I
graffiti rupestri di
Alta (Helleristningene i Alta) fanno parte di un sito
archeologico nei pressi della città di Alta, nello
Stato norvegese di Finnmark. Dopo il rinvenimento del
primo graffito o, più precisamente, della prima incisione, nel
1972, più di 5000 graffiti sono stati scoperti in numerosi siti
attorno ad Alta. Il sito principale, situato a Jiepmaluokta a
circa quattro chilometri da Alta, ospita circa 3000 incisioni ed è
stato trasformato in un museo a cielo aperto. Questo luogo
venne inserito tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO il
3 dicembre 1985. È il solo sito archeologico norvegese ad aver
avuto questo onore.
Le incisioni più antiche sono databili
attorno al 4200 a.C., mentre le più recenti sono del 500 a.C. La
grande varietà di immagini illustra una civiltà dedita alla caccia
e raccolta in grado di controllare branchi di renne,
abile nella costruzione di barche e nella pesca. Questi popoli
praticavano riti sciamani che comprendevano il culto
degli orsi e di altri animali. La conoscenza di questa civiltà
si limita a quello che si apprende dall'analisi delle pitture
rupestri.
Al momento della creazione delle
incisioni la Norvegia settentrionale era abitata da una tribù dedita
alla caccia e raccolta che si crede discenda dagli antichi Komsa,
una civiltà dell'età della pietra che si espanse lungo la
costa norvegese seguendo il recedere dei ghiacciai durante
l'ultima glaciazione, intorno all'8000 a.C. Il periodo di circa
5000 anni durante i quali vennero fatte le incisioni vide numerosi
cambi culturali, tra cui l'adozione degli utensili in metallo e
le scoperte in settori quali la costruzione di barche e le tecniche
di pesca. In ogni caso le immagini mostrano molte scene mondane e
simboli religiosi. Le incisioni più recenti mostrano molti tratti in
comune con quelle rinvenute nella Russia nord-occidentale,
il che fa pensare a contatti tra le culture di tutto il nord Europa.
Le connessioni tra gli autori di queste
opere, i Komsa ed i lapponi sono in qualche modo
congetturali; nel caso dei Komsa è interessante notare che secondo
le prove archeologiche l'economia dei Komsa era basata quasi
esclusivamente sulla caccia ai pinnipedi, mai
raffigurati nei graffiti di Alta.
Le connessioni con la cultura Sami
(lapponi) sono più facilmente desumibili visto che questi ultimi
hanno vissuto nella stessa zona e nello stesso periodo in cui vennero
operate le ultime incisioni; inoltre numerosi soggetti dei disegni
sono utensili usati anche dai Sami. In assenza di altre
prove linguistiche o di DNA, tutte le ipotesi restano
non dimostrabili.
Le incisioni vennero fatte
utilizzando scalpelli in Quarzite costruiti
utilizzando martelli di rocce più dure; alcuni
scalpelli sono in mostra presso il Museo di Alta. L'abitudine di
usare scalpelli in pietra sembra essere continuata anche dopo la
costruzione dei primi utensili in metallo.
A causa degli effetti del rimbalzo
post-glaciale l'intera Scandinavia iniziò a
sollevarsi dopo la fine dell'ultima glaciazione. Anche se questo
effetto è tuttora attivo (al ritmo di circa un centimetro l'anno),
si crede che in passato fosse molto più marcato, addirittura tale da
essere percepibile da un uomo durante la vita. Si pensa che alcune
incisioni fossero sulla costa, e che siano state spostate in seguito
fino a raggiungere quasi un centinaio di metri nell'entroterra.
Le prime incisioni vennero scoperte
nell'autunno del 1972 nell'area di Jiepmaluokta (che in lingua
Sami significa "baia dei pinnipedi"), a circa quattro
chilometri dal centro di Alta. Durante gli anni settanta vennero
portati alla luce molti altri graffiti nei dintorni della città,
soprattutto attorno a Jiepmaluokta (in questo luogo si trovano oltre
3000 dei 5000 graffiti totali). Un sistema di passaggi in legno di
circa tre chilometri venne costruito a Jiepmaluokta durante la
seconda metà degli anni ottanta, ed il Museo di Alta venne spostato
dal centro della città al sito archeologico nel 1991. Nonostante i
siti archeologici siano numerosi, l'unico aperto al pubblico resta
Jiepmaluokta.
Molte delle rocce di Alta sono
ricoperte da muschi e licheni; una volta scoperti i
graffiti le piante sono state attentamente rimosse e le rocce pulite
per mostrare le opere. Tutte le incisioni sono state fotografate e
sono state archiviate. In molte zone non viene fatta manutenzione per
tenere puliti i graffiti, una volta documentati (a parte, ovviamente,
il divieto di costruzione). Nella aree accessibili al pubblico i
graffiti sono stati colorati con ocra, al fine di rendere
maggiormente riconoscibili le opere. L'effetto estetico è quello
originale delle pitture rupestri.
