna. Di particolare interesse è una figurina di argilla in miniatura di una donna o dea, che è una delle più antiche rappresentazioni scultoree del
corpo umano trovato in Europa fino ad oggi. Il museo contiene anche modelli di melograno in terracotta post-geometrica, che evocavano la presenza di Era e indicavano ricchezza e prosperità. C'è anche una corazza di bronzo e un elmo di una tomba, risalente alla fine del VIII secolo a.C.
Nel cortile del museo si trovano alcuni notevoli mosaici romani raffiguranti Dioniso e le stagioni. Durante i mesi invernali le figure nei mosaici sono avvolte in mantelli e tuniche spessi ma durante l'estate si vestono con abiti leggeri.

GRECIA - Museo archeologico di Tebe


Il Museo archeologico di Tebe si trova alla fine dell'Odos Pindarou nel nord di Tebe (Thiva) in Grecia. Il primo edificio venne costruito in più fasi dal 1905 al 1912. Nel 1962 il vecchio edificio venne sostituito da uno nuovo, più grande. Nel 2007 è stato aperto l'odierno museo, nel quale è integrato il secondo edificio. L'area è stata notevolmente ampliata e l'allestimento è stato rivisto. Nel 2015 sono stati completati i lavori della sistemazione dell'esposizione nel suo stato attuale. Ora è uno dei più importanti musei della Grecia.
Il museo è composto da quattro grandi sale espositive. Le collezioni vanno dalla preistoria all'epoca bizantina. Di particolare interesse sono tre kouroi trovati nel santuario di Apollo a Ptoion, stele tombali dipinte provenienti da Tebe e Tanagra, nonché reperti degli ultimi scavi del palazzo, tra cui tavolette lineari B e 42 sigilli cilindrici, per lo più mesopotamici e ciprioti del XV -XIII secolo a.C., la maggior parte dei quali realizzati con lapislazzuli.
Nel cortile del museo si trova una torre medievale, probabilmente parte del palazzo dei Franchi costruito da Nicola II di Saint-Omer nel XIII secolo, sovrano di Tebe alla metà del secolo.



GRECIA - Museo archeologico di Almyros

 

Il Museo archeologico di Almyros (Αρχαιολογικό Μουσείο Αλμυρού) è un museo archeologico di Almyros, in Grecia. Fu costruito all'inizio del XX secolo da Othrys, Filarchaeos Etaireia Almyrou, un'organizzazione locale senza fini di lucro, che è stata proprietaria del museo fino agli anni 1950. 
Attualmente è di proprietà del Ministero della Cultura e dello Sport della Grecia.
Il museo espone manufatti locali e reperti del Neolitico, del periodo miceneo, geometrico, classico ed ellenistico, fino alla tarda età romana. Il Museo e il ginnasio che è di fronte sono gli edifici più antichi della zona e hanno patito ingenti danni dal terremoto del 1980.


GRECIA - Museo archeologico di Egina

 

Il Museo archeologico di Egina è un museo archeologico di Egina, in Grecia. Fondato nel 1828 dai fratelli Viaros e Giovanni Capodistria, il museo contiene una varietà di vasi antichi, ceramiche, alabastri, statuette, iscrizioni, monete, armi e vasi di rame. Questi oggetti sono disposti in 3 camere nelle quali si tengono tutte le esposizioni. L'edificio si presenta come un piano casa di mattoni di costruzione, con tetto di tegole e atrio al centro, lungo il perimetro interno in legno. Una delle parti esterne dell'edificio dispone di una piscina portico. 
La collezione del museo dispone di un'ampia collezione e documenta la storia dello sviluppo della cultura dell'isola di Egina, a partire dall'antica preistoria. L'esposizione comprende una varietà di prodotti di ceramica, scultura e figurine, i frammenti architettonici, stele funerarie, varie iscrizioni, armi, monete e molto altro ancora.

GRECIA - Museo Archeologico di Nauplia

Il Museo Archeologico di Nauplia è un museo a Nauplia nell'Argolide, in Grecia. Espone reperti del periodo neolitico, calcolitico, ellenico, miceneo, classico, ellenistico e romano provenienti da tutta l'Argolide meridionale. Il museo si trova nella piazza centrale di Nauplia. È ospitato sul piano terra e sul primo piano della vecchia caserma veneziana.
I reperti provengono da Tirinto, Midea, Karzama e Dendra.
Tra i reperti più importanti, la Panoplia di Dendra, i reperti dalla grotta di Franchthi, i reperti della necropoli di Dendra

GRECIA - Museo Archeologico di Veria

 

Il Museo Archeologico di Veria è uno dei più importanti musei archeologici della Macedonia, in Grecia. Il museo è stato istituito nel 1965 in un edificio costruito appositamente per lo scopo ad Elia, una delle parti più belle della città. I reperti dal Paleolitico al periodo ottomano sono esposti nelle sue tre sale.
I reperti neolitici provengono dall'insediamento di Nea Nikomedia, che si crede sia il più antico insediamento permanente conosciuto in Europa. I reperti dell'età del ferro provengono dal cimitero di Vergina.
Nella prima sala ci sono vetrine speciali che espongono una kalpis di bronzo o urna cineraria del IV secolo a.C., un cratere a campana a figure rosse del tipo Kertsch del IV secolo a.C., e una hydria di bronzo usata come urna cineraria del IV secolo a.C. dal cimitero nord-est di Veria, e una ricostruzione di una tomba di famiglia a camera singola scavata nella roccia del periodo ellenistico, che è stata scavata a Veria. Varie altre vetrine mostrano gruppi di reperti provenienti da tombe a fossa, tombe a cista e tombe a roccia scavate nei cimiteri di nord-est, sud-est e sud-ovest di Veria. Questi gruppi illustrano lo sviluppo della ceramica e della coroplastica dalla fine del quinto alla fine del secondo secolo a.C.
La seconda sala contiene principalmente stele tombali e rilievi ellenistici e romani del primo secolo a.C. provenienti dalla zona di Veria. Di particolare rilievo sono la stela con la Legge del Ginnasiarca, che descrive come veniva condotta l'istruzione media e superiore nel Ginnasio di Veroia, e il gruppo di cacciatori e cinghiali (foto in alto), che fa parte della decorazione scultorea di un monumento tombale del III secolo a.C. da Vergina. Gli stelai più notevoli sono quelli di Paterinos Antigonou e Adea Kassandrou.
La terza sala contiene reperti del periodo romano, in particolare un busto iscritto del dio del fiume Olganos (foto a sinistra) del secondo secolo d.C., che è stato trovato a Kopanos ed è in ottime condizioni. Ci sono anche un rilievo tombale di un marito e una moglie (secondo secolo d.C.), che è stato trovato a Veria, offerte funerarie da una tomba a cista del periodo romano (terzo secolo d.C.), e figurine di terracotta da una tomba romana antica.
All'esterno del museo ci sono decine di sarcofagi, stelai e statue, la più impressionante di tutte è una testa di Medusa, un'opera del secondo secolo a.C., che deve essere stata costruita nel muro nord della città.
Durante gli anni 2020-2021, il Museo Archeologico è stato sottoposto a importanti lavori di ristrutturazione strutturale nell'edificio principale, così come nel giardino. I manufatti che si trovavano nel giardino, sono stati collocati su un muro di nuova costruzione per una migliore visione da parte dei cittadini e dei visitatori della città.