Il Museo di Alta contiene
oggetti provenienti da tutta l'area circostante che raccontano la
civiltà che creò le opere, una documentazione fotografica di tutti
i graffiti ed altri reperti della cultura Sami, i fenomeni
delle aurore polari e la storia della zona durante
la seconda guerra mondiale. Il museo ricevette l'European Museum
of the Year Award nel 1993. Dal momento che non esistono
reperti scritti di quel periodo, non c'è modo di conoscere
il significato dei graffiti. Possibili spiegazioni comprendono l'uso
in rituali sciamani, simboli totemistici di unità
tribale o segni del confine del territorio della tribù.
Alcuni dei soggetti più ricorrenti
sono elencati qui sotto.
Animali
Molti animali sono raffigurati nelle
scene incise; tra loro spiccano per numero le renne, spesso
mostrate in branchi a volte allevati, altre volte cacciati. Altri
animali rappresentati sono gli alci, varie specie di uccelli e
di pesci. Gli animali gravidi venivano rappresentati
con un cucciolo visibile all'interno della madre.
Sembra strano che, secondo le ricerche
archeologiche, dal 30 al 95% del cibo necessario alla tribù
provenisse dal mare, ma scene di pesca appaiono in circa l'1% delle
opere conosciute; possibili spiegazioni comprendono il fatto che la
pesca in acque costiere fosse meno difficoltosa della caccia, e
quindi necessitasse di minori rituali, oppure gli animali di terra
potrebbero essere stati più importanti dal punto di vista religioso,
e per questo motivo venivano raffigurati più spesso.
Orsi
Sembra che gli orsi giocassero
un ruolo importante nella cultura di quelle tribù: venivano
raffigurati spesso, e non solo in scene di caccia. Alcune posizioni
dimostrerebbero che gli orsi venivano adorati. Sono di speciale
interesse anche le orme lasciate dagli animali: mentre gli altri
animali e gli uomini sono associati ad orme orizzontali, quasi a
disegnare un piano della terra, gli orsi sono gli unici animali ad
avere talvolta delle orme verticali. Questo fatto ha portato alcuni
studiosi a supporre che fossero collegati in qualche modo al culto
dell'oltretomba (o della morte in generale). La
rappresentazione degli orsi sembra essersi interrotta attorno al 1700
a.C., il che starebbe ad indicare un cambiamento nelle credenze
religiose in quel periodo.
Scene
di caccia e pesca
Molte delle scene che raffigurano
uomini li riprendono in scene di caccia, davanti alla loro preda;
queste scene sono state tradizionalmente spiegate come rituali di
caccia, nonostante gli attuali studiosi sembrino favorire
un'interpretazione più complessa secondo cui le scene di caccia e
pesca sarebbero i simboli di varie tribù, e le scene contemporanee
di caccia e pesca rappresenterebbero un tentativo (o la semplice
speranza) di allacciare relazioni con le tribù vicine. L'uso
di lance, archi e frecce è evidente nel periodo più
remoto. Similmente i pescatori vengono mostrati nell'atto di usare
esclusivamente lenze, il che mostra la loro capacità di creare ami
ed esche.
Sono particolarmente interessanti le
immagini delle barche: mentre all'inizio si disegnavano solo le
piccole barche, in seguito apparvero anche barche più grandi, alcune
delle quali trasportavano fino a trenta persone ed erano ben
equipaggiate, con decorazioni a forma di animali sugli archi e polene
simili a quelle rinvenute in seguito sulle navi vichinghe.
Scene di vita mondana e di rituali
È particolarmente difficile
interpretare le scene di interazione tra umani; le scene che mostrano
apparentemente danze, preparazione di alimenti o atti
sessuali potrebbero riferirsi a riti particolari. In più, anche se
le scene mostrano scene di vita mondana, resta misterioso il motivo
che portò alla loro incisione. Scene sessuali potrebbero
essere connesse a rituali di fertilità, quelle
di cucina potrebbero indicare periodi di abbondanza di
cibo. Alcune scene mostrano differenti posizioni sociali,
indicati da particolari cappelli ed altri capi di abbigliamento;
queste persone sono state riconosciute come sacerdoti, sciamani o
capi di una tribù.
Simboli
geometrici
Tra le immagini più misteriose vi sono
i simboli geometrici, trovati soprattutto nelle zone più
antiche. Alcuni sono oggetti circolari, a volte circondati da frange,
altri mostrano trame complicate di righe verticali ed orizzontali.
Alcuni di questi sono stati associati ad utensili di aspetto simile
(le griglie di linee ad esempio rappresenterebbero le reti da
pesca), ma il significato della maggior parte resta sconosciuto